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EMBEDDED OS
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EMBEDDED
58 • NOVEMBRE • 2015
I
l megatrend travolgente prodotto dall’emerge-
re della Internet of Things (IoT) sta profondamen-
te trasformando il comparto dei sistemi operativi
embedded e degli RTOS (real-time operating sy-
stem), e facendo comparire sullo scenario inno-
vazioni e anche annunci in anteprima. Probabil-
mente, al momento di leggere questo articolo, ci
si accorgerà che la ’developer preview’ di Brillo è
già disponibile.
Googleprevede infatti, a partire
dal terzo trimestre di quest’anno, l’introduzio-
ne sul mercato di quella che la società definisce
una nuova piattaforma derivata da Android, per
consentire a sviluppatori e costruttori di realiz-
zare ’dispositivi connessi’. Brillo, tuttavia, non è
l’unico tra i recenti annunci, risalenti allo scorso
maggio, in tema di nuovi sistemi operativi em-
bedded. Si potrebbe, ad esempio, ricordare anche
quello di LiteOS, il sistema operativo ’ultraleg-
gero’ (solo 10 kilobyte) che il fornitore globale di
soluzioni ICT cinese
Huaweiha introdotto come
componente chiave della propria ’Agile IoT So-
lution’. Quest’ultima è indirizzata, attraverso
una standardizzazione dell’infrastruttura ICT,
a incoraggiare lo sviluppo di applicazioni Inter-
net, incluse quelle IoT. Ma a popolare, arricchire
e innovare il dinamico panorama embedded oggi
contribuiscono numerosi altri sistemi operativi:
da mbed, il sistema creato da una divisione di
ARM dedicata alla costruzione della tecnologia
e dell’ecosistema di partner necessari per abili-
tare lo sviluppo dei dispositivi connessi; a Tizen,
Internet of
Things ridisegna
i sistemi
operativi
embedded
Da Brillo, a LiteOS,
a Windows 10 IoT Core:
tra i requisiti richiesti ai nuovi
SO per la Internet of Things,
in primo piano la capacità di
far comunicare sempre più
ciascun dispositivo con
il mondo circostante di oggetti
connessi. Cresce l’esigenza
d’integrare le applicazioni
con i servizi di terze parti
Giorgio Fusari
Fig. 1 – Il progetto Brillo