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- ELETTRONICA OGGI 447 - LUGLIO/AGOSTO 2015
TECH INSIGHT
FLEXIBLE PCB
I
l progetto di schede PCB (Printed Circuit
Board) per i moderni sistemi elettronici
diventa di giorno in giorno più difficile. Nel
dominio elettrico, le velocità di clock e le fre-
quenze dei segnali sono sempre maggiori: ciò
significa che i progettisti che in precedenza
utilizzavano un flusso di lavoro relativamente
semplice, che prevedeva solamente le fasi di
schematic capure (acquisizione dello schema
circuitale) e di place&route (piazzamento e
sbroglio), ora devono far ricorso a sofisticati
tool per la verifica dell’integrità dei segnali e
la simulazione per garantire un funzionamen-
to coerente con quello previsto. Nel dominio
meccanico, la situazione non è meno com-
plessa. I consumatori si aspettano che i pro-
dotti di nuova introduzione siano più piccoli
e leggeri rispetto a quelli della generazione
precedente. Il progettista di prodotto deve in-
tegrare un numero crescente di funzionalità in spazi sempre
più stretti, garantendo ovviamente semplicità di fabbricazio-
ne e di manutenzione.
Senza dimenticare l’interfaccia tra il dominio elettrico e
quello meccanico: in passato era spesso necessario effet-
tuare un trasferimento dai sistemi CAD/CAE elettrici/elett-
ronici ai software CAD meccanici tridimensionali. Per un
singolo progetto, inoltre, potevano essere richiesti numerosi
trasferimenti di file dal dominio elettrico a quello meccanico,
a seguito delle revisioni apportate per correggere problemi
che nel frattempo erano stati individuati.
Il software per il layout della scheda (place&route) posiziona
i componenti sulla scheda in base agli ingombri (footprint),
seguendo fondamentalmente un approccio di tipo bidimen-
sionale (2D).
Una descrizione completa in tre dimensioni di tutti i compo-
nenti – quindi non solo l’indicazione del profilo massimo – è
indispensabile per garantire che in fase di assemblaggio di
un prodotto non vi siano parti che entrino in contatto o in-
terferiscano tra di loro.
Un ciclo completo di sviluppo, dall’idea iniziale alla stesura
di un layout fisico corretto – in cui ad esempio non vi siano
componenti che collidono tra di loro o si sovrappongono nel
momento in cui si passa dal mondo virtuale a quello reale
– esiste da qualche tempo, ma il suo utilizzo non è sempre
particolarmente semplice.
Esso prevede l’esportazione e l’importazione di file in un for-
mato leggibile dai diversi package e ciò in generale implica
la gestione del progetto da parte di un ingegnere con una
certa esperienza di sistemi CAD meccanici. Ma questo non è
l’unico ostacolo: per generare una visualizzazione tridimen-
sionale accurata della scheda PCB è necessario disporre di
modelli fisici precisi dei componenti.
Origami: l’arte di “piegare”
le schede PCB
Robert Huxel
Technical marketing manager
EMEA
AltiumGrazie a una soluzione per il design di PCB “nativa“
3D come Altium Designer è possibile sviluppare in
tempi brevi progetti rigido-flessibili perfettamente
funzionanti al primo tentativo