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WIRELESS
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- ELETTRONICA OGGI 446 - GIUGNO 2015
casi che non può essere assolu-
tamente ignorato. Il progettista
deve essere quindi consapevole
delle differenze tra prezzo e co-
sto. Quando si confronta la BOM
(Bill Of Material) di una soluzione
di connettività discreta e quella
di un modulo, quest’ultimo ri-
sulta leggermente più costoso.
Ovviamente è necessario tenere
in considerazione i costi di as-
semblaggio oltre a quelli legati
allo sviluppo, al collaudo e alla
certificazione. Il progettista deve
sempre tenere presente che un
modulo è un componente sin-
golo che è stato collaudato in
modo esaustivo su una linea di
produzione, è pronto per
essere
piazzato sulla scheda PCB e in molti casi ha anche ottenuto la
pre-certificazione da parecchi Enti di certificazione regionali
che si occupano di comunicazioni wireless. Per semplificare
il processo di integrazione del software sono anche disponi-
bili moduli con firmware pre-integrato. I responsabili degli
acquisti dovranno gestire un numero inferiore di componenti
nella supply chain, mentre la direzione aziendale apprezzerà
sicuramente il fatto che non sono necessarie risorse aggiun-
tive per lo sviluppo di costose apparecchiature di test e nep-
pure il ricorso a uno specialista nella realizzazione di sistemi
di comunicazione wireless. Grazie ai moduli, infine, è possibi-
le evitare i costi nascosti legati, ad esempio, alla necessità di
progettare nuovamente una scheda RF a causa delle proble-
matiche EMI imputabili a un layout non ottimale delle piste.
Un esempio concreto
Una volta presa la decisione di adottare un modulo per im-
plementare la connettività Wi-Fi, il progettista ha a disposi-
zione un’ampia scelta di prodotti. Un esempio, riportato in
figura 1, è il modulo tipo D (LBWB1ZZYDZ) di Murata.
Di dimensioni pari a soli 33x18x2,5 mm, il modulo (confor-
me alle normative FCC/IC e CE) integra un transceiver wi-
reless BCM43362 di
Broadcom, un microcontrollore della
linea STM32 con core ARM Cortex-M3 di
STMicroelectronics
e un’antenna. Il modulo in questione può supportare diverse
architettura software. Utilizzando il protocollo SNIC (Simple
Network Interface Controller) di Murata, basato sulla solu-
zione WICED (Wireless Internet Connectivity for Embedded
Devices) di Broadcom,
è
possibile accedere a un package
firmware/software che semplifica le fasi di integrazione
dell’host e di controllo delle periferiche e della connettività
wireless, evitando in tal modo l’onere della programmazione
firmware. Il modulo, che funziona alla stregua di un “black
box”, può essere controllato da qualsiasi MCU attraverso in-
terfacce SPI o UART.
Nella figura 2 è riportata la modalità di scambio dei messag-
gi tra l’applicazione dell’utilizzatore e il modulo Wi-Fi Type
YD. Nella figura 3 invece sono riportate alcune delle istru-
zioni di comando che possono essere inviate attraverso le
interfacce SPI o UART per rilevare i punti di accesso Wi-Fi,
stabilire la comunicazione e trasferire i dati.
Non va in ogni caso dimenticato il fatto che oltre a utilizzare
il modulo come interfaccia di comunicazione, un progettista
può effettuare lo sviluppo di un’applicazione completa sfrut-
tando il core ARM Cortex-M3 integrato nel modulo.
Ciò potrebbe rappresentare la soluzione ideale per un gran
numero di applicazioni che prevedono ad esempio il colle-
gamento di un ridotto numero di sensori a un’applicazione
cloud senza richiedere una MCU per far girare l’applicazione
host. Sul modulo di Murata sono disponibili un certo nume-
ro di pin di I/O non utilizzati che possono servire a questo
scopo, oltre al convertitore A/D della MCU. Con l’ausilio di
un SDK (Software Development KIT) WICED di Broadcom un
progettista è in grado di sviluppare un’applicazione del tipo
appena descritto. Il firmware finale può essere scaricato nel
modulo che quindi agisce alla stregua di “core” per il dispo-
sitivo.
In definitiva, optare per un modulo wireless pre-certificato
invece di sviluppare una soluzione discreta permette di ri-
durre gli oneri in termini di costo e di risorse di progetta-
zione, oltre a garantire una sensibile diminuzione del tempo
richiesto per introdurre un nuovo prodotto sul mercato.
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Fig. 3 – Esempio di set di comandi