Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  30 / 104 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 30 / 104 Next Page
Page Background

30

- ELETTRONICA OGGI 441 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

TECH INSIGHT

POWER

un’attenta riprogettazione

delle interfacce di collega-

mento fra le unità, in modo

tale da renderle più adatte

alla gestione delle temporiz-

zazioni multiple. È a questo

livello però che si conse-

guono i vantaggi in termini

di riduzione dei tempi di la-

tenza fra i sottosistemi, mi-

glioramento dell’efficienza

energetica, aumento della

vita media dei chip e pre-

stazioni più orientate alle

applicazioni. I nuovi CMP

potranno contenere sia pro-

cessori

general-purpose

sia coprocessori dedica-

ti, oltre a moduli analogici

per l’interfacciamento dei

sensori in proporzioni va-

riabili orientate alle appli-

cazioni. Per ciascuna unità

le risorse sono ovviamente

limitate ma, se configurate

e programmate bene, il si-

stema risultante consente

di migliorare le prestazioni

massimizzando l’efficienza

energetica. Va tenuto conto,

tuttavia, che non tutti que-

sti sottosistemi sono predi-

sposti per il funzionamento

in parallelo e per alcuni la

temporizzazione potrà esse-

re inevitabilmente asincro-

na rispetto agli altri. Questo

fenomeno pone un’ulteriore

difficoltà al momento della

progettazione di questi si-

stemi, che però porta a sua

volta a una miglior differen-

ziazione degli ambiti appli-

cativi dove i CMP potranno

trovare mercato. Sarà la

convenienza fra le architet-

ture generiche e quelle spe-

cializzate o fra la matematica

in virgola fissa o in virgola

mobile che potrà favorire

la scelta di una configura-

zione piuttosto di un’altra.

Si pensi, per esempio, che

una CPU generica deve ne-

cessariamente privilegiare

la flessibilità nella gestione

degli interrupt per soddisfa-

re un’ampia gamma di fun-

zionalità operative, mentre

i DSP e le GPU hanno l’ob-

bligo di ignorare per quanto

possibile gli interrupt per

poter elaborare le lunghe

sequenze numeriche che

rappresentano i segnali au-

dio e video. Inoltre, le unità

algebriche (ALU) in virgola

fissa occupano meno spazio

sul silicio, sono più veloci e

consumano meno energia

ma limitano la precisione

al numero dei decimali di-

sponibili, mentre quelle in

virgola mobile esprimono

i numeri in termini di man-

tissa ed esponente senza

perderne alcuna frazione e

perciò consentono un’as-

soluta fedeltà aritmetica ma

necessitano di maggior po-

tenza hardware. Sono solo

due esempi di impostazioni

diverse a livello circuitale

che necessitano di un’accu-

rata progettazione proprio a

livello delle temporizzazioni.

Core eterogenei orientati

alle applicazioni

Il report “Heterogeneous

Mobile Processing & Com-

puting Market – Forecast

& Analysis to 2014 – 2020”

appena pubblicato da

Re-

search&Markets

prevede

una crescita di mercato con

CAGR del 20.75% per i siste-

mi eterogenei (HMP) proprio

nel settore mobile perché la

maggior integrazione con-

sente una miglior efficienza

sul silicio che si traduce in

un rapporto prestazioni/

consumo vantaggioso so-

prattutto per le applicazioni

portatili e palmari tipiche di

smartphone e tablet. Secon-

do gli analisti, nei prossimi

cinque anni aumenteranno

i chip composti da più core

eterogenei e i primi che si

vedranno apparire saranno

i chip ibridi con CPU, GPU

e DSP, cui si aggiungeran-

no gradualmente i motori

crittografici, le NPU e i front-

end Wi-Fi, GPS e Bluetooth,

mentre parallelamente si

svilupperanno le tecniche

di integrazione che con-

sentiranno di amalgamare

nell’insieme anche gli Fpga,

purché piccoli. A tal propo-

sito è opportuno precisare

che non si tratta di aggiun-

gere moduli preconfezionati

assegnati alle porte logiche

degli Fpga, ma piuttosto di

sfruttare la semplicità di in-

terfacciamento fra i sottosi-

stemi che i gate consentono,

perché questo vantaggio si

rivela oltremodo prezioso

proprio per i sistemi etero-

genei.

Un recentissimo report

IBIS

stima che all’incirca nel

2020 oltre il 70% dei cir-

cuiti integrati che non sia-

no memorie saranno chip

a segnali misti contenenti

moduli digitali, sottosistemi

analogici e interfacce I/O.

Inoltre, l’aumento dei moduli

analogici nei chip favorirà i

costruttori di prodotti a se-

miconduttore fabless (senza

fabbrica), perché saranno

agevolati nell’ideare i nuovi

chip multiprocessore con

funzionalità

eterogenee.

Nello stesso report si legge

che ciò farà ricrescere l’inte-

resse verso gli Asic, che da

qualche tempo molti reputa-

no in graduale inesorabile

declino mentre ora si scopre

che possono risolvere molte

problematiche a livello del

silicio, proprio perché per

alcuni aspetti somigliano

ai CMP. In effetti, a sentire

i progettisti affezionati agli

Asic dicono tutti che sempre

più spesso per loro è molto

più semplice progettare

ex-novo

un

circuito

specializzato piuttosto che

adattare uno dei moderni

sofisticatissimi Fpga a fare

qualcosa di specialistico.

E poi sono proprio i tool

attualmente diffusi per lo

sviluppo degli Asic che con

gli opportuni adattamenti

verranno utilizzati per rea-

lizzare i nuovi CMP. C’è un

ulteriore aspetto da consi-

derare, che deriva dalla re-

cente crescita esponenziale

dei piccoli sistemi Ultra Low

Power per le applicazioni

per Internet-of-Things, che

assumeranno a breve termi-

ne un’infinità di conforma-

zioni e per questi prodotti il

miglior rapporto prestazio-

ni/consumi dei CMP etero-

genei potrebbe fondere l’in-

dispensabile contenimento

dei consumi insieme al pre-

zioso vantaggio di integrare

insieme ai processori anche

i sensori, i moduli analogici

per la raccolta dell’energia

ambientale (Energy Har-

vesting), i front-end per la

connettività senza fili e qual-

sivoglia sottosistema per ap-

plicazioni specifiche.

Q