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- ELETTRONICA OGGI 441 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

TECH-FOCUS

NUOVE MEMORIE

vario modo all’interno dei sensori prevalentemente

capacitivi, ma ora diventano delle sensibili membra-

ne somiglianti a quelle delle batterie dei musicisti,

capaci di ricevere un segnale complesso nella for-

ma di un’onda elettromagnetica alla frequenza delle

microonde e trasportarlo come vibrazione mecca-

nica per tutta l’estensione del foglio, fino a un punto

dove può essere recuperato e ritrasformato riotte-

nendo l’informazione ivi contenuta. Questo principio

può essere sfruttato per realizzare componenti opto-

meccanici nei quali si riesce a rivelare l’effetto dei

fotoni di microonde incidenti nella forma di vibrazio-

ni meccaniche che causano spostamenti perpendi-

colari del foglio di grafene di appena 17 femtometri

(10-15 mt). Applicando due microonde diverse, si

possono perciò riconoscere due informazioni opto-

meccaniche diverse e queste onde meccaniche, o

fononi, possono autosostenersi in un foglio di grafe-

ne per una decina di millisecondi e quindi diventare

una memoria quantica volatile capace di immagaz-

zinare i bit di informazione senza refresh molto più

tempo di quanto consentono le attuali RAM volatili.

Considerando le dimensioni nanometriche, ne con-

segue la possibilità di realizzare memorie cache per

computer con capienza illimitata. Il lavoro è stato

pubblicato il

24 agosto 2014 su Nature Nanotechno-

logy

.

Grafene non volatile

L’esperto ricercatore sudcoreano Soong Sin Joo del-

la

Kyung Hee University

ha approfondito le proprie-

tà del grafene scoprendo come intrappolarvi delle

nanocariche in modo molto simile al processo di

assorbimento delle cariche negli strati di polisilicio,

che avviene in molte attuali celle di memoria non

volatili. In pratica è riuscito a creare dei quantum

dot in CdSe (seleniuro di cadmio) ossia delle trappo-

le quantiche dentro uno strato di grafene (Graphe-

ne Quantum Dot, GQD) racchiuso sopra e sotto da

due strati protettivi di biossido di silicio (SiO2). Gli

elementi quantici hanno la forma di cubetti con tre

diverse misure, ossia con lato di 6, 12 oppure 27

nm e dentro ciascuno si possono intrappolare dei

bit quantici facendo assorbire fotoni con lunghezza

d’onda inversamente proporzionale alla dimensione

dei lati. Le proprietà delle trappole appaiono diverse

perché, per esempio, nei dot da 12 nm è più faci-

le scrivere, mentre in quelli da 27 nm è più facile

cancellare, ma la cattura dei fotoni portati da una

radiazione incidente e il loro rilascio al passaggio

di un’opportuna radiazione di lettura dipendono an-

che dalla distanza intermedia fra i cubetti quantici.

Ingegnerizzando ulteriormente i prototipi ottenuti, si

possono realizzare memorie quantiche con elevatis-

sima stabilità e un’eccezionale densità di informa-

zioni memorizzabili. Il lavoro è stato pubblicato su

Nanotechnology il 4 giugno 2014

.

Q

Fig.5–NeilaboratoridellaKyungHeeUniversityhannoinseritonel

grafene delle trappole quantiche capaci di catturare, conservare e

rilasciare selettivamente i fotoni funzionando come una memoria

quantica non volatile.

Fig. 4–Al Kavli Instituteof NanoscienceDelft hannousato i fogli di

grafene come elementi di memoria quantica volatili ma più stabili

delle attuali RAM con il vantaggio delle dimensioni nanometriche