DIGITAL
BACK-UP MEMORY
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- ELETTRONICA OGGI 455 - GIUGNO/LUGLIO 2016
instrada l’alimentazione della scheda durante il funzionamen-
to normale. In presenza di cadute dell’alimentazione, la SRAM
viene commutata verso la batteria e disabilitata dal medesimo
chip. Essa resta in questa modalità fino all’esaurimento del-
la carica della batteria. Una volta ripristinata l’alimentazione
della scheda, il chip di supervisione riprenderà gradualmente
a far alimentare la SRAM mediante l’alimentatore della
scheda. Per completare questa operazione il chip richie-
de un intervallo di tempo compreso tra 1 e 10 ms.
Nel momento in cui sistemi di questo tipo vengono instal-
lati sul campo, la loro manutenzione risulta difficoltosa, in
quanto sono solitamente progettati per non richiedere in-
terventi di manutenzione per un periodo anche superio-
re ai due anni; da qui si evince l’importanza della durata
della batteria. I progettisti di sistemi tendono a scegliere
memorie SRAM che consumano la minor quantità possi-
bile di corrente in modalità stand-by. Tenendo conto del
fatto che è necessario assicurare una lunga durata della
batteria, la scelta di una SRAM veloce è praticamente im-
proponibile. Una batteria a bottone da 240 mAh abbinata
a una SRAM veloce da 16 Mb sarà caratterizzata da una
durata di 12 ore, contro gli oltre 3 anni garantiti da una
SRAM a basso consumo.
I produttori di microcontrollori hanno sviluppato control-
lori in grado di operare a velocità superiori a 150 MHz.
Questi controller integrano modalità a basso consumo
e/o modalità “deep sleep” che assicurano una più elevata
velocità di esecuzione e bassi consumi nel momento in
cui il sistema deve ricorrere alla batteria di back-up.
Un controllore più veloce da solo non è in grado di assi-
curare un miglioramento delle prestazioni se le periferi-
che non sono in grado di adattarsi alla sua velocità. L’in-
terfaccia verso la memoria esterna è una delle principali
connessioni ad alta velocità e una memoria SRAM o flash
a basse prestazioni può diventare un vero e proprio “col-
lo di bottiglia”. L’introduzione di varie modalità – Page,
Burst, XIP (eXecute In Place) – ha permesso di aumentare
il tempo di accesso in lettura di un fattore pari a tre nel
caso delle memorie flash. Ciò significa che un controllore
può effettuare una lettura in una flash in un tempo com-
preso tra 20 e 30 ns (ovvero da 2 a 3 cicli di clock per un
controllore operante a 150 MHz). Nel caso si scelga una
SRAM a basso consumo, il tempo di accesso alla SRAM
sarà compreso tra 45 e 70 ns (che equivale a un numero
di cicli di clock variabile da 4 a 10).
La velocità, un parametro critico
Un progettista può optare per una SRAM veloce (con
tempo di accesso di 10 ns) per aumentare le prestazioni
del sistema, penalizzando quindi la durata della batteria,
oppure scegliere una SRAM a basso consumo a discapi-
to delle prestazioni del sistema stesso.
I produttori di memorie hanno compreso la necessità di rea-
lizzare memorie SRAM che abbinino velocità a bassi consumi.
Oltre alle tradizionali modalità operative – attiva e in standby
– queste memorie prevedono un’ulteriore modalità a basso
consumo denominata “deep-sleep”. Tale modalità è controllata
Fig. 2 – Schema del consumo di potenza di un sistema con batteria
di back up
Fig. 3 – Schema di una memoria SRAM a basso consumo con batteria di back-up
Fig. 4 – SRAM veloce a basso consumo per applicazioni con batterie di back-up