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585
-
aprile
2015
4
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tech
&
finanza
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opo aver venduto la divisione
cellulari a
Microsoft ,nel 2013,
Nokiatorna all’attacco, annun-
ciando la firma di un accordo
per l’acquisizione della fran-
cese
Alcatel-Lucent .Secondo
gli analisti era l’unico modo di
competere ad armi pari con gli
altri due giganti del comparto,
Ericssone
Huawei. Con un’of-
ferta pari a 15,6 miliardi di euro
le due società insieme daranno
vita al secondo più grande co-
losso al mondo nei sistemi di
telecomunicazione. Secondo
quanto è stato riferito nel cor-
so di una conferenza stampa,
l’accordo prevede che la casa
finlandese rilasci sul mercato
nuove azioni riservate agli ac-
quirenti Alcatel-Lucent affinché
questi possano raggiungere la
quota del 33,5% (quelli Nokia il
66,5%.) di quella che sarà una
nuova società, la Nokia Corpo-
rations.
Il nuovo gruppo avrà sede in
Finlandia e il Ceo e presiden-
te sarà quello attuale di Nokia,
mentre il vicepresidente prover-
rà da Alcatel-Lucent. L’acqui-
sizione dovrebbe completarsi
nella prima metà del 2016, dun-
que i tempi sono lunghi e la pro-
cedura prevede il vaglio dell’as-
semblea degli azionisti Nokia e
altri atti da parte delle autorità
regolatorie.
Con l’acquisizione, Nokia po-
trà trarre vantaggi del mercato
router di Alcatel-Lucent e delle
piattaforme ottiche. Natural-
mente, le tecnologie sviluppate
da Nokia, grazie alle nuove ri-
sorse acquisite da Alcatel-Lu-
cent, avranno un riflesso anche
sull’utenza consumer: tra i pro-
getti futuri rientrano, infatti, le reti
5G, l’imaging e il cloud. L’acqui-
sizione avrà risvolti positivi an-
che nei mercati orientali. Come
è noto, Alcatel-Lucent è nata
nel 2006 dopo la fusione con
Lucent Technologies, società
scorporatasi da AT&T nel 2006.
La società franco-americana
possiede anche i famosi Bell
Labs, una controllata di ricerca
che annovera ben otto premi
Nobel e che ha sviluppato le
principali tecnologie, tra le quali
il transistor, il laser e il sistema
operativo Unix. L’azienda ha
escluso che vi potranno esse-
re tagli aggiuntivi al personale,
dopo quelli già previsti dal piano
di ristrutturazione che Alcatel-
Lucent sta portando avanti. I siti
industriali saranno mantenuti e
il settore ricerca e sviluppo in
ambito wireless sarà ampliato
con l’assunzione di nuovi ri-
cercatori, nella prospettiva di
investire nella rete 5G, metten-
do inoltre a disposizione fondi
per start-up francesi focalizza-
te sull’IoT. Oggi le due aziende
impiegano 113.000 persone. Il
totale comprende 40.000 ricer-
catori, compresi quelli impe-
gnati nei Bell Labs. La nuova
società avrà una capacità di
innovazione senza precedenti,
con Bell Labs di Alcatel- Lucent
e FutureWorks di Nokia, e No-
kia Technologies, che resterà
un’unità separata con focus sul
rilascio delle licenze e lo svilup-
po di nuove tecnologie.
Falsa partenza di Qualcomm
in Borsa nel 2015
Nokia,
dai telefonini
alle telecomunicazioni
Nokia firma l’accordo
per l’acquisizione e
successiva fusione
con Alcatel-Lucent,
con un’offerta di
15,6 miliardi di euro.
Nasce il maggior
gruppo mondiale
nel settore delle
strumentazioni delle
telecomunicazioni,
che andrà a
competere con gli
altri due giganti del
comparto, Ericsson
e Huawei
E
lena
K
irienko
A
ntonella
P
ellegrini
N
ell’attesa della pubblicazione
dei risultati economici del primo
trimestre dell’anno in corso,
Qual- commregala poche soddisfazio-
ni ai suoi azionisti. Dall’inizio del
2015, i titoli del leader mondiale
dei processori integrati per di-
spositivi mobili hanno lasciato sul
terreno di Wall Street circa il 5%,
a fronte di un rialzo di oltre il 6%
dell’indice Sox di Filadelfia, cioè il
paniere di riferimento per le azio-
ni della società di semiconduttori.
La peggiore performance borsi-
stica dei titoli del colosso guidato
da Paul E. Jacobs rispetto a quel-
la del Sox di Filadelfia si era già
vista nel corso del 2014 quando
a fronte di un rialzo dello 0,1%
delle azioni Qualcomm il corri-
spondente indice di riferimento
aveva guadagnato ben il 28,4
per cento. Sicuramente in que-
sto inizio del 2015 non ha fatto
bene al colosso di San Diego la
notizia, confermata dalla stessa
Qualcomm, che il nuovo Galaxy
S6
Samsungnon contiene lo
Snapdragon 810. Durante la pre-
sentazione dei dati economico-
finanziari del quarto trimestre del
2014, tenutasi lo scorso 28 gen-
naio, i vertici della società statu-
nitense avevano specificato che
il nuovo processore Snapdragon
810 non sarebbe stato presente
in uno dei più attesi top di gam-
ma in arrivo, un chiaro riferimento
al Galaxy S6. Parole poco inco-
raggianti per i soci di Qualcomm,
anche in considerazione del fat-
to che Samsung è uno dei suoi
maggiori clienti ed è anche quel-
lo che tra i suoi clienti vende più
smartphone. A preoccupare gli
investitori anche la concorrenza
di realtà come MediaTek,
Marvelle
HiSilicon. Si tratta di aziende
che negli ultimi dodici mesi han-
no conquistato rilevanti quote di
mercato nel business dei proces-
sori per dispositivi mobili di fascia
bassa e che ora puntano a cre-
scere anche in quelli di fascia più
elevata. In particolare,
MediaTeknel 2014 è arrivata a controllare
il 30% del mercato mondiale dei
processori per la tecnologia 3G
mentre sul fronte dello standard
di comunicazione mobile di ulti-
ma generazione, cioè il 4G LTE,
si è dovuta fermare sotto il 10%,
con Qualcomm che rimane il lea-
der indiscusso. La superiorità tec-
nologica del portafoglio prodotti
del gruppo guidato da Jacobs, i
cui nuovi chip appartengono alla
quinta generazione di modem
LTE integrati con processori ap-
plicativi, spinge comunque ben
22 dei 40 analisti che coprono il
titolo a continuare a raccoman-
dare ai propri clienti di acquistar-
lo. Dei rimanenti 18 analisti che
hanno pubblicato degli studi su
Qualcomm, 17 suggeriscono di
mantenerlo in portafoglio e sol-
tanto uno di venderlo.
Per ulteriori approfondimenti:
Qualcomm nel mirino dei fondi attivistiDall’inizio dell’anno i titoli
del colosso guidato da Paul
E. Jacobs hanno perso circa
il 5% a fronte di un rialzo
di oltre il 6% per il Sox di
Filadelfia. Pesa l’assenza
dello Snapdragon 810 nel
nuovo Galaxy S6 e la crescente
concorrenza di realtà come
MediaTek, Marvell e HiSilicon
ma gli analisti di Wall Street
continuano a essere positivi
sulle azioni del gruppo
di San Diego
Foto Qualcomm