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EON

ews

n

.

598

-

giugno

2016

9

L’

economia cinese rallenta

ma tali eventi non sembra-

no cambiare il dinamismo

dell’industria cinese.

Secondo le ricerche di

Yole

Développement

, dal crollo

del mercato azionario nel

mese di agosto, lo scenario

industriale in Cina si è mo-

dificato: numerose aziende

hanno sofferto e alcune di

loro sono addirittura scom-

parse. Eppure, l’industria

dell’elettronica di potenza

in Cina sta andando bene,

anche perché questo ambi-

to è strettamente legato ad

alcuni dei dieci settori chiave

sostenuti dal governo cinese.

Si tratta delle apparecchiatu-

re di potenza per le energie

rinnovabili,

immagazzina-

mento di energia, smartgrid,

dispositivi ad alta potenza e

veicoli elettrici (NEV). Il go-

verno cinese è sempre sta-

to favorevole allo sviluppo

del settore dell’elettronica di

potenza, che considera un

mercato molto promettente.

E le installazioni da parte

dei player internazionali non

sembrano interrompersi.

Ad esempio, lo scorso otto-

bre

Infineon Technologies

ha annunciato la creazione

del suo secondo stabilimen-

to di Wuxi. Allo stesso tempo,

General Electric

e

Mitsubi-

shi Electric

hanno confer-

mato il loro impegno in Cina.

Due settori, le ferrovie e la

rete elettrica, sono controlla-

te dal governo cinese e sono

strategiche per l’economia

cinese. Il governo cinese

ha pertanto istituito aziende

statali per portare avanti un

grande programma di inve-

stimenti per il potenziamen-

to delle linee ferroviarie tradi-

zionali e lo sviluppo di nuove

linee per l’alta velocità e della

metropolitana. Secondo uno

studio della società di analisi

Yole Développement (Status

of the Chinese Power Elec-

tronics Industry 2015) gli

investimenti nel mercato in-

verter per applicazioni ferro-

viarie sono stati di 1,793 mi-

liardi di dollari nel 2014 e ci

si aspettava raggiungessero

2,4 miliardi nel 2015.

Produrre in loco

La Cina vuole che i suoi treni

vengano prodotti in Cina ma

vuole anche vincere com-

messe all’estero. Sempre

secondo gli analisti di Yole,

questo porterà a un grande

business per gli inverter. La

distanza tra i centri di pro-

duzione in Cina e le località

dove vi sono le risorse natu-

rali ha trainato la domanda

per il trasporto di energia

elettrica a lunga distanza e

aumentato il numero di pro-

getti ad altissima tensione

(UHV). Yole Développement

ha identificato circa dodi-

ci progetti UHV nel 2014 e

secondo il governo cinese,

il paese dovrebbe iniziare i

lavori su 27 progetti entro il

2020. inizialmente, le impre-

se straniere, tra cui Siemens

e ABB detenevano circa

l’85% di questo mercato.

Dopo il 2007, a causa della

politica del governo cinese

che ha imposto oltre il 70%

di fornitura da parte di attori

locali, le imprese straniere

hanno perso quote di merca-

to. Ma l’attività delle aziende

cinesi non si è fermata lì. I

player cinesi sono alla ricer-

ca di nuove opportunità di

business per espandere le

loro attività in tutto il mondo.

Dove vi sono margini com-

petitivi? Secondo gli analisti

i veicoli elettrici NEV, le tur-

bine eoliche e gli inverter per

impianti fotovoltaici sono dei

segmenti che – pur influen-

zati dalla politica del gover-

no – sono meno controllati

rispetto alle tratte ferroviarie

e al mercato delle smartgrid.

Di conseguenza, gli analisti

di Yole si aspettano che la

catena di approvvigionamen-

to potrebbe essere rimodel-

lata, in particolare nel settore

dei veicoli elettrici NEV che

costituiscono uno dei mer-

cati più promettenti in Cina.

Il mercato inverter destinato

ai NEV dovrebbe crescere

a un tasso CAGR del 37%

tra il 2014 e il 2020. La Cina

ha adottato una strategia

completamente diversa con

il mercato dei veicoli NEV ri-

spetto al tradizionale settore

automobilistico. Alcuni anni

fa, il governo cinese ha ri-

dotto il loro prezzo di vendita

con i sussidi, nel tentativo di

far crescere i volumi. In pa-

rallelo, il 30% di tutti gli ac-

quisti di veicoli da parte delle

istituzioni cinesi tra il 2014 e

il 2016 dovrà essere elettrico

NEV.

La Cina ha poi cercato for-

temente di attrarre talenti

nel campo dell’elettronica

di potenza dall’estero. Ad

esempio, alcune aziende

sono state avviate da esperti

cinesi che hanno studiato o

lavorato in Giappone, negli

Stati Uniti o in Europa. Con

il suo “made in China”, il go-

verno cinese ha costretto

le aziende, in particolare le

società estere, a collaborare

con gli attori locali e avviare

la produzione in loco. Il suo

obiettivo era quello di svilup-

pare l’industria locale e di

mantenere la tecnologia e il

konw-how all’interno del pa-

ese. Tra i numerosi esempi,

ABB

che collabora con 39

aziende,

Siemens

con oltre

76 joint venture e una socie-

tà interamente controllata.

Questo approccio è stato

applicato anche alla ricerca

e alla formazione.

A

ntonella

P

ellegrini

Nonostante le recenti sfide

economiche, le prospettive per

la Cina sono positive nel settore

dell’elettronica di potenza

Elettronica di potenza

,

buone le prospettive in Cina

Termostati intelligenti nelle case: + 81% in

Nord America ed Europa

Secondo un nuovo rapporto di 

Berg Insight

, in

Nord America e in Europa il numero di case

dotate di un termostato intelligente è cre-

sciuto dell’81% raggiungendo la cifra di 5,8

milioni nel 2015. Il mercato nordamericano

ha registrato una crescita del 78% nel nume-

ro di termostati smart installati, per un totale

di 4,5 milioni. In Europa, il numero totale di

abitazioni con un termostato intelligente è

cresciuto del 90% anno su anno fino a 1,4

milioni. Berg Insight prevede che il numero

di case con termostati intelligenti in Europa

e in Nord America crescerà a un tasso CAGR

del 54,5% nel corso dei prossimi cinque anni,

per raggiungere 51,1 milioni nel 2020.

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ercati