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- ELETTRONICA OGGI 441 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014

TECH INSIGHT

CMP

L

i hanno già battezzati

Chip MultiProcessor, o

CMP, per evidenziarne la

natura fondamentalmen-

te multicore ma molto più

eterogenea nelle funziona-

lità applicative rispetto agli

attuali multicore. In altre

parole non si tratta solo

di integrare più core nello

stesso silicio, ma di diver-

sificarne le caratteristiche

pur conservando un’unica

armonia di temporizzazio-

ne per tutti i sottosistemi

ospitati a bordo. Oggi pro-

liferano le unità di elabo-

razione composte da deci-

ne e persino centinaia di

CPU elementari ma con le

attuali tecnologie sono pre-

valentemente tutte ugua-

li, ossia impostate con la

stessa configurazione e con

l’unica possibilità di offri-

re le medesime prestazioni

applicative, pur premiate

dall’impostazione in paralle-

lo. Da qualche anno sembra

decisamente imporsi l’inno-

vativa tendenza di mercato

concepita dai costruttori di

sistemi-sul-silicio, che con-

sta nel realizzare chip etero-

genei dove possano convi-

vere più moduli attivi fra le

unità più diffusamente cono-

sciute come CPU (Central

Processing Unit), DSP

(Digital Signal Processing),

GPU (Graphics Processing

Unit),

NPU

(Network

Processing Unit), Fpga

(Field-Programmable Gate

Array), Microprogrammed

Control Unit (MCU) e Asic

(Application

Specific

Integrated Circuit).

Questo approccio ha dei

vantaggi straordinari so-

prattutto dal punto di vista

applicativo, ma implica un

forte passo avanti della tec-

nologia a livello del silicio

fra i collegamenti tra le di-

verse unità di calcolo e ciò

significa un ulteriore svi-

luppo di quei fondamentali

acceleratori hardware (HA,

Hardware Accelerator), ca-

paci di sostenere fisicamen-

te la velocità operativa dei

sistemi

multi-processore.

Occorre perciò perfeziona-

re sia gli algoritmi capaci

di adattare le funzionalità

operative delle unità alle ge-

rarchie di temporizzazione,

sia i protocolli di interfaccia

capaci di scambiare dati in

tempo reale fra le diverse

unità. Quest’ultima funzione

è importantissima, perché

influisce fortemente sulle

prestazioni del sistema CMP

e perciò sono state svilup-

pate le tecniche di Divisible

Load Theory (DLT), che con-

sentono di partizionare le

task sovrapponendo i tempi

riservati alle vere e proprie

operazioni di calcolo ai tem-

pi dedicati alle comunicazio-

ni fra i chip, con un trasfe-

rimento in tempo reale dei

parametri di riferimento per

ciascuna attività. Ciò con-

sente di preservare i cicli

operativi dalle incongruenze

e dagli errori, ma introduce

una ridondanza che implica

necessariamente maggiori

risorse a livello hardware.

A tutti gli effetti, le comuni-

cazioni fra le diverse unità

avvengono a un metalivello

che fisicamente si basa su

una memoria virtuale oppor-

tunamente gestita in modo

da assegnare in successio-

ne sequenziale la temporiz-

zazione agli eventi, con una

perfetta sincronizzazione di

tutte le attività, senza rischi.

Di conseguenza, si migliora

nella qualità delle prestazio-

ni ma si spende di più in svi-

luppo software e nella mes-

sa a punto dell’hardware.

Tuttavia, è a questo livello

che si può consentire la dif-

ferenziazione delle funziona-

lità fra le unità integrate in-

sieme ed è grazie a ciò che

si può diversificarne l’orien-

tamento applicativo. In defi-

nitiva, si tratta di integrare

sullo stesso die di silicio

più unità di calcolo dedica-

te ad applicazioni specifiche

e cioè realizzare un chip

eterogeneo, dove ciascuna

unità può svolgere task di-

verse dalle unità vicine sen-

za influenzarne l’attività né

penalizzarne le prestazioni.

La maggior complessità di

programmazione comporta

Microprocessori ibridi

Lucio Pellizzari

Eterogenei o ibridi, i nuovi multiprocessori sposeranno

l’impostazione general-purpose con più sottosistemi

per applicazioni specifiche migliorando in efficienza

energetica e nella versatilità delle prestazioni

Fig. 1 – I multiprocessori sono sistemi eterogenei composti da core

diversi sia nelle funzionalità operative sia nelle caratteristiche circuitali