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giugno
2016
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simi investimenti realizzati
nei tre periodi d’imposta pre-
cedenti a quello di prima ap-
plicazione dell’agevolazione,
e comprensive dei costi re-
lativi al personale altamen-
te qualificato e alla ricerca
extra-muros,
beneficiano
dell’aliquota del 50%, men-
tre quelle rappresentate dal-
le quote di ammortamento
delle spese di acquisizione
o utilizzazione di strumenti
e attrezzature di laboratorio
e dai costi relativi a com-
petenze tecniche e privati-
ve industriali, beneficiano
dell’aliquota del 25%. Per
quanto riguarda i beneficia-
ri, la nuova legge dà spazio
anche agli enti non commer-
ciali, alle reti d’imprese e ai
consorzi.
La circolare n.5/E spiega in-
fatti che il nuovo credito d’im-
posta è destinato alle impre-
se che, indipendentemente
dalla loro natura giuridica,
dal settore in cui operano,
dal regime contabile adotta-
to e dalle dimensioni azien-
dali, investono in attività di
ricerca e sviluppo. Anche gli
enti non commerciali pos-
sono beneficiare del bonus,
in caso esercitino un’attività
commerciale. Ad essi vanno
poi aggiunti i consorzi e le
reti di imprese, a patto che
effettuino attività di ricerca e
sviluppo. Per finire, l’incenti-
vo può interessare anche le
imprese neo-costituite, la cui
attività sia avviata a partire
dal 2015.
Riguardo agli adempimenti
documentali da rispettare in
caso di controlli successivi, è
richiesta la predisposizione
di un’apposita documenta-
zione contabile con l’indica-
zione dell’effettività dei costi
sostenuti e con l’attestazio-
ne di regolarità formale. La
documentazione deve es-
sere certificata dal soggetto
incaricato della revisione le-
gale o dal collegio sindacale,
oppure da un professionista
iscritto nel registro dei revi-
sori legali.
Inter v i sta ad ANIE
Sportello Ricerca
EONEWS:
Sulla base del-
la vostra esperienza quali
strumenti agevolativi per
la ricerca e l’innovazione
sono più utilizzati dalle
PMI italiane?
A livello dimensionale, nella
categoria delle PMI italiane
prevalgono le piccole e mi-
cro imprese per le quali un
po’ tutti gli strumenti di age-
volazione, pur interessanti,
presentano delle difficoltà di
approccio e gestione.
ANIE:
Prendiamo ad esem-
pio il Patent Box, che offre
indubbi vantaggi laddove vi
siano molte attività legate
alla ricerca, ai brevetti o in
generale alla proprietà in-
tellettuale. Ebbene, per le
piccole imprese italiane, che
non sono organizzate con ri-
sorse dedicate, la procedura
risulta complessa e richiede
l’intervento di consulenze
esterne spesso giudicate
troppo onerose. Allo stesso
modo lo strumento per le PMI
contemplato nel programma
europeo Horizon 2020, lo
SME Instrument, è poten-
zialmente molto interessante
perché permette all’azienda
di muoversi anche singolar-
mente sui fondi europei. Per
le piccole aziende, tuttavia,
ha i limiti di essere comun-
que legato a delle procedu-
re articolate e di prevedere
una selezione abbastanza
rigida; aspetti che impongo-
no l’intervento di un consu-
lente specializzato. Forse lo
strumento più accessibile
alla PMI italiana, ideale per
progetti medio piccoli e per
la aziende meno strutturate,
è il credito d’imposta nella
sua ultima formulazione (ov-
vero con le modifiche intro-
dotte dalla Legge di Stabili-
tà 2015, regolamentate con
circolare n. 5/E del 16 marzo
2016 ndr).
E infatti da una recente in-
dagine condotta tra le picco-
le e medie imprese di ANIE
emerge che i principali stru-
menti di politica industriale
utilizzati nel periodo più re-
cente sono il credito d’im-
posta per ricerca e sviluppo
e quello per l’assunzione di
dotte dalla Legge di Stabili-
tà 2015, si caratterizza per
una più rapida possibilità di
fruizione da parte delle im-
prese beneficiarie, per un’ul-
teriore semplificazione delle
procedure oltre che per un
supporto ancora più deciso
alle imprese che mostrano
un impegno crescente nella
ricerca ed innovazione.
Il 16 marzo è stato pubblicato
il regolamento dell’
Agenzia
delle Entrate
con istruzio-
ni, chiarimenti e linee guida
su come applicare il “nuovo”
credito d’imposta per ricer-
ca e sviluppo. Tra le novità
illustrate dalla Circolare n.
5/E c’è lo spazio alla cumu-
labilità del credito d’imposta
con altri bonus, tra cui quello
relativo agli investimenti in
beni strumentali nuovi, pre-
visto dall’articolo 18 del dl
91/2014. Oltre alla cumula-
bilità ad ampio raggio, piena
sinergia e complementarietà
anche con il Patent box: i co-
sti ammissibili al credito di
imposta, infatti, rilevano per
l’intero ammontare anche ai
fini della determinazione del
reddito agevolabile da Pa-
tent box.
Il bonus, in questa nuova ver-
sione del credito d’imposta,
è ora concesso in maniera
automatica, a seguito dell’ef-
fettuazione delle spese age-
volate. Un’immediatezza che
quindi esclude, al contrario
del passato, il passaggio
intermedio costituito dalla
presentazione di un’apposita
istanza per via telematica.
Il credito è concesso fino
all’importo massimo di 5 mi-
lioni di euro a favore di cia-
scun beneficiario, a condi-
zione che l’impresa effettui
una spesa complessiva per
attività di ricerca e sviluppo
almeno pari a 30mila euro.
La misura, cioè l’aliquota da
applicare per il calcolo del
bonus, varia a seconda della
“tipologia” di spesa sostenu-
ta. In particolare, le spese
sostenute in eccedenza ri-
spetto alla media dei mede-
Investimenti in Ricerca e Innovazio-
ne nelle aziende elettroniche
Le aziende elettroniche ed elettrotecniche dimostrano di essere
particolarmente sensibili all’importanza di ricerca e innovazio-
ne. Rispetto alla media del manifatturiero italiano, le aziende
del settore associate ad ANIE investono mediamente in R&S il
4% del fatturato totale, con punte vicine al 20% nei comparti
ad alta tecnologia quale ad esempio la microelettronica.
La corrispondente quota nel manifatturiero italiano è di solo
l’1%. Uno sforzo verso l’innovazione che coinvolge anche il ric-
co tessuto delle PMI: il 70% delle PMI ANIE dichiara infatti
di effettuare annualmente nuovi investimenti in innovazione di
prodotto e di processo.
Nemmeno la difficile congiuntura economica degli ultimi anni
ha frenato la vocazione alla ricerca che caratterizza il com-
parto. Nonostante la crisi, nel periodo 2008-2014 l’industria
Elettrotecnica ed Elettronica italiana ha registrato una crescita
media annua della spesa in R&S pari al 3% e superiore alla
media del manifatturiero (+2,2%). Secondo una recente inda-
gine condotta dalla Commissione Europea, le imprese innova-
trici in questo comparto sono più del 50%. Nello specifico, le
imprese che hanno introdotto innovazioni che rappresentano
una novità per il mercato costituiscono nell’Elettrotecnica oltre
il 40% del totale e nell’Elettronica oltre il 50%.
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