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EMBEDDED

58 • novembre • 2015

software

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EMBEDDED OS

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funzionalità real-time e prestazioni, ma anche la

disponibilità di strumenti di sviluppo.

SO embedded sempre più sofisticati

Il modello di computing della IoT crea un terreno

fertile, su cui possono attecchire nuovi modelli

di business, nuove formule di licensing e colla-

borazioni, attraverso cui i fornitori di software

embedded in diversi ambiti hanno la possibilità

di incrementare il fatturato. Queste nuove cate-

gorie di dispositivi connessi, spiega VDC, sono

supportate da un’ampia varietà di applicazioni

e servizi intelligenti. E al cuore di ciascun ’con-

nected device’, nodo IoT, gateway intelligente e

porzione di infrastruttura IT risiede un sempre

più sofisticato sistema operativo embedded, che

è spesso parte di una più grande soluzione o ar-

chitettura di sistema.

Per effetto di queste caratteristiche, la IoT ride-

finirà completamente lo scenario dei tradizionali

sistemi operativi embedded, indirizzando per i

prossimi anni le opportunità di crescita e i requi-

siti tecnici per il settore.

Rispetto agli anni passati, fa un paragone la so-

cietà di ricerche, quando il problema era soprat-

tutto sviluppare nuove funzionalità

e contenere i tempi di realizzazione

dei progetti e i relativi budget, oggi

gli OEM devono affrontare ulteriori

e varie sfide, come ad esempio abili-

tare la connettività e integrare nelle

applicazioni i servizi di terze parti.

Attualmente, i vendor di sistemi ope-

rativi embedded e real-time devono

equipaggiare gli utenti con molti più

stack di software, in aggiunta alla

fornitura e al supporto della varietà

di strumenti di sviluppo e di ambien-

ti che già gestiscono. L’obiettivo pre-

cipuo diventa infatti facilitare uno

sviluppo completo delle soluzioni, e

al contempo permettere agli OEM di

differenziarle.

Ecco perché, quindi, il software si

presenta sempre più chiaramente

come lo strumento primario attraver-

so cui le varie organizzazioni riesco-

no a differenziare i propri prodotti e

Fig. 4 – Il fatturato globale relativo agli SO embedded/real-

time e ai servizi correlati (Fonte: VDC Research)

Brillo, un passe-partout

per aprire la comunicazione

tra device

Eliminare le barriere che ancora oggi creano ’in-

comunicabilità’ fra molti oggetti parte del nostro

mondo quotidiano, facendo ad esempio ’parlare’

lo smartphone che teniamo in mano con un for-

no, o con il frigorifero di casa: questo è quello che

Google si propone di realizzare attraverso il pro-

getto Brillo, una nuova piattaforma, che deriva dal

sistema operativo Android e punta a diventare lo

strumento tramite cui sviluppatori e costruttori

di device potranno realizzare dispositivi davvero

connessi e in grado di comunicare fra loro. In che

modo? Come componente del progetto Brillo, la

comunità di sviluppatori di Google sta introducen-

do un protocollo di comunicazione (Weave) realiz-

zato in collaborazione con

Nest ,

oltre a un insieme

di API (application programming interface), a un

set di modelli fondamentali e a un programma di

certificazione. Il tutto è finalizzato ad assicurare

l’interoperabilità dei dispositivi e delle app nei pro-

getti di nuova generazione.