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592
-
dicembre
2015
4
H
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tech
&
finanza
M
entre l’Europa attende una
crescita che stenta a decol-
lare, dall’altro lato del mondo
ripartono le grandi manovre
nell’industria dei chip. Dopo
aver provato invano a con-
quistare l’americana
Micron,
la società cinese
Tsinghua Unigroupha tentato di met-
tere le mani sulla coreana
Sk Hynix ;il gruppo di Pechino ha
messo sul piatto 5,3 miliardi
di dollari con l’obiettivo di ac-
quistare il 20% di Sk Hynix.
La proposta prevedeva inoltre
l’avvio di una collaborazione
finalizzata a produrre wafer
di silicio in Cina per il merca-
to delle NAND flash memory.
Sk Hynix ha però deciso di
rispedire al mittente l’offerta
di Tsinghua che promette di
tornare presto all’attacco. “Il
punto è che per loro è molto
importante stringere un’alle-
anza perché hanno bisogno
della tecnologia per costruire
un nuovo segmento di busi-
ness – spiega un banchiere
specializzato nel comparto
tecnologico –Tsinghua è una
società pubblica che per vo-
lontà di Pechino giocherà un
ruolo centrale nel costruire il
polo dei chip della Repubblica
Popolare. Il governo cinese re-
puta il settore strategico e per
questo è intenzionato a finan-
ziare massicciamente la cre-
scita del gruppo”. Secondo al-
cuni esperti, Pechino ha infatti
l’ambizione di diventare il ter-
zo produttore di chip del mon-
do, dopo Taiwan e la Corea del
Sud, nel giro di qualche anno.
“Rafforzare Tsinghua significa
per la Cina ridurre in futuro
il deficit nel settore, dovuto
alla massiccia importazione
di semiconduttori” conclude
l’esperto che evidenzia come
proprio la strategia cinese stia
dando un impulso alle opera-
zioni di M&A in Oriente. E non
solo laggiù, visto che anche la
tedesca
Infineonè tornata a
valutare la crescita per linee
esterne tentando di conqui-
stare la giapponese
Renesas Electronics Corp .Secondo
indiscrezioni, il management
del gruppo di Tokyo sarebbe
tentato dalla proposta tede-
sca, ma sul tavolo ha diverse
opzioni per rafforzare l’attività
della società senza necessa-
riamente perderne il controllo.
La partita insomma è appe-
na iniziata, ma è evidente il
risveglio nel mondo dei chip,
già recentemente teatro di
importanti operazioni di M&A
(fusione&acquisizione). “Il ri-
nato fermento in Oriente ha
necessariamente un impatto
anche sui gruppi europei e
statunitensi visto che il merca-
to dei chip è fondamentalmen-
te globale. Quindi se Pechino
ha deciso di investire nei chip,
questo non potrà che far bene
alle quotazioni in Borsa di tutti
i gruppi del settore” conclude.
Tuttavia, non si può non tener
conto del fatto che l’aggressi-
vità cinese finirà prima o poi
col ripercuotersi anche sui
prezzi. Questo potrebbe por-
tare a medio termine alla ero-
sione di parte dei margini dei
grandi produttori in un merca-
to già fortemente competitivo.
Multa da record
per Toshiba
Venti di M&A
in Oriente
Sk Hynix finisce nel
mirino dei cinesi,
mentre Infineon
punta gli occhi sulla
giapponese Renesas
E
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ederico
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N
elle scorse settimane, la Ja-
pan’s Securities and Exchan-
ge Surveillance, cioè l’autorità
di controllo sui mercati finan-
ziari giapponesi ha inflitto a
Toshibauna sanzione record
di 7,37 miliardi di yen, pari a
55,2 milioni di euro ai cambi
attuali.
Si tratta della più alta multa
mai corrisposta dall’organi-
smo di vigilanza nipponico a
una società quotata sul listino
di Tokyo a causa delle pesanti
irregolarità contabili compiute
nell’esercizio 2012 e in quello
2013.
Dal 3 aprile, giorno in cui è
scoppiato lo scandalo, i titoli
della conglomerata giappo-
nese, le cui attività spaziano
dalla costruzione di centrali
nucleari alla produzione di mi-
crochip, lavatrici, televisori e
personal computer, hanno la-
sciato sul terreno oltre il 40%
del proprio valore. Per contra-
stare questa discesa, nei mesi
scorsi è stato sostituito il top
management,
con
l’obiettivo di ripristi-
nare la fiducia degli
investitori, e sono
state messe in ven-
dita attività non più
strategiche al fine di
raccogliere le risor-
se necessarie per
ridurre il debito. Tra
le cessioni più impor-
tanti ricordiamo quel-
la conclusa con
Sonyriguardante le attività
nel campo dei senso-
ri chip per immagini, ma an-
che la vendita della partecipa-
zione di minoranza nel gruppo
finlandese
Kone Oyjche rea-
lizza ascensori e nella società
giapponese
Topcon Corp. atti-
va nel business delle apparec-
chiature medicali. Inoltre, se-
condo alcuni indiscrezioni di
stampa Toshiba sta trattando
con
Fujitsue
Vaio ,la società
nata dalla decisione di Sony di
dismettere il settore dei perso-
nal computer, per unire le pro-
prie forze nel sempre più dif-
ficile mercato dei pc.
Ricordiamo che nello
scorso trimestre, il
gruppo guidato da
Masashi Muromachi
ha generato circa il
7% del proprio fattu-
rato grazie alle ven-
dite di laptop. Fino
a questo momento,
le iniziative portate
avanti dai nuovi ver-
tici non hanno con-
vinto più di tanto gli
analisti che coprono
i titoli Toshiba anche alla luce
degli ultimi deludenti con-
ti trimestrali. Tra questi, ben
10 mantengono un giudizio
neutrale, 5 suggeriscono di
vendere le azioni del colosso
giapponese e solo 4 ne con-
sigliano l’acquisto. Una decisa
ripresa delle quotazioni, quin-
di, appare ancora lontana.
Il colosso
giapponese ha
dovuto pagare
circa 55 milioni
per aver falsificato
i bilanci nel 2012
e nel 2013, con
le azioni che
hanno perso oltre
il 40% dall’avvio
dello scandalo
a inizio aprile.
Nel frattempo
il precedente
management è
stato mandato
a casa e sono
state effettuate
importanti cessioni
di asset
MASASHI
MUROMACHI,
Representative
executive officer,
president and
Chief executive
officer di Toshiba