EMBEDDED
51 • FEBBRAIO • 2014
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SPEC I ALE
il desiderio degli operatori di controllare e confi-
gurare in maniera autonoma la propria architettura
di sistema. Di conseguenza, ciò porta a preferire
sistemi operativi di cui è possibile controllare lo
sviluppo e le funzionalità, e questo controllo non
si può applicare nel caso delle piattaforme OS
proprietarie. Già diversi costruttori di auto stanno
commercializzando sistemi Linux-based nelle loro
vetture, fra cui nomi come General Motors (nei
sistemi di infotainment dei modelli Cadillac), ma
anche Chevrolet, Opel e Buick.
Prima di passare in rassegna alcune piattaforme
open source per il settore automobilistico, non si
può però evitare di ricordare anche la crescente
diffusione di Linux in altri importanti ambiti. Ad
esempio, su smartphone e tablet, Android, il robot-
tino verde Linux-based, continua a dominare il fun-
zionamento di innumerevoli terminali e prodotti,
con un trend di espansione al contempo accompa-
gnato dall’emergere di altri sistemi operativi basati
sul codice open source e su Linux, che entreranno
nel cuore di molti altri dispositivi: basti citare
sistemi operativi come Ubuntu per smartphone e
tablet, Firefox OS, Tizen o Sailfish.
Il software open source e Linux guadagnano pro-
gressivamente spazio in molti ambiti dei sistemi
embedded: dalle applicazioni industriali e medi-
cali, a quelle nel settore retail, nei prodotti di
elettronica di consumo, nella domotica o nel digital
signage.
Inoltre, il lavoro svolto dagli sviluppatori in termini
di ‘hardening’, ossia di irrobustimento del kernel
Linux per renderlo resistente alle vulnerabilità e
alle minacce di sicurezza, rende i sistemi Linux-
based sempre più appetibili anche per chi deve
realizzare applicazioni nel controllo industriale, o
nel mondo militare e aerospaziale. A ciò si deve
aggiungere anche il lavoro di continuo rafforza-
mento dei layer software sviluppati per supportare
un funzionamento di tipo deterministico, simile a
quello dei sistemi operativi real-time (RTOS) di
provenienza proprietaria. Per il momento, tuttavia,
l’elemento naturale dove i sistemi linux-based
sono a proprio agio e sanno muoversi meglio resta
quello delle applicazioni non strettamente mission-
critical, dove però si richiedono requisiti di elevata
configurabilità, ampia disponibilità di funzioni mul-
timediali e di networking, e costi contenuti.
Ma ora, una breve rassegna di alcune piattaforme
software per sistemi embedded, basate su Linux
e codice open source, e adatte all’uso nel settore
automobilistico.
Android
Il fatto che sia nato per essere implementato nei
moderni dispositivi mobile, quindi smartphone e
tablet, mercato in cui, in questi anni, ha ormai otte-
nuto una larga diffusione, non impedisce al siste-
ma operativo Android di espandere le sue oppor-
tunità di utilizzo anche in altri campi applicativi,
come quello automotive. E si tratta di opportunità
interessanti, considerando che il robottino verde
ha abituato i propri utenti a un’interazione molto
intuitiva e immediata con il Web e i contenuti
multimediali, e che oggi questi consumatori chie-
dono di provare lo stesso tipo di esperienza d’uso,
anche quando utilizzano il sistema di infotainment
dell’auto (IVI). Nelle maggior parte delle vetture, i
sistemi IVI non ricevono grandi aggiornamenti del
firmware o delle funzionalità, e restano sostanzial-
mente invariati per l’intero ciclo di vita del veicolo.
Dunque spesso non sono in grado di stare al passo
con tutte le innovazioni, in termini di connettività
e possibilità di interazione con i vari contenuti
multimediali, rese disponibili sulle piattaforme
smartphone. Ecco quindi spiegato il crescente
interesse di car maker e operatori del settore
sull’implementazione di soluzioni IVI in grado di
integrare anche Android, una piattaforma che oggi
ha raggiunto una notevole maturità. Gestisce com-
pletamente le funzionalità multimediali, possiede
Fig. 2 – L’architettura di Android