Elettronica_Oggi_433 - page 28

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- ELETTRONICA OGGI 433 - GENNAIO/FEBBRAIO 2014
TECH INSIGHT
DSOFT
Raw dei pixel talvolta indi-
cata come “Bayer-matrix” o
“Bayer-RGB” allora si può
fare conveniente uso dei
software grafici capaci di
estrarre dalle immagini le
informazioni che altrimenti
rimarrebbero invisibili. In
questa missione aziendale si
è dedicata la società fran-
cese DxO sita a Boulogne-
Billancourt, nella periferia di
Parigi, che da circa dieci anni
progetta e sviluppa software
embedded e tool per l’anali-
si, l’elaborazione e la verifica
di qualità sulle immagini cat-
turate dai sensori.
Quando l’invisibile
diventa visibile
Il prodotto di punta è il DxO
Optics Pro appena uscito
nella sua ultima release 9
e dotato di caratteristiche
all’avanguardia perché pre-
leva direttamente la matrice
Raw laddove sia disponibile.
In effetti, moltissime came-
re passano direttamente al
formato Jpeg cancellando
l’originale Raw considerato
inutile oltre che ingombran-
te soprattutto a bordo dei
telefoni smartphone dove le
risorse devono essere cen-
tellinate per ottimizzare le
prestazioni funzionali. Molte
però consentono di salvare
entrambi i formati separata-
mente e alcune li accomu-
nano salvando la più piccola
sequenza di bit Jpeg dentro
il più grande file Raw in
modo tale da renderli acces-
sibili entrambi.
Il vantaggio nell’utilizzare
direttamente la matrice Raw
è che si possono applica-
re algoritmi di ricostruzione
più sofisticati che riescono
a correggere le immagini
catturate con regolazioni
non ottimali di esposizio-
ne o bilanciamento fermo
restando che non è in ogni
caso possibile correggere
gli errori nell’impostazione
della messa a fuoco o della
profondità di campo perché
questi ultimi sono irrever-
sibili. In pratica, nelle foto-
camere destinate agli utiliz-
zatori inesperti i costruttori
tendono a escludere sia il
salvataggio in formato Raw
sia la maggior parte delle
impostazioni nella fase di
acquisizione immagini in
modo tale che la macchina
produca automaticamente
un formato Jpeg considera-
to generalmente soddisfa-
cente. Tutte le opzioni un
po’ sofisticate di acquisizio-
ne ed elaborazione grafica
sono per lo più disponibi-
li nelle fotocamere digitali
Reflex o negli smartphone
di fascia alta, ma ciò non
toglie che la matrice RAW
sia creata da tutti i sensori
di immagine, indistintamen-
te, mentre è la sua acces-
sibilità che viene decisa
dal costruttore secondo la
destinazione commerciale
dei prodotti.
Collegando una fotocamera
o uno smartphone al DxO
Optics Pro 9, questo va a
cercare in tutti i modi possi-
bili l’accesso ai formati Raw
sia che si trovino già pron-
ti nella memoria solida, sia
che si trovino ancora nella
memoria elettronica all’in-
terno dell’apparecchio. Ciò
consente al tool di estrarli
ed eseguire qualsiasi elabo-
razione direttamente sulle
matrici originali con risultati
sorprendenti perché si pos-
sono prelevare e corregge-
re le informazioni invisibili
in Jpeg. Tipico esempio ne
sono le fotografie scattate
impostando il bianco e nero
che vengono visualizzate
come tali da quasi tutti i
software di riproduzione
immagini mentre usando il
DxO Optics Pro appaiono a
colori.
Dopo aver realizzato già otto
versioni di questo potente
software, DxO ha introdotto
nello scorso autunno l’ul-
tima versione Optics Pro 9
caratterizzata dal motore
di correzione del rumore
PRIME (Probabilistic Raw
IMage Enhancement) pen-
sato e progettato apposita-
mente per essere eseguito
solo ed esclusivamente sui
formati Raw. In pratica, la
tecnologia Prime consente
di visualizzare le immagini
come se fossero state acqui-
site con un livello di sensi-
bilità superiore a quello che
invece appare utilizzando
qualsiasi altro software di
elaborazione grafica. Chi lo
ha provato è rimasto sor-
preso dalla quantità di det-
tagli che compaiono nelle
immagini malgrado sembra-
va non fossero stati catturati
dal sensore.
Il software consente, inol-
tre, di apportare svariati tipi
di correzioni non sempre
disponibili negli altri tool
grafici perché generalmen-
te non eseguibili proprio a
causa dell’elevato rumore
ottico di fondo. L’algoritmo,
infatti, non si accontenta dei
due o tre pixel adiacenti ai
pixel ambigui per elaborar-
ne la correzione ma ne esa-
mina perfino un migliaio nel
suo intorno fino a capire
la forma che ha l’immagine
in quell’area e poi decide
come e quanto correggere
l’intensità delle sue tre com-
ponenti fondamentali R, G,
B. La funzione DxO Smart
Lighting esamina le caratte-
ristiche delle immagini cat-
turate e filtra tutto ciò che le
offusca decidendo il modo
migliore per visualizzarle
ossia il corretto equilibrio di
luminosità e contrasto che
consente di risolvere tutti i
dettagli. Liberate dal rumo-
re, le immagini appaiono nel
loro reale risalto e si otten-
gono più rapidamente risul-
tati più precisi nelle succes-
sive fasi di perfezionamen-
to grafico (rendering).
Q
Fig. 3 – L’interfaccia grafica del DxO Optics Pro 9 consente di interve-
nire sulla matrice originale dei pixel con algoritmi che non avrebbero
efficacia sui formati Jpeg
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