TECH INSIGHT
NEWS/TECHNOLOGIES
24
- ELETTRONICA OGGI 466 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2017
punta del robot. Una delle sfide per il controllo di questo tipo di robot risiede proprio nella necessità di utilizzare
un modello preciso del tipo di movimenti che può fare, cosa particolarmente complessa nel caso dei soft robot.
Le ricerche si stanno orientando verso algoritmi che rispondano a due esigenze precise: una elevata velocità
di esecuzione e una precisione sufficiente per gestire adeguatamente i movimenti del soft robot. In generale, la
Soft Robotics sta progredendo rapidamente, grazie alle ricerche su materiali flessibili e tecnologie, come per
esempio la stampa 3D, che permette di realizzare sistemi complessi senza dover prima produrre i singoli pezzi
per poi assemblarli. Anche per l’alimentazione, alcune Università stanno studiando sistemi innovativi, fra cui
quelli basati su componenti come il perossido di idrogeno e il platino che, reagendo, producono ossigeno. Con-
trollando con delle valvole questa reazione, si possono realizzare attuatori pneumatici da usare per i soft robot.
Le memorie iNAND per il mercato
automotive
Francesco De Ponte
W
estern Digital
ha recentemente annunciato la disponibilità degli embedded flash drive (EFD) iNAND 7250A.
Questi componenti sono disponibili con capacità fino a 64 Gbyte e hanno un’interfaccia e.MMC 5.1 HS400,
ma l’aspetto probabilmente più interessante è che l’azienda sta orientando sempre di più questa tecnologia anche
verso il mercato automotive. Western Digital indica espressamente. Infatti. che gli EFD iNAND 7250A sono destinati
ad applicazioni come quelle ADAS (Advanced Driver-Assistance Systems), sistemi di sicurezza, drive recorder e
altre tecnologie per gli autoveicoli “connected” e li cer-
tifica AEC-Q100 Grade 2 (da -40C a 105C) e AEC-Q100
Grade 3 (da -40C a +85C). Un altro punto interessante
è che queste memorie rispondono alle specifiche dello
standard ISO 26262 che definisce, fra l’altro, l’utilizzo e
la sicurezza funzionale di sistemi elettrici ed elettronici
nei veicoli a motore. Questi drive sono stati progettati per
lavorare con i sistemi di diagnosi, quelli per le comunica-
zioni fra veicoli e tra veicoli e infrastrutture, oltre che per
quelli di navigazione e infotainment che sono sempre più
complessi e in grado di analizzare una quantità sempre
maggiore di dati. Il mercato dei sistemi automotive, del
resto, è particolarmente interessante, viste le dimensioni
e le prospettive di crescita, e questo spiega anche perché
i principali produttori di memorie stanno guardano con
molta attenzione a questo settore. Gartner, per esempio,
stima che la produzione di veicolo connessi, dotati cioè di possibilità di collegamento per i dati, dovrebbe passare
da 12,4 milioni del 2016 a 61 milioni nel 2020. Ancora più impressionante è la quantità di informazioni che dovranno
essere gestite. Western Digital, citando sempre
Gartner
, indica che il traffico dati annuale per ogni veicolo, entro il
2020, potrebbe essere nell’ordine dei Petabyte. Secondo gli analisti, il settore automotive sta seguendo il percorso
fatto dagli smartphone per quanto riguarda l’adozione di quantità sempre maggiori di memoria NAND Flash, ma lo
sta facendo molto più rapidamente portando le quantità di memoria necessaria per lo storage a valori molto alti. Per
l’automotive, il cloud infatti non è la soluzione migliore e i dispositivi embedded usati in questo settore richiedono
uno storage locale, sia per registrare i dati sia per la diagnostica e l’analisi, che operi in tempo reale. Ciò non toglie
che i dati elaborati possano successivamente essere trasferiti, tramite i sistemi di comunicazione, al cloud. A parte
i problemi legati alla necessità di elaborazione real-time, un ulteriore problema rilevato dagli analisti è che, senza
investimenti rilevanti, le attuali infrastrutture non sono in grado di supportare la rapidità di crescita della quantità
dei dati e le nuove modalità di accesso da porte dei dispositivi. Questo spiega la recente tendenza ad aggiunge-
re sempre più storage e capacità di calcolo localmente, rendendo di fatto i dispositivo indipendenti. A questo va
aggiunto che lo storage per l’automotive, oltre ad assicurare una elevata capacità, deve offrire anche una elevata
resistenza alle condizioni climatiche e ai disturbi che si possono avere per un sistema embedded installato su un
Le nuove memorie iNAND di Sandisk (Western Digital) sono certificate
AEC-Q100 Grade 2 e AEC-Q100 Grade 3 per applicazioni automotive