Background Image
Table of Contents Table of Contents
Previous Page  61 / 86 Next Page
Basic version Information
Show Menu
Previous Page 61 / 86 Next Page
Page Background

EMBEDDED

54 • NOVEMBRE • 2014

61

HARDWARE

SFF

ard-to-I/O perché hanno diverse funzionalità. Le prime sono essenzialmente

dei backplane con caratteristiche custom tali da poter ospitare slot multipli per

allacciare diversi tipi di schede, ma comportano il rischio di limitare la riuti-

lizzabilità dei sistemi. Le seconde coinvolgono tipicamente una gran quantità

di cablaggi che non sempre si può ridurre usando dei mezzanini impilati uno

sopra l’altro. In entrambi i casi si rischia di aumentare il volume di connettori e

cablaggi, accrescendone l’ingombro oltre quello delle schede stesse, e d’altra

parte non si può nemmeno pensare di salvarsi utilizzando cavi e connettori

multifunzione perché vorrebbe dire renderne più complessa la gestione e per-

ciò meno affidabile, oltre che ulteriormente più costosa nel caso delle schede

rugged.

In effetti, queste ultime possono avere requisiti molto diversi se destinate a

una centrale per telecomunicazioni piuttosto che alla locomotrice di un treno

oppure a bordo di un jet militare e qui ricorre l’eterno dilemma della progetta-

zione elettronica perché, come sempre, quanto più si specializza il progetto di

un sistema embedded e tanto più se ne limitano le possibilità applicative men-

tre, viceversa, se si progetta un sistema in modo tale da supportare un’ampia

varietà di interfacce e periferiche, lo si rende inevitabilmente meno efficace

a svolgere funzionalità specifiche. È il progettista che può decidere quante e

quali parti devono essere rugged e custom e quante e quali possono essere di

tipo commerciale, valutando i requisiti che gli vengono richiesti in termini di

dimensioni delle schede, quantità dei cablaggi, previsioni di costo, riutilizzabi-

lità dei sottosistemi, manutenzione e aggiornabilità a livello di sistema.

Integrità dei segnali ad alta velocità

Le nuove interfacce ad alta velocità come PCI Express 3.0 a 8 GTps (Giga

Transfers per second), USB 3.0 a 5 Gbps e SATA a 6 Gbps, e la recente dif-

fusione dei display ad alta definizione stanno rendendo sempre più critico il

progetto delle schede con piccolo fattore di forma SFF. Per garantire l’integri-

tà dei segnali sugli I/O ad alta velocità occorre progettarne accuratamente

le caratteristiche di impedenza, anche quando si sceglie di accorpare due o

più schede attraverso i formati standard più comuni come COM Express e

PC/104.

Intel definisce l’integrità dei segnali come la verifica che tutti i segnali siano

trasferiti correttamente senza interferenze o accoppiamenti fra le forme d’on-

da capaci di degradarne la riconoscibilità o generare inquinamento elettroma-

gnetico, che può danneggiare il sistema che li ospita o i sistemi vicini. In ciò

sono coinvolte tutte le componenti della linea di trasmissione da chip a chip

e quindi, oltre alle interfacce, anche i connettori e i cavi verso i display come

DisplayPort, DVI o HDMI, oggi drasticamente più complessi dei predecessori

Lvds e VGA. Oltre a essere più veloci, questi collegamenti sono anche a bas-

so voltaggio e perciò la minor ampiezza degli impulsi limita la tolleranza sul

riconoscimento dei simboli soprattutto nei convertitori A/D dove il rumore

può deteriorare le forma d’onda specialmente al momento delle transizioni di

livello che ad alta frequenza sono piuttosto ripide. Per migliorare l’integrità

dei segnali e rendere più efficaci e affidabili i sottosistemi di riconoscimento

dei simboli occorre aumentarne la complessità e se si tratta di sistemi rugged

anche il costo. Di nuovo, si deve scegliere se progettare sistemi più specifici e

più efficienti ma meno riutilizzabili oppure più generici ed economici ma con

prestazioni inferiori.

L’impedenza intrinseca del tratto percorso dai segnali ha un ruolo fondamen-

tale, perché dipende dal dimensionamento delle linee di trasmissione, delle