EON
EWS
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- DICEMBRE 2017
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chiuso (CCTV), dispositivi DVR
(digital video recorder) e router,
tramite un attacco DDoS (distri-
buted denial of service) su larga
scala, riuscì a bloccare l’acces-
so a noti siti web, tra cui Twit-
ter, Amazon, Reddit, Spotify,
Netflix.
Sul timore per queste minac-
ce sembra però prevalere la
preoccupazione delle azien-
de costruttrici di minimizzare
il time-to-market dei prodotti e
dispositivi IoT, trascurando la
sicurezza; la realtà, ha spiega-
to in una conferenza stampa a
Monaco di Baviera Don Loo-
mis, vice president della busi-
ness unit Micros, Security and
Software della società, è che,
spesso, questi dispositivi IoT
‘intelligenti’ non dispongono di
meccanismi di security. E ciò
per il fatto che, nella maggio-
ranza dei casi, i device embed-
ded non vengono sviluppati
applicando criteri di ‘security by
design’, e perché si ritiene che
aggiungere la caratteristiche di
protezione in un secondo mo-
mento sia costoso, complicato
e dispendioso, anche a livello
di tempo necessario per crea-
re i meccanismi di difesa. Tutte
obiezioni che il chip DS28E38
DeepCover punta a far cadere,
introducendo semplicità d’uso
e la possibilità di rendere sicuri
i device IoT fin dall’inizio, inte-
grando una security basata su
hardware.
Protezione hardware,
approccio preferibile
Analizzando le tecniche di pro-
tezione di dispositivi e prodotti,
continua Loomis, l’approccio
basato su componenti hardwa-
re risulta più solido rispetto alle
strategie di protezione via sof-
tware, perché è più difficile al-
terare un sistema di protezione
a livello fisico, e un circuito inte-
grato sicuro dotato di funzionali-
tà ‘root of trust’ (RoT). Cio nono-
stante, anche adottando circuiti
integrati sicuri, esiste sempre la
possibilità che essi vengano
compromessi da attacchi mirati
a livello di silicio, per sottrarre
le chiavi di cifratura e ottenere
l’accesso ai dati protetti.
Proprio per impedire di rubare
queste chiavi, la soluzione di
sicurezza hardware di nuova
generazione sviluppata da Ma-
xim, attraverso l’integrazione in
DS28E38 della tecnologia PUF
(physical unclonable function)
ChipDNA, ha la capacità di ren-
dere il sistema immune anche
agli attacchi fisici invasivi. In
che modo? La chiave di cifra-
tura principale prodotta dall’au-
tenticatore non è conservata
in una memoria, ma generata
quando serve dal circuito PUF
sfruttando le naturali proprietà
elettriche del semiconduttore
MOSFET. Inoltre, in caso di
attacco fisico invasivo, spiega
Maxim, questo provocherebbe
un’alterazione delle caratteristi-
che elettriche del sensibile cir-
cuito DS28E38, impedendone
la violazione.
Sensori ottici per
monitorare salute,
forma fisica e benessere
Sempre a Monaco, Maxim ha
presentato anche i sensori ot-
tici MAX86140 e MAX86141,
dedicati ad applicazioni medi-
cali e dispositivi indossabili per
la cura della forma fisica e del
benessere. Per applicazioni
analoghe, la società ha reso di-
sponibile anche l’AFE (analog
front end) MAX30001 per elet-
trocardiografi (ECG) e bioimpe-
denziometri (BioZ). I tre nuovi
device, ha spiegato Sui Shieh,
vice president della business
unit Industrial & Healthcare
di Maxim, rappresentano tutti
soluzioni compatte e a basso
consumo per monitorare con
precisione elevata i parametri
fisiologici fondamentali e at-
tuare strategie e programmi di
prevenzione sanitaria.
I sensori ottici MAX86140 e
MAX86141 hanno funzioni di
pulsiossimetro e misuratore di
frequenza cardiaca. Più in det-
taglio, sono utilizzabili per la
misurazione di segnali fotople-
tismografici PPG (PPG, photo-
plethysmography) al polso, al
dito o all’orecchio, per rilevare
la frequenza cardiaca, e la va-
riabilità della stessa, e per la
pulsiossimetria, che misura la
saturazione dell’ossigeno nel
sangue. Tra i vantaggi, dichia-
ra Maxim, i due sensori otti-
ci, comparati a prodotti simili,
consumano meno della metà
dell’energia, e hanno dimen-
sioni inferiori di circa un terzo.
G
IORGIO
F
USARI
O
ggi non prevedere l’integra-
zione di meccanismi di difesa
e protezione in ogni sistema
elettronico o embedded può co-
stare molto caro, e ciò fa della
tutela della cybersecurity un
requisito essenziale nei diversi
progetti, soprattutto nell’era del-
le applicazioni Internet of Things
(IoT). Requisito che
Maxim In-
tegrated Products
sta pun-
tando a rendere più semplice
da soddisfare per gli ingegne-
ri, attraverso l’introduzione sul
mercato dell’autenticatore si-
curo DS28E38 DeepCover con
tecnologia ChipDNA, una so-
luzione studiata per rendere i
vari progetti e dispositivi immuni
anche agli attacchi fisici invasivi.
Sicurezza prioritaria
nell’IoT
La soluzione di Maxim ha l’o-
biettivo di rispondere a esigen-
ze di cybersecurity sempre più
pressanti, perché la complessi-
tà e pericolosità degli attacchi
è cresciuta, producendo danni
e perdite economiche gravi,
basti ricordare quelli causati
quest’anno dal ransomware
Wannacry, con la cifratura dei
dati nei dispositivi degli uten-
ti e la richiesta di riscatti per
lo sblocco degli stessi; o alla
botnet basata sul malware Mi-
rai, che nell’autunno del 2016,
violando telecamere a circuito
Nuove soluzioni per cybersecurity
e
dispositivi ‘wearable’ targati Maxim
A Monaco di Baviera, la società ha
presentato un autenticatore basato
sull’innovativa tecnologia ChipDNA,
oltre a sensori ottici per applicazioni
di prevenzione sanitaria attraverso
l’uso di dispositivi indossabili
L’autenticatore
sicuro DS28E38
DeepCover è
basato sulla tec-
nologia ChipDNA
Un’applicazione
dei sensori ottici
MAX86140/1
e dell’AFE
MAX30001
in dispositivi
indossabili
A
TTUALITÀ