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58 • novembre • 2015
software
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MALWARE
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verosimilmente, le migliaia di dollari:
attaccare un singolo tostapane non ha,
perciò, senso dal punto di vista econo-
mico per lo stesso aggressore.
Tanti tostapane
Tuttavia, se un aggressore riesce ad
attaccare molti tostapane della stes-
sa marca abilitati all’accesso in Inter-
net, allora la prospettiva economica
cambia. Se un produttore, ad esem-
pio, vende 500.000 esemplari di un
certo modello di tostapane collegabile
a Internet, allora le cose si fanno in-
teressanti. Se un aggressore fosse in
grado di infettare anche solo il 5% di
tale popolazione, infatti, potrebbe gua-
dagnare 1,25 milioni di dollari. Se poi
l’aggressore riuscisse addirittura a infettarli tutti
la somma in gioco diventerebbe 25 milioni di dolla-
ri! Un aggressore, quindi, avrebbe l’incentivo “giu-
sto” per attaccare un numero elevato di tostapane
collegandoli fra loro. In sintesi, i pirati informatici
sono spinti a creare un esercito di tostapane infetti
da malware.
La chiave di questo tipo di attacco è la portata: pro-
prio come avviene per la botnet Srizbi, molti nodi
infetti collegati all’Internet delle Cose possono ge-
nerare un elevato guadagno per l’aggressore.
“È un problema se un aggressore attacca il
mio tostapane?”
Appurato che esiste una giustificazione economica
che spinge un pirata informatico ad attaccare un
tostapane connesso a Internet, non si può comun-
que dare per scontato che ciò costituisca un vero
problema.
Può darsi che un tostapane infetto da malware ri-
manga semplicemente “infetto” senza che nessuno
se ne accorga mai. Si tratta di un’eventualità, ma
esiste una serie di alternative che potrebbero an-
che verificarsi.
Il tostapane, infatti, potrebbe:
•
Rallentare la vostra navigazione in Internet
•
Rubare i vostri dati personali
•
Non riuscire ad accendersi
•
Bruciare il vostro toast
•
Risultare pubblicamente come “violato” (o ha-
ckerato)
•
Non riuscire a lanciare il software di sicurezza
e prendere fuoco.
Per un consumatore questi diversi scenari spazia-
no, quindi, da quelli per i quali inverosimilmente
incolpereste il vostro tostapane (rallentamento
della vostra navigazione in Internet o il furto dei
vostri dati personali), a quelli che risultano assolu-
tamente allarmanti (apparire pubblicamente come
“violato” e non riuscire a funzionare in modo sicuro
e prendere fuoco). Questi casi potrebbero davvero
rappresentare un grosso problema.
Uno scenario, in particolare, merita un’attenzione
speciale: il tostapane non riesce a funzionare in
modo sicuro e prende fuoco. È un fatto accaduto
a un collega quando il suo tostapane si è inceppa-
to e ha preso fuoco, bruciando la cucina. In quel
caso si era trattato di un guasto meccanico, ma,
poiché anche i tostapane fanno ora parte del mon-
do dell’Internet delle Cose, le loro parti dedicate al
riscalamento verranno sempre più controllate dal
software. Se un aggressore riesce a infettare un to-
stapane, potrebbe addirittura provocare un incen-
dio e bruciare la vostra casa. Per il consumatore,
un’ipotesi del genere è decisamente spaventosa e
altrettanto lo è per il produttore del tostapane!
Problemi per il produttore
Se è vero che potrebbero verificarsi problemi per i
consumatori, anche il produttore può subire delle
ripercussioni causate dal fatto che i propri tosta-
Fig. 1 – L’abbinamento della sicurezza fornita da un SK e la
praticità di un hypervisor consente di soddisfare molti re-
quisiti di sicurezza funzionale legati alla protezione