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- ELETTRONICA OGGI 441 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

di un milione di volte meglio del miglior risultato

ottenuto finora con i precedenti bit quantici e con-

sente di iniziare a sperimentare i primi prototipi di

memorie quantiche, cosa che il team dei ricercatori

tedeschi sta già provando anche se ammette che ci

vorrà ancora tempo.

Il lavoro di Tobias Utikal della

Sandoghdar Division del Max Planck Institute è sta-

to pubblicato su Nature l’11 aprile 2014

.

Memoria ottica quantica

Un’equipe di ricercatori prevalentemente tedeschi

capitanata dai professori C. Berger, M. Kira e S.W.

Koch della

Philipps-Universität Marburg

ha studiato

approfonditamente la correlazione fra la linearità di

emissione della pompa di eccitazione di un laser e

la qualità della radiazione luminosa che va in riso-

nanza nel laser che è responsabile delle proprietà

ottiche dell’emissione generata in uscita. In pratica,

c’è una memoria quantica fra i due campi elettroma-

gnetici tale per cui alcune variazioni di energia sulla

sorgente di pompa si conservano trasformandosi in

oscillazioni ben precise che si sovrappongono sul

fascio emesso dal laser e possono essere ricono-

sciute in opportune condizioni. Questa correlazione

può essere sfruttata per comandare adeguatamen-

te la sorgente di pompa e attribuire al fascio ottico

di uscita del laser delle informazioni che possono

poi essere ritrasformate e adeguatamente interpre-

tate in ricezione. Si tratta a tutti

gli effetti di una nuova forma di

memorizzazione quantica che

può essere utile nella spettro-

scopia oppure per sviluppare

nuove applicazioni di informa-

tica quantistica. Il lavoro è sta-

to pubblicato il 29 agosto 2014

su

Physical Review Letters

.

Memristori nanometrici

Un team di ricerca del

Royal

Melbourne Institute of Techno-

logy

australiano con a capo

l’esperto ricercatore Sharath

Sriramha realizzato dei memri-

stori a livello nanometrico che

possono essere considerati un

importante passo avanti nello

sviluppo dei computer neuro-

morfici del futuro. La ricerca

ha permesso di ottenere dei

prototipi di elementi metallo-

ossido-metallo con dimensioni

inferiori a 10 nm utilizzando l’ossido di perovskite

amorfo (a-SrTiO3) che, a temperatura ambiente, ha

mostrato proprietà resistive bipolari con due va-

lori di resistenza stabili, che possono essere usati

per memorizzare un’informazione binaria in forma

non volatile. I due valori hanno uno switching ra-

tio compreso tra 103 e 104 e una longevità fino a

106 cicli di commutazione e perciò consentono di

impiegare il memristore come elemento fondamen-

tale per realizzare circuiti logici nanometrici. Per i

ricercatori la maggiore difficoltà è stata proprio la

ricerca dei contatti terminali adeguati per ottene-

re un componente realmente

utilizzabile, ma l’equipe ritiene

che migliorando il progetto si

potranno realizzare dispositi-

vi logici e analogici adatti per

dar vita a sistemi elettrici sta-

bili alle dimensioni nanometri-

che. Il lavoro è stato pubblicato

il 26 agosto 2014 da

Advanced

Functional Materials

di Wiley-

VCH Verlag.

Grafene volatile

Alcuni ricercatori del

Kavli

Institute of Nanoscience Delft

olandese con a capo il prof. V.

Singh hanno dimostrato che si

può sfruttare la robustezza dei

fogli di grafene per utilizzarli

nell’inedito ruolo di elemen-

ti di memoria quantica. Per le

loro caratteristiche di robu-

stezza ed elasticità, i fogli di

grafene sono già impiegati in

TECH-FOCUS

NUOVE MEMORIE

Fig. 2 – Alla Philipps-Universität Marburg hanno scoperto come imprigiona-

re nelle emissioni laser unamemoria quantica generata pilotando opportu-

namente la sorgente di pompa

Fig. 3 – All’RMIT sono stati realizzati dei memristori di

10 nm con due valori di resistenza stabili che possono

essere utilizzati come elementi di memoria non vola-

tile oppure come dispositivi logici nanometricI