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components

ENERGY HARVESTING

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- ELETTRONICA OGGI 444 - APRILE 2015

Un’altra applicazione interessante

è

quella che riguarda gli impianti di riscal-

damento centralizzati, che in Italia entro

il 31 dicembre 2016 dovranno inelutta-

bilmente adeguarsi alla normativa che

prevede l’installazione dei “contabilizza-

tori di calore”, che comportano l’impiego

delle valvole termostatiche su ogni calo-

rifero, che dovrà essere altresì dotato dei

“ripartitori di calore”, ovvero dei dispo-

sitivi che misurano la temperatura am-

biente e quella dell’elemento radiante e

trasmettono i dati a una centralina collo-

cata sul pianerottolo dell’appartamento

che provvede a contabilizzare i consumi.

Tali dispositivi (Fig. 5) oggi in commercio sono alimentati a

batteria, con una durata prevista che va da 5 a 10 anni. Poi-

ché tali misuratori sono a stretto contatto con gli elementi

riscaldanti, è possibile progettarli in modo da essere com-

pletamente autonomi, in quanto possono essere convenien-

temente autoalimentati tramite un generatore termoelettrico.

In auto… e non solo

Anche nelle automobili si pensa di utilizzare i generatori

termoelettrici TEG per ricavare energia dal calore dei gas

esausti di combustione per alimentare i circuiti elettronici di

bordo, sensori compresi. Anche se nell’auto la disponibilità

di energia è considerevole (ampia capacità della batteria e

decine di kilowatt dal motore) c’

è chi pensa di installare dei

generatori TEG.

BMW ,

ad esempio (ma vi sono anche Honda, Ford e altre),

sta sperimentando l’utilizzo di generatori TEG sulle proprie

autovetture (Fig. 6); ha iniziato nel 2003 con un prototipo da

80W, per montare ora su alcuni modelli di test generatori da

oltre 600 watt, che permettono di ottenere oltre il 30% della

potenza elettrica richiesta dall’impiantistica di bordo. Il tra-

guardo per BMW è di arrivare a 1000W con una tecnologia

consolidata, tale da permettere l’utilizzo di alternatori di in-

gombro e peso ri-

dotti.

Vale la pena segna-

lare anche l’accor-

do fra

STMicroelec- tronics , ARaymond

e

Micropelt

per lo

sviluppo congiunto

di soluzioni di energy-harvesting basate su generatori TEG

progettati per alimentare reti di sensori e microsistemi a ri-

dotto consumo di energia. Questa soluzione si basa sui ge-

neratori TEG chip-sized di Micropelt (Fig. 7) caratterizzati da

un’elevata densità di potenza.

Grazie al generatore TEG di Micropelt e alla batteria ricari-

cabile a film sottile EnFilmTM

è stata realizzata la scheda

di dimostrazione PEM-TE01 (

Perpetual Energy Module).

ARaymond ha contribu-

ito a rendere ermetico il

package della soluzione

TE-Power di Micropelt

(Fig. 8), una piattafor-

ma di valutazione per

l’energy-harvesting tra-

mite TEG di sensori wi-

reless.

Le prospettive

Parallelamente al molti-

plicarsi degli impieghi

dei generatori termoelet-

trici, nell’ambiente della

ricerca ci si attende lo svi-

luppo del possibile utilizzo di un effetto analogo a quello ter-

moelettrico, e denominato “effetto Seebeck gigante” o “effetto

Seebeck di spin” o SSE. Si tratta di una recente scoperta (luglio

2012, pubblicato su

Nature 487

), e riguarda un meccanismo

che coinvolge lo spin degli elettroni, e sembra sia in grado

di produrre tensioni decisamente superiori a quelle fornite

dall’effetto Seebeck classico, e quindi con un’efficienza di con-

versione termoelettrica più elevata. Normalmente, infatti, cia-

scuno degli elementi termoelettrici in un generatore Seebeck

(ce ne sono centinaia in serie) produce tensioni dell’ordine dei

microvolt per ogni grado centigrado, mentre grazie al nuovo

effetto SSE si ottengono tensioni mille volte superiori, ovvero

dell’ordine dei millivolt per grado. Fra l’altro, questo effetto è

stato osservato su di un’ampia serie di materiali, molti dei quali

non evidenziano alcun effetto termoelettrico classico. Sono sta-

ti infatti condotti esperimenti su di un materiale non magnetico

quale l’antimoniuro di Indio (InSb) o in altri materiali immersi in

campi magnetici di forte intensità.

n

Fig. 5 – Un contabi-

lizzatore di calore

Honeywell installato

su un termosifone

Fig. 6 – BMW sta sperimentando l’utilizzo di

generatori termoelettrici sulle proprie auto-

vetture per il recupero di energia dal calore

dei gas combusti

Fig. 7 – Micropelt produce dei genera-

tori termoelettrici in chip caratterizzati

da un’efficienza elevatissima