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DIGITAL

ENERGY EFFICIENCY

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- ELETTRONICA OGGI 455 - GIUGNO/LUGLIO 2016

L’

esigenza di ridurre quanto più pos-

sibile la dissipazione energetica è

determinata da diversi fattori, sia di

natura generale -come la constatazione che non

possiamo permetterci di sperperare le risorse

limitate di cui dispone il pianeta- sia specifi-

che, come il proliferare di prodotti alimentati a

batteria o comunque da sorgenti con capacità

energetiche limitate. In questa situazione, i pro-

gettisti devono fornire risposte soddisfacenti e

sono supportati dai produttori di componenti

elettronici che offrono un’ampia scelta di dispo-

sitivi a basso consumo sia digitali sia analogici.

È bene sapere, tuttavia, che il semplice impiego

di componenti low-power o ultra-low-power

non basta per risolvere il problema, se contem-

poraneamente non si mettono in campo specifi-

che strategie di progettazione.

Per una progettazione consapevole

La ricerca della massima efficienza di ogni parte del circu-

ito da progettare, che potrebbe sembrare una cosa ovvia,

deve tuttavia essere perseguita con una certa cautela. È

buona regola infatti chiedersi per quanto tempo vengono

attivate le diverse parti di un determinato sistema. Un cir-

cuito chiamato a misurare un parametro che varia lenta-

mente nel tempo è attivo solo per una limitata percentuale

del periodo di funzionamento. In questo caso, il progettista

dovrà cercare di limitare soprattutto la corrente assorbita

in modalità sleep, mentre quella in gioco nel funzionamento

attivo potrebbe avere una minore importanza.

L’analisi del funzionamento delle diverse sezioni di un cir-

cuito nel tempo consente di attivare di volta in volta solo

quelle necessarie, togliendo l’alimentazione alle altre. In

molti LDO, ad esempio, è presente un pin di shutdown che

azzera la tensione d’uscita. Ma anche in assenza di questo

pin si può ottenere lo stesso risultato utilizzando sul lato

alto un transistore FET per commutare l’alimentazione. Nel

caso di sistemi a microcontrollore la MCU può essere pro-

grammata in modo tale che uno o più dei suoi pin svolgano

queste funzioni di controllo e commutazione dell’alimen-

tazione. Tale considerazione riveste attualmente una par-

ticolare importanza in virtù della crescente diffusione dei

sistemi embedded, in particolare di quelli wearable e degli

IoT (Internet of Things), che sempre più sono realizzati con

microcontrollori. Questi e analoghi sistemi hanno stringenti

requisiti di portabilità e, quindi, di riduzione delle dimensio-

ni, dei costi e dei consumi energetici.

I microcontrollori ultra-low-power

Questa tendenza di mercato spiega la crescente diffusione

dei microcontrollori a bassissimo consumo. Si potrebbero

citare numerosi esempi ma qui ci limiteremo a ricordarne

solo alcuni. Silicon Labs propone EFM32 Gecko, una fami-

glia di MCU a segnale misto basati sulle architetture ARM

M4, M3 ed M0. Per ridurre il carico di lavoro sul microcon-

Fig. 1 – Schema a blocchi del microcontrollore a 32 bit EFM32 Zero Gecko di Silicon Labs

Soluzioni per la progettazione

low power

Andrea Cattania

La riduzione dei consumi energetici è oggi un must

nella maggior parte dei sistemi elettronici;

ma non basta utilizzare componenti low power

se non si adotta nello stesso tempo una specifica

strategia progettuale