Table of Contents Table of Contents
Previous Page  10 / 16 Next Page
Information
Show Menu
Previous Page 10 / 16 Next Page
Page Background

POWER 10 - MARZO 2016

X

Power

Gli amplificatori di potenza attualmente in uso adot-

tano una delle delle seguenti tecnologie a semicon-

duttore: transistor LDMOS al silicio, MESFET al car-

buro di silicio (SiC), HEMT all’arseniuro di gallio

(GaAs), HBT al GaAs e HEMT al nitruro di gallio

(GaN) (Fig.1). Di queste, il GaN è forse quello che

garantisce le migliori prestazioni per frequenze e po-

tenza elevate.

Per molti anni, i dispositivi al GaAs sono stati quel-

li più ampiamente utilizzati come amplificatori di

potenza RF e tuttora rappresentano una quota con-

sistente dei componenti utilizzati nel campo delle

alte frequenze. Tuttavia, questa tecnologia deve con-

frontarsi con diverse alternative concorrenti, parti-

colarmente nel caso di sistemi operanti a frequenze

uguali o inferiori a 3 GHz. In quest’area, i dispositivi

al silicio quali i componenti LDMOS e le tecnologie

di fabbricazione di tipo SOI (Silicon-On-Insulator),

sono compatibili con la realizzazione di grandi vo-

lumi e quindi beneficiano di economie di scala non

ancora disponibili per i dispositivi realizzati con se-

miconduttori composti.

Gli attuali trasmettitori GaAs, utilizzati in applica-

zioni in cui gli ingombri rappresentano un fattore

critico, spesso possono trarre beneficio dall’utilizzo

di una delle tecnologie a semiconduttore alternati-

ve. Mentre i tipici dispositivi GaAs sono caratterizzati

da un’efficienza pari a circa il 45%, i trasmettitori

GaN ad esempio possono garantire livelli di efficien-

za compresi tra il 50 e il 70%. In base ai dati forniti

da

MACOM

, il GaN assicura densità di potenza fino

a otto volte superiore e una più estesa larghezza di

banda in presenza di potenza di uscita di valore ele-

vato, consentendo ai progettisti di sistema di ridurre

il numero di dispositivi di uscita fino a metà o un

terzo.

(2)

RFMD, azienda produttrice di dispositivi RF al GaN,

stima per questi ultimi una durata superiore a causa

della più bassa temperatura d’uso rispetto di dispo-

sitivi GaAs.

(3)

i nuovi semiconduttori compositi evi-

denziano un’intensità di campo di rottura più ele-

vata rispetto a Si o GaAs, garantendo in tal modo il

supporto di progetti di dispositivi ad elevata frequen-

za ed alta tensione (Tabella 1). Per esempio, oggi-

giorno sono reperibili amplificatori di potenza GaN

che operano a una V

DS

quasi doppia rispetto ai tipici

amplificatori di potenza GaAs e, grazie a una miglio-

re efficienza, forniscono una più elevata densità di

potenza RF. La conducibilità termica del nitruro di

gallio è migliore di un fattore pari a tre rispetto a

quella dell’arseniuro di gallio, il che comporta mino-

ri oneri in termini di raffreddamento e la possibilità

di realizzare sistemi più piccoli e leggeri a parità di

potenza di uscita.

(4)

Mentre le tecnologie GaN si vanno via via diffondendo,

alcuni progetti sfruttando i vantaggi di questo materia-

le utilizzando stadi connessi in cascata, come ad esem-

pio un driver GaAs seguito da uno stadio amplificatore

di potenza GaN. Una combinazione di questo tipo se

da un lato può semplificare l’aggiornamento di proget-

ti che possono così sfruttare le potenzialità offerte dalle

nuove tecnologie, dall’altro complica la progettazione

dei sottosistemi di potenza.

Requisiti di potenza di uscita

Le applicazioni RF spesso danno origine a sistemi

compatibili operanti sfruttando svariate sorgenti di

energia, comprese piccole batterie per dispositivi

portatili, HVDC per sistemi aeronautici, e ingressi

AC universali di sistemi ubicati in posizione fissa. A

seconda dei requisiti dell’applicazione, l’ordine di

grandezza della potenza RF di uscita può variare di

un ordine di grandezza pari a cinque o sei volte. I

requisiti di potenza di uscita, larghezza di banda e

densità funzionale sono fattori che determinano la

scelta della tecnologia degli amplificatori di potenza,

che a sua volta determina i requisiti di tensione di

alimentazione del trasmettitore.

Nonostante l’ampio range di possibili tensioni di in-

gresso e di uscita e di correnti di uscita, molte ap-

plicazioni RF hanno esigenze analoghe per quel che

riguarda i sottosistemi di potenza. Come risultato,

questi sistemi possono sfruttare alcune caratteristi-

che condivise dei convertitori di potenza. Quella più

importante è la risposta ai transitori dei sottosistemi

di potenza in presenza di variazioni di elevata entità

della corrente di carico.

Ci sono diversi modi di approcciare la progettazione

dei sottosistemi di potenza per applicazioni RF. Una

di queste prevede la separazione del blocco di poten-

za in due sottosezioni: una che “adatta” le caratteri-

stiche della tensione della sorgente di alimentazione

e l’altra che soddisfa i requisiti imposti dal carico, in

particolare dall’amplificatore di potenza RF.

I progettisti possono fare un rapido “mix and match”

Tab. 1 - Proprietà delle tecnologie a semiconduttori

comunemente impiegate in applicazioni RF