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DIGITAL

TIME-FREQUENCY-DOMAIN

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- ELETTRONICA OGGI 452 - MARZO 2016

segnale da una sorgente di rumore, richiedono

un’analisi nel dominio della frequenza. Opera-

re nel dominio del tempo richiede una post-ela-

borazione sul segnale digitale quantizzato, dato

che il campionamento ha luogo nel dominio del

tempo. Per contro, operare nel dominio della fre-

quenza richiede dapprima l’applicazione di una

trasformata relativamente ai dati quantizzati per

convertirli a partire dal dominio del tempo. Ana-

logamente, per produrre i dati post-elaborati dal

dominio della frequenza, è necessario eseguire

la trasformata inversa per il ri-trasferimento nel

dominio del tempo.

Metodi di conversione

In relazione al tipo di segnale – ripetitivo o non ripetitivo,

discreto o non discreto – esistono numerosi metodi per ese-

guire la conversione fra il dominio del tempo e quello della

frequenza, che includono le serie di Fourier, le trasformate

di Fourier e le trasformate Z. Nell’ambito dell’elaborazione

dei segnali elettronici e nelle applicazioni FPGA di partico-

lare interesse è la trasformata discreta di Fourier (DFT), che

fa parte della famiglia delle trasformate di Fourier. I tecni-

ci usano la DFT per analizzare i segnali che sono periodici

e discreti – ovvero che consistono in un certo numero di

campioni a n bit spaziati fra di loro con una frequenza di

campionamento che in molte applicazioni è fornita da un

convertitore A/D all’interno del sistema.

Nella sua forma più semplice, la DFT scompone il segna-

le in ingresso in due segnali di uscita che rappresentano i

componenti seno e coseno di quel segnale. Di conseguenza,

per una sequenza nel dominio del tempo di N campioni, la

DFT restituirà due gruppi di N/2+1campioni di forme d’onda

seno e coseno, che rappresentano rispettivamente le com-

ponenti reali e immaginari (Fig. 1). L’ampiezza dei campioni

corrispondenti alla parte reale e alla parte immaginaria del

segnale sarà anch’essa pari a N/2 per un’ampiezza del se-

gnale di ingresso di N bit. L’algoritmo per calcolare la DFT

è piuttosto immediato, come si può vedere dalla seguente

equazione:

dove x[i] è il segnale nel dominio del tempo, i è compreso

tra 0 e N-1 e k è compreso tra 0 a N/2. L’algoritmo, “metodo

di correlazione”, moltiplica il segnale in ingresso con l’onda

seno o coseno per l’iterazione in corso, allo scopo di de-

terminarne l’ampiezza. Naturalmente, sarebbe utile poter

effettuare la trasformata inversa dal dominio della frequen-

za al dominio del tempo. A questo scopo è possibile usare

l’equazione di sintesi, che combina le componenti reali e

immaginarie della forma d’onda per ricreare un segnale nel

dominio del tempo come segue:

Tuttavia, ReX e ImX sono versioni in scala delle forme d’onda

seno e coseno. Di conseguenza, ImX[k] o ReX[k] viene diviso

per N/2 per determinare i valori di ReX e di ImX in tutti i casi

eccetto che per ReX[0] e ReX[N/2]. In questo caso, essi sono

divisi per N. Questa è chiamata la trasformata di Fourier di-

screta inversa, o IDFT. Una volta esaminati gli algoritmi usa-

ti per determinare la DFT e la IDFT, potrebbe essere come

sfruttarli. Con tool come Octave, MATLAB e persino Excel

è possibile effettuare i calcoli della DFT sui dati acquisiti,

mentre molti strumenti da laboratorio, come gli oscilloscopi,

sono in grado di effettuare la DFT su richiesta. Tuttavia, vale

la pena sottolineare che sia la DFT, sia la IDFT sono reali, nel

senso che l’ingresso è un numero reale e non complesso.

Applicazioni delle trasformate

Dalle telecomunicazioni all’elaborazione delle immagini, ai

radar, ai sonar, è difficile pensare a una tecnica di analisi

più potente e adattabile di una trasformata di Fourier da re-

alizzare all’interno di un FPGA. La DFT costituisce la base

per una delle applicazioni basate su FPGA più comunemente

usate: generare i coefficienti del filtro a risposta d’impulso

finita (FIR). Il suo uso non è comunque limitato al filtraggio.

La DFT e l’IDFT sono usate nell’elaborazione nel campo delle

Fig. 2 – Regioni di Nyquist e distorsioni