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EON

ews

n

.

598

-

giugno

2016

11

simi investimenti realizzati

nei tre periodi d’imposta pre-

cedenti a quello di prima ap-

plicazione dell’agevolazione,

e comprensive dei costi re-

lativi al personale altamen-

te qualificato e alla ricerca

extra-muros,

beneficiano

dell’aliquota del 50%, men-

tre quelle rappresentate dal-

le quote di ammortamento

delle spese di acquisizione

o utilizzazione di strumenti

e attrezzature di laboratorio

e dai costi relativi a com-

petenze tecniche e privati-

ve industriali, beneficiano

dell’aliquota del 25%. Per

quanto riguarda i beneficia-

ri, la nuova legge dà spazio

anche agli enti non commer-

ciali, alle reti d’imprese e ai

consorzi.

La circolare n.5/E spiega in-

fatti che il nuovo credito d’im-

posta è destinato alle impre-

se che, indipendentemente

dalla loro natura giuridica,

dal settore in cui operano,

dal regime contabile adotta-

to e dalle dimensioni azien-

dali, investono in attività di

ricerca e sviluppo. Anche gli

enti non commerciali pos-

sono beneficiare del bonus,

in caso esercitino un’attività

commerciale. Ad essi vanno

poi aggiunti i consorzi e le

reti di imprese, a patto che

effettuino attività di ricerca e

sviluppo. Per finire, l’incenti-

vo può interessare anche le

imprese neo-costituite, la cui

attività sia avviata a partire

dal 2015.

Riguardo agli adempimenti

documentali da rispettare in

caso di controlli successivi, è

richiesta la predisposizione

di un’apposita documenta-

zione contabile con l’indica-

zione dell’effettività dei costi

sostenuti e con l’attestazio-

ne di regolarità formale. La

documentazione deve es-

sere certificata dal soggetto

incaricato della revisione le-

gale o dal collegio sindacale,

oppure da un professionista

iscritto nel registro dei revi-

sori legali.

Inter v i sta ad ANIE

Sportello Ricerca

EONEWS:

Sulla base del-

la vostra esperienza quali

strumenti agevolativi per

la ricerca e l’innovazione

sono più utilizzati dalle

PMI italiane?

A livello dimensionale, nella

categoria delle PMI italiane

prevalgono le piccole e mi-

cro imprese per le quali un

po’ tutti gli strumenti di age-

volazione, pur interessanti,

presentano delle difficoltà di

approccio e gestione.

ANIE:

Prendiamo ad esem-

pio il Patent Box, che offre

indubbi vantaggi laddove vi

siano molte attività legate

alla ricerca, ai brevetti o in

generale alla proprietà in-

tellettuale. Ebbene, per le

piccole imprese italiane, che

non sono organizzate con ri-

sorse dedicate, la procedura

risulta complessa e richiede

l’intervento di consulenze

esterne spesso giudicate

troppo onerose. Allo stesso

modo lo strumento per le PMI

contemplato nel programma

europeo Horizon 2020, lo

SME Instrument, è poten-

zialmente molto interessante

perché permette all’azienda

di muoversi anche singolar-

mente sui fondi europei. Per

le piccole aziende, tuttavia,

ha i limiti di essere comun-

que legato a delle procedu-

re articolate e di prevedere

una selezione abbastanza

rigida; aspetti che impongo-

no l’intervento di un consu-

lente specializzato. Forse lo

strumento più accessibile

alla PMI italiana, ideale per

progetti medio piccoli e per

la aziende meno strutturate,

è il credito d’imposta nella

sua ultima formulazione (ov-

vero con le modifiche intro-

dotte dalla Legge di Stabili-

tà 2015, regolamentate con

circolare n. 5/E del 16 marzo

2016 ndr).

E infatti da una recente in-

dagine condotta tra le picco-

le e medie imprese di ANIE

emerge che i principali stru-

menti di politica industriale

utilizzati nel periodo più re-

cente sono il credito d’im-

posta per ricerca e sviluppo

e quello per l’assunzione di

dotte dalla Legge di Stabili-

tà 2015, si caratterizza per

una più rapida possibilità di

fruizione da parte delle im-

prese beneficiarie, per un’ul-

teriore semplificazione delle

procedure oltre che per un

supporto ancora più deciso

alle imprese che mostrano

un impegno crescente nella

ricerca ed innovazione.

Il 16 marzo è stato pubblicato

il regolamento dell’

Agenzia

delle Entrate

con istruzio-

ni, chiarimenti e linee guida

su come applicare il “nuovo”

credito d’imposta per ricer-

ca e sviluppo. Tra le novità

illustrate dalla Circolare n.

5/E c’è lo spazio alla cumu-

labilità del credito d’imposta

con altri bonus, tra cui quello

relativo agli investimenti in

beni strumentali nuovi, pre-

visto dall’articolo 18 del dl

91/2014. Oltre alla cumula-

bilità ad ampio raggio, piena

sinergia e complementarietà

anche con il Patent box: i co-

sti ammissibili al credito di

imposta, infatti, rilevano per

l’intero ammontare anche ai

fini della determinazione del

reddito agevolabile da Pa-

tent box.

Il bonus, in questa nuova ver-

sione del credito d’imposta,

è ora concesso in maniera

automatica, a seguito dell’ef-

fettuazione delle spese age-

volate. Un’immediatezza che

quindi esclude, al contrario

del passato, il passaggio

intermedio costituito dalla

presentazione di un’apposita

istanza per via telematica.

Il credito è concesso fino

all’importo massimo di 5 mi-

lioni di euro a favore di cia-

scun beneficiario, a condi-

zione che l’impresa effettui

una spesa complessiva per

attività di ricerca e sviluppo

almeno pari a 30mila euro.

La misura, cioè l’aliquota da

applicare per il calcolo del

bonus, varia a seconda della

“tipologia” di spesa sostenu-

ta. In particolare, le spese

sostenute in eccedenza ri-

spetto alla media dei mede-

Investimenti in Ricerca e Innovazio-

ne nelle aziende elettroniche

Le aziende elettroniche ed elettrotecniche dimostrano di essere

particolarmente sensibili all’importanza di ricerca e innovazio-

ne. Rispetto alla media del manifatturiero italiano, le aziende

del settore associate ad ANIE investono mediamente in R&S il

4% del fatturato totale, con punte vicine al 20% nei comparti

ad alta tecnologia quale ad esempio la microelettronica.

La corrispondente quota nel manifatturiero italiano è di solo

l’1%. Uno sforzo verso l’innovazione che coinvolge anche il ric-

co tessuto delle PMI: il 70% delle PMI ANIE dichiara infatti

di effettuare annualmente nuovi investimenti in innovazione di

prodotto e di processo.

Nemmeno la difficile congiuntura economica degli ultimi anni

ha frenato la vocazione alla ricerca che caratterizza il com-

parto. Nonostante la crisi, nel periodo 2008-2014 l’industria

Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha registrato una crescita

media annua della spesa in R&S pari al 3% e superiore alla

media del manifatturiero (+2,2%). Secondo una recente inda-

gine condotta dalla Commissione Europea, le imprese innova-

trici in questo comparto sono più del 50%. Nello specifico, le

imprese che hanno introdotto innovazioni che rappresentano

una novità per il mercato costituiscono nell’Elettrotecnica oltre

il 40% del totale e nell’Elettronica oltre il 50%.

continua a pag.12

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