Elettronica_Oggi_433 - page 27

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- ELETTRONICA OGGI 433 - GENNAIO/FEBBRAIO 2014
TECH INSIGHT
DSOFT
In altri termini, l’immagine
in formato Raw può esse-
re paragonata al negativo
delle fotografie analogi-
che che poi si trasforma
nella stampa vera e propria
delle immagini sulla carta
fotografica e rappresenta
dunque un indicatore delle
prestazioni della macchi-
na fotografica perché ne
caratterizza la qualità. In
pratica, ogni immagine
Raw è costituita da una
matrice di N pixel descritti
come minimo con 24 bit
ciascuno considerando 8
bit per le tre componenti
R, G e B, ossia con una
sequenza lunga in tutto 24
x Npixel bit. Se però si
dispone di un digitalizzato-
re più sofisticato con, per
esempio, 16 bit per campio-
ne che corrispondono a un
livello di intensità del pixel
individuato fra 65536 pos-
sibilità, allora la sequenza
diventa lunga 48 x Npixel
bit. Questa sequenza di
bit descrive la matrice dei
pixel che rappresenta l’im-
magine e viene anche chia-
mata “matrice di Bayer”.
La caratteristica peculiare
della matrice di Bayer è di
essere formata con il 50%
di pixel verdi e poi con il
25% di pixel rossi e il 25%
di pixel blu. Questo per-
ché fu proprio l’inventore
americano Bryce Bayer a
congegnarla così brevet-
tandone la tecnologia per
Kodak nel 1974, anche
se come già accennato
ne derivarono ben presto
svariate tecnologie più o
meno simili sviluppate dai
diversi principali costrut-
tori per avere la possibilità
di mantenere la proprietà
intellettuale sulla qualità
dei propri prodotti. In ogni
caso, sulla matrice Raw
lavora, innanzi tutto, l’algo-
ritmo di interpolazione che
consente la “demosaicizza-
zione” dell’immagine ossia
il miglioramento dell’im-
magine a livello dei punti
o delle linee di separazio-
ne fra le zone colorate in
modo molto diverso e tali
da disturbarsi a vicenda
nella fase di campionamen-
to. In pratica, il processore
grafico calcola la media fra
i valori di intensità dello
stesso colore in due seg-
menti di pixel adiacenti e
corregge di conseguenza i
pixel intermedi costruendo
immagini visualizzabili con
sfumature più realistiche
rispetto all’originale.
Dopo la demosaicizzazio-
ne e il filtraggio elettro-
nico generato dal Color
Filter Array (CFA) avviene
la compressione che tra-
sforma l’immagine in for-
mato Jpeg. Il problema è
che a questo punto i bit
sono stati ridotti per lo
meno a un terzo rispet-
to a quelli originali e ciò
significa che alcuni detta-
gli dell’immagine vengono
irrimediabilmente persi.
Fortunatamente alcune
macchine
fotografiche
consentono la memorizza-
zione del formato originale
Raw oltre al Jpeg ma va
tenuto presente che non
è mai possibile ricostru-
ire il primo dal secondo.
Certamente la qualità Jpeg
può soddisfare la maggior
parte degli utenti ma non
chi necessita di risoluzio-
ni e definizioni di immagi-
ne elevatissime e, d’altra
parte, ha il vantaggio di
ridurre le dimensioni dei
file che per i Jpeg si aggi-
rano su poche centinaia
di Byte contro le decine
di migliaia tipiche dei file
Raw.
Laddove sia memorizzata
e accessibile la matrice
Fig. 1 – La “matrice di Bayer” che rappresenta le immagini catturate dai
sensori con il 50% di verde e il 25% per i pixel blu e rossi fu inventata
dall’americano Bryce Bayer nel 1974
Fig. 2 – Un’immagine catturata in formato Raw nella sua versione originale e dopo le correzioni sul rumore
applicate dal software Prime del nuovo Optics Pro 9
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