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EMBEDDED

56 • maggio • 2015

software

|

SO OPEN SOURCE

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mercato del software embedded lungo tutto il

2017. In questo ambito essi sono assurti al ruolo

di segmento fondamentale e cresciuti in termini

di numero di distribuzioni disponibili per gli svi-

luppatori. Ma in futuro in questo spazio il livel-

lo di frammentazione è destinato a peggiorare.

E la prima conseguenza di ciò, avverte VDC, è

che gli sviluppatori non dovranno preoccuparsi

soltanto di quale SO utilizzare, ma dovranno an-

che tener conto delle differenze fra le versioni di

un singolo sistema operativo. Un buon esempio

di questo inconveniente è fornito da Android, il

sistema operativo per smartphone più popolare

al mondo. Attualmente, nota la società di analisi,

il robottino verde detiene utenti attivi in più di

sei differenti versioni della piattaforma del noto

SO mobile, ciascuna delle quali supporta requi-

siti notevolmente diversi in termini di hardware

e middleware. Per non parlare di Linux, su cui

è basato il kernel di Android: il Pinguino, stima

VDC, rappresenta la fondazione per dozzine, se

non centinaia, di differenti distribuzioni commer-

ciali

( Mentor Embedded Linux , MontaVista Li- nux Carrier Grade Edition 7

,

Wind River Linux

)

e distribuzioni scaricabili liberamente (

Debian

Linux

,

uClinux )

. Se poi si combina il numero di

distribuzioni sviluppate in diverse versioni con

la varietà di sviluppatori, si comprende come il

mercato venga popolato in maniera crescente da

un’offerta sempre maggiore di SO open source.

Vantaggi e inconvenienti

L’importante è selezionarli con attenzione e in

maniera corretta per le applicazioni target, per-

ché solo così i sistemi operativi open

source sono in grado di portare agli

utenti sostanziali benefici e rispar-

mi connessi alle applicazioni stes-

se. Infatti, avvertono gli analisti

di VDC, benché molti SO in questo

ambito siano flessibili, e possano

essere utilizzati per differenti sco-

pi, ciascuno di loro ha i suoi punti

di forza e debolezza per applicazio-

ni differenti. Alcuni dispongono di

bundle di applicazioni preconfigu-

rate, mentre altri comprendono risorse di svilup-

po. In ogni caso, quando si fa una comparazione

con i sistemi operativi licenziati commercial-

mente, gli SO open source, tipicamente, costano

meno (molti sono ‘free’); sono supportati da inte-

re comunità che operano insieme per migliorare

di continuo il sistema (a differenza dei prodotti

proprietari che si affidano alle capacità di aggior-

namento e sviluppo di un singolo vendor); e for-

niscono più flessibilità in termini d’integrazione

(plug-in) e middleware.

VDC osserva anche che il software open source

è oggi prevalente in svariati e differenti settori,

spaziando dai semplici prodotti di elettronica di

consumo, alle macchine industriali, fino ai sofi-

sticati sistemi ad alta disponibilità, come quelli

esistenti nelle infrastrutture di comunicazioni e

nei dispositivi medicali.

La forte espansione del software open source è

poi attribuibile ai progressi compiuti nelle tecno-

Fig. 3 – La home page di openOSEK

Fig. 2 – L’architettura di mbed OS (Fonte: ARM)