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EMBEDDED
53 • SETTEMBRE • 2014
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pacchetti sono già predisposti con le medesime caratteri-
stiche mentre ogniqualvolta ci sia bisogno di riconoscere
protocolli e indirizzi allora è indispensabile aggiungere
un router di livello 3. Di conseguenza, se una rete locale
è formata da più reti virtuali allora succede che all’interno
delle VLAN bastano gli switch mentre per collegarle e
gestirle insieme occorre un router che svolga la funzio-
ne di “routing inter-VLAN” e disponga delle interfacce
dedicate per ciascun tipo di switch implementato. Invero,
Cisco definisce le VLAN come “switched network” perché
sono reti interconnesse con switch di livello 2 e dedicate
ai gruppi di lavoro che usano gli stessi dispositivi con i
medesimi protocolli.
Tutte le VLAN, quindi, sono funzionalmente operative e
indipendenti ma singolarmente gestibili e riconfigurabili
da software purché vi sia preinstallato un solo protocollo
supportato da tutti gli switch che ne fanno parte men-
tre è solo al livello superiore che i router si possono
occupare delle funzioni più evolute come il filtraggio a
banda larga, gli algoritmi di sicurezza e la gestione globale
del traffico dei pacchetti. La scalabilità strutturale di questo
approccio, quindi, consente di calibrare le funzionalità in
modo da adattarle alla tipologia delle singole reti e alle
caratteristiche operative scelte ad alto livello per lo scam-
bio delle informazioni come possono essere il protocollo
più adatto oppure i parametri di sicurezza da ottemperare
su ciascun dominio di rete.
D’altra parte, è nelle applicazioni
più critiche che questo approccio
può diventare azzardato perché è più
semplice e meno costoso realizzare reti
locali di piccole dimensioni nelle diverse aree
di una nave o di un aeroplano, dove possono con-
sentire un’efficace gestione attraverso economici, veloci
e affidabili switch ed è perciò che si è diffusa questa prassi
fra alcuni costruttori. Tuttavia, con una gestione di livello
2 non è possibile implementare algoritmi di filtraggio
sull’ottimizzazione dell’occupazione di frequenza su tutta
la banda, oppure algoritmi selettivi sulle Access Control
List (ACL) sui quali si basanomolte tecniche di sicurezza e
protezione dati e perciò, se a questo livello transitano pac-
chetti ripieni di simboli ridondanti non riconoscibili per lo
scopo al quale sono assegnati, ecco che si ottengono sola-
mente dei rallentamenti senza nessunmiglioramento della
qualità dei servizi in rete. Se si vogliono implementare fun-
zioni di alto livello è necessario che vi siano apparati ad alto
livello a gestirle e, per esempio, solo i router consentono
di implementare funzioni capaci di permettere o rifiutare
alcuni particolari tipi di pacchetti, ossia fare selezione in
funzione delle applicazioni.
Switch e router rugged
Aitech Defense Systems
sviluppa tecnologie dedicate
alle applicazioni militari, aerospaziali e industriali con
severi requisiti di robustezza. La società ha ampliato la
propria famiglia di switch Gigabit Ethernet con nuove
versioni rugged nei formati 6U CompactPCI, 6U VPX, 3U
VPX e XMC. I moduli C670 6U VPX hanno ventiquattro
porte GbE e quattro 10 GbE, i moduli C680 3U VPX hanno
ventiquattro porte Fast/GbE e due 10 GbE mentre gli
M620 XMC hanno sedici Fast/GbE e due 10 GbE. Tutte
le schede sono fornite in tre opzioni di robustezza con
t o l l e r a n z a
termica Commercial da
0 a 50 °C,
Fig. 2 – Lo SwitchBox
SMS-684 di Curtiss-
Wright è sia switch sia
router multiporta e consente
di implementare e gestire reti
LAN rugged strutturate
Fig. 3 – Eurotech DuraNET 40-10 è uno
switch e router con fino a venti porte GbE
e/o 10GbE e implementa funzionalità aggiunti-
ve di sicurezza e protezione su dati e sistema
Fig. 4 – Per le applicazioni rugged a elevate
prestazioni GE Intelligent Platform propone
lo switch fabric module IBX400 InfiniBand
con CPU Intel Core i7 e GPU Nvidia Cuda
1...,28,29,30,31,32,33,34,35,36,37 39,40,41,42,43,44,45,46,47,48,...86
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