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EMBEDDED

56 • maggio • 2015

hardware

|

DEVELOPMENT BOARD

60

L

e Development Board dal costo ultra basso

hanno il vantaggio di permettere di provare rapida-

mente molte nuove soluzioni circuitali spendendo

poco ma a patto di non esagerare con la complessità

delle funzioni applicative, altrimenti bisogna inevita-

bilmente metterci altri soldi per aggiungere moduli

di sviluppo più specifici. D’altra parte le schede di svi-

luppo con un costo non ultra basso ma se pur sempre

definibile medio basso offrono una dotazione più con-

sistente che consente di configurare e programmare

i microcontrollori e i microprocessori in una varietà

di contesti applicativi maggiore eppure non infinita

perché impongono comunque alcune inevitabili re-

strizioni nelle scelte dei componenti e delle funzio-

nalità. Ciò significa che se il contesto applicativo da

sperimentare diventa complicato allora bisogna per

forza ricorrere a una scheda di sviluppo fatta apposta

e così però si rischia di circondarsi di schede demo

che poi, in effetti, si buttano perché difficilmente riu-

tilizzabili. A nessun progettista fa piacere moltiplica-

re i costi ogniqualvolta pensa sia necessario provare

più ideema purtroppo quasi tutti i sistemi embedded

sono strettamente legati al proprio contesto applicati-

vo e perciò è ben difficile disporre di schede di svilup-

po adatte per tutte le occasioni. Ecco perché talvolta

può essere meglio usare le schede di sviluppo a costo

ultra-basso almeno fintanto che il progetto non pren-

de forma e poi passare a soluzioni più complete per

finire il lavoro. Nell’attuale mercato embedded fiori-

scono le schede economiche ma c’è anche la tendenza

a riempirle di funzionalità e prestazioni di buon livel-

lo pur continuando a contenerne per quanto possibile

il costo. Non è raro trovare nella loro dotazione più di

un GByte di RAM e le interfacce di nuova generazio-

ne come USB 3.0 o HDMI a 1080 pixel.

In una carta di credito

Raspberry Pi Foundation

è stata fondata nel 2006

da alcuni ricercatori inglesi del Computer Laborato-

ry dell’Università di Cambridge per commercializ-

zare il loro prototipo di computer grande come una

carta di credito (85,6x56x21 mm) e caratterizzato da

un’estrema versatilità soprattutto nell’interconnes-

sione con molteplici periferiche. La Raspberry Pi 2

è la seconda versione appena introdotta dell’origina-

le Raspberry Pi e viene venduta a 35$ anche se ora

ospita un processore quad-core

ARM

Cortex-A7 con

clock di 900 MHz e 1 GByte di Sdram LPDDR2 con

prestazioni di elaborazione sei voltemigliori e doppia

memoria rispetto alla versione precedente che aveva

una CPU ARM11 con clock di 700 MHz, una GPU

Videocore 4 e 512 MByte di RAM. Anche il System-

on-Chip di supporto è cambiato ma garantisce la pie-

na compatibilità con il precedente perché si passa dal

Schede

di sviluppo

low-cost

Ci sono vantaggi e svantaggi

quando si sceglie una scheda di

sviluppo a basso costo oppure

una dal costo ultra-basso perché

si possono migliorare le condizioni

progettuali ma si può anche finire

per spendere più del previsto

Lucio Pellizzari

Fig. 1 – Raspberry Pi 2 è grande come una

carta credito e per 35$ offre una CPU ARM

Cortex-A7 da 900 MHz, 1 GByte di Sdram e

una potenza grafica di 24 GFLOPs