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53 • SETTEMBRE • 2014
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HARDWARE
OPEN SOURCE
questo punto val la pena segnalare che i “contributor” devono
in ogni caso comprare i componenti per creare una piattaforma
oppure acquistarne una già pronta) dispongono di conoscenze
sufficienti per dare consigli ad altri utilizzatori, migliorare la
documentazione esistente, identificare gli errori e suggerire
correzioni.
Una questione di brevetti
La protezione dei brevetti è senza dubbio un’idea molto efficace
per proteggere tutti coloro che si sono impegnati a dar forma a
un’idea, oltre a istituire il concetto che le idee non sono gratuite.
L’invenzione della ruota, attribuita ai Sumeri nel 3.500 a.C., è
stato un momento molto importante nella storia dell’umanità;
un eventuale brevetto su questa invenzione, se fosse ancora
valido, avrebbe avuto effetti negativi sull’evoluzione tecnolo-
gica. Un fenomeno come quello del “patent trolling” (ovvero
quell’attività economica basata sulla registrazione generalizzata
e indiscriminata del maggior numero possibile di brevetti, in
modo da poter poi richiedere il pagamento delle relative royalty
a chiunque utilizzi quelle tecnologie o quei metodi di produ-
zione), da un lato sfrutta l’innovazione e dall’altro ne ritarda
l’introduzione a danno di tutti. L’open source, invece, è libero
e quindi non può stupire il fatto che è stato, e sarà in futuro,
l’elemento catalizzatore della crescita di Internet e l’artefice
della rivoluzione mobile che è ora, al pari della ruota, parte inte-
grante della vita di tutti noi. In ogni caso, pur tenendo conto dei
vincoli relativi ai processori brevettati e di tipo proprietario, il
futuro dell’hardware open-source sarà nelle mani delle aziende
di semiconduttori che ne sapranno sfruttare al meglio le poten-
zialità. Anche il “grado di apertura” avrà la sua importanza. Lo
sviluppo dell’hardware open-source sarà anche favorito dalla
nascente e sempre più numerosa community dei Maker (che
si può definire un movimento culturale contemporaneo che
rappresenta un’estensione su base tecnologica del tradizionale
mondo DIY; tra gli interessi tipici dei maker vi sono realizza-
zioni di tipo ingegneristico, come apparecchiature elettroniche,
realizzazioni robotiche, dispositivi per la stampa 3D e così via)
e da coloro che operano nel mondo accademico. Nel caso ad
esempio dei progetti in corso di sviluppo in ambito medicale, è
possibile vedere come gruppi di professionisti cercano di risol-
vere problematiche legate all’ECG open source a basso costo
e alle pompe per infusione, sempre a basso costo. Low-cost e
tendenze che influenzano il mercato dei processori sono i due
elementi che influenzano in misura maggiore l’hardware open-
source. Basso costo significa in ultima analisi maggiore accessi-
bilità, perché l’hardware non può essere condiviso liberamente
come il software, in quanto implica, come accennato in prece-
denza, il costo del materiale. Ma l’hardware open source è desti-
nato ad aree non raggiunte dai tradizionali modelli di business,
consentendo lo sviluppo di applicazioni prima impensabili in
settori quali il medicale e la didattica. Ulteriori utilizzi di natura
commerciale saranno introdotti dalle community dei Maker in
settori molto diffusi come la moda e le arti, in quanto nel fai-da-
te è intrinseco il concetto di creatività. Inoltre è verosimile che
molti imprenditori utilizzeranno l’hardware open-source e, una
volta ottenuto l’obbiettivo in termini di profitti, condivideranno
le conoscenze acquisite.
I produttori di semiconduttori stanno mostrando un certo
interesse verso la realizzazione di processori per le cosiddette
applicazioni “indossabili” destinate ai settori di mercato quali
il fitness e la moda. Un capriccio può provocare un volume di
vendite molto elevato, oppure ciò che può sembrare a prima
vista una semplice comodità si può trasformare in qualcosa di
cui non si può fare a meno. Si prendano ad esempio i cellulari
con la fotocamera: essi sono divenuti da semplici strumenti a
mezzi indispensabili per raccontare la cronaca di tutti i giorni.
Gli attuali smartphone sono strumenti per il riconoscimento
del viso, sistemi di identificazione e recupero di informazioni,
stazioni di videoconferenza, dispositivi per lo smistamento degli
infortunati in caso di disastri e molto altro ancora.
Alcuni esempi pratici
Per dare un’idea di delle potenzialità del concetto di hardware
open-source è sufficiente prendere in considerazione in pro-
getto RepRap
n’iniziativa finalizzata allo
sviluppo di una stampante 3D la cui elettronica è basata sulla
piattaforma Arduino (Fig. 1). Con questa stampante in grado
di replicarsi (ovvero in grado di produrre la maggior parte dei
componenti necessari a realizzare un’altra stampante 3D) è
possibile sviluppare progetti realmente creativi e sono dispo-
nibili file open-source di oggetti tridimensionali che è possibile
realizzare con questa stampante.
L’hardware open source può essere considerato alla stregua
Fig. 2 – Galileo è una scheda a microcontrollore basata
sull’application processor Intel Quark SoC X1000, un
SoC di classe Pentium
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