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EON

ews

n

.

598

-

giugno

2016

4

G

li azionisti spingono per fare

più utili, l’industria risponde ta-

gliando posti di lavoro, mecca-

nizzando e creando disoccupa-

zione tecnologica. Nel mondo

dei chip un esempio significati-

vo viene dal gigante

Foxconn

,

azienda del gruppo Hon Hai

Precision Industry Company,

che impiega complessivamente

più di un milione di persone. Il

principale fornitore e assembla-

tore per conto di

Apple

,

Sony

,

Samsung

e tanti altri top brand,

ha più che dimezzato la forza

lavoro in alcune sue fabbriche

cinesi. Già noto per le stressanti

condizioni di lavoro per i dipen-

denti che portò a un’ondata di

suicidi e di proteste nel 2010, il

gruppo di Taiwan diventa ora ce-

lebre per l’automazione dei suoi

impianti di produzione. Un’ope-

razione finalizzata ad abbattere i

costi per aumentare gli utili, oltre

che per rinforzare ulteriormente

la sua posizione di market lea-

der, visto che produce quasi la

metà dei dispositivi elettronici

venduti al mondo. Foxconn ave-

va del resto già annunciato più

di un anno fa l’arrivo di ben un

milione di robot nelle sue linee

di produzione. Ma il progetto ha

subìto una netta accelerazione

per via delle recenti difficoltà

del segmento smartphone, che

ha registrato un rallentamento

dovuto alla progressiva satu-

razione del mercato dei paesi

maggiormente industrializzati.

Anche a dispetto del fatto che

i conti di Foxconn siano in or-

dine: la società di Taiwan ha

archiviato l’anno 2015 con più

di 150 miliardi di NT$ (circa 4.1

miliardi di €) di profitti su un giro

d’affari da 4482 miliardi di NT$

(circa 123 miliardi di €). Di certo

sulla scelta di razionalizzare i

costi e investire in automazione,

ha pesato la crisi che sta inte-

ressando il settore, ma anche

la volontà di Foxconn di espan-

dersi per linee esterne, facendo

shopping in un momento in cui

le occasioni non mancano. La

sfida più grande per il gruppo,

tutt’ora guidato dal fondatore

Terry Gou, è rappresentata

dal recente investimento di 3

miliardi di € in

Sharp

, società

che ha recentemente registra-

to una perdita secca di più di

2 miliardi di € nell’anno fiscale

chiuso a marzo. Per far funzio-

nare le cose in Sharp, i vertici di

Foxconn hanno azzerato il ma-

nagement della nuova controlla-

ta e stanno passando al setac-

cio l’azienda. Ma agli esperti è

chiaro fin d’ora che ci vorrà del

tempo prima di ridiventare pie-

namente operativi e far fruttare

le sinergie dell’investimento.

Intanto il taglio dei costi è una

necessità sia per soddisfare gli

azionisti sia per essere certi che

il peso di Sharp non finisca con

l’affondare anche Foxconn.

L’

anno in corso è partito molto

bene per

Saes Getters

, almeno

dal punto di vista dei risultati

economici e, in assenza di

sorprese, potrebbe proseguire e

concludersi in maniera altrettanto

positiva. Nei primi tre mesi

del 2016 il gruppo guidato da

Massimo della Porta ha registrato

un fatturato di 47,9 milioni di

euro, in progresso dell’11,1%

su base annua grazie all’ottimo

andamento del settore delle

leghe a memoria di forma in

ambito medicale e industriale,

ma anche al marcato recupero

in alcuni settori applicativi dei

più tradizionali getter. Senza

dimenticare il piccolo contributo

positivo (+2%), dell’effetto cambi

soprattutto per il rafforzamento

del dollaro statunitense sull’euro

rispetto al primo trimestre del

2015. Sul fronte geografico, Stati

Uniti e Cina hanno contribuito

maggiormente all’aumento del

fatturato di Saes Getters nel

periodo in esame, mentre la

Corea del Sud ha sofferto.Ancora

più sostenuto l’incremento del

risultato della gestione operativa

(+45,8% su base annua), pari

a 6,5 milioni, sia per la maggior

crescita delle vendite di prodotti

a più alto margine, cioè quelli

realizzati dalla business unit Shap

memory alloys (Sma), sia per

la minor incidenza delle spese

operative a fronte dell’aumento

dei ricavi. A livello di ultima riga

di conto economico, il gruppo

di Lainate ha portato a casa nel

primo trimestre del 2016 un utile

netto di oltre 3 milioni, quasi

quattrovoltedi più rispettoaquello

conseguito nello stesso periodo

del 2015. Per quanto riguarda

l’evoluzione prevedibile della

gestione nei restanti nove mesi

dell’anno in corso, il management

di Saes Getters ha dichiarato di

aspettarsi, a parità di cambi, un

andamento in linea con l’attuale

trend anche perché nei prossimi

mesi dovrebbero consolidarsi

i primi successi commerciali

nel settore telecom di Actuator

Solutions e la maturazione della

nuova iniziativa nel settore dei

polimeri funzionali. A fronte di

risultati trimestrali in crescita e

di attese positive per il futuro,

da inizio 2016 i titoli del gruppo

guidato da Massimo della Porta

hanno registratounaperformance

borsistica decisamente meno

brillante. In poco meno di cinque

mesi, le azioni Saes Getters

hanno lasciato sul terreno

di piazza Affari circa il 15%,

condizionati anche dal deludente

andamento del listino milanese.

Se le attese dei vertici del gruppo

italiano saranno confermate dalle

prossime trimestrali è, comunque,

assai probabile che entro la fine

dell’anno in corso le quotazioni

possano rivedere i valori di

dicembre 2015.

Saes Getters prevede un

2016 in forte crescita

Foxconn

punta

sull’automazione

I vertici del gruppo di Lainate

ritengono che gli ottimi

risultati del primo trimestre

dell’esercizio in corso

potranno essere replicati nei

mesi successivi anche grazie

all’atteso consolidamento

dei successi commerciali

nel settore tlc e alle nuove

iniziative nel settore dei

polimeri funzionali. Deludente,

invece, la performance

borsistica dei titoli a piazza

Affari da inizio anno, complice

la debolezza dell’intero listino

milanese

Il gruppo di Taiwan

ha annunciato

il taglio di

60mila posti di

lavoro. Obiettivo:

automatizzare le

linee di produzione

per abbattere i

costi del personale

E

lena

K

irienko

F

ederico

F

ilocca

TERRY GOU

, fondatore,

chairman e Ceo di Foxconn

(Fonte: Wikipedia)

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