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EON

EWS

n

.

614

- DICEMBRE 2017

28

I

costruttori automobilistici han-

no iniziato a produrre veicoli

equipaggiati con i nuovi sotto-si-

stemi di potenza a 48 V. Il primo

annuncio è stato fatto da Audi

che, verso la metà del 2016, ha

annunciato il modello SQ7 TDI,

la prima auto equipaggiata con

un sistema a 48V. Quest’ultimo,

oltre ad alimentare un compres-

sore elettrico che permette di

ridurre il ritardo di risposta del

V8 turbodiesel, fornisce potenza

ai motorini delle due barre anti-

rollio elettromeccaniche che per-

mettono di migliorare la guida e

la maneggevolezza dei veicolo.

Questa iniziativa che promuove-

re l’adozione di sistemi a 48 V

nelle auto è diventata ora globa-

le. Produttori cinesi come Geely

e FAW Group hanno annunciato

l’intenzione di introdurre vetture

“mild hybrid” (ovvero vetture a

propulsione ibrida “leggera” con

comparto elettrico – e relativa

batteria - di dimensioni e com-

plessità più contenuti rispetto

alle ibride e con un prezzo di

listino più abbordabili) con siste-

ma a 48V nei prossimi anni, così

come FCA. Analoghe intenzioni

sono state espresse dalle Case

coreane Hyundai e SsangYong.

“Mild hybrid”:

il ruolo delle normative

L’adozione di sottosistemi

a 48V, anche se penalizza in

qualche misura il costo dell’au-

toveicolo, rappresenta una

valida soluzione per ridurre le

emissioni di CO

2

, nonché mi-

gliorare i consumi e la manovra-

bilità del veicolo. Le normative

prevedono pesanti penalità per

i produttori i cui veicoli non ri-

sultino conformi alle normative

in vigore. Come si può vedere

dai grafici riportati in figura 1, i

limiti di emissione di CO

2

stanno

diventando sempre più severi in

tutto il mondo. In Europa, Cina.

Corea e negli Stati Uniti i produt-

tori dovranno ridurre le emissio-

ni delle loro flotte di veicoli in mi-

sura compresa tra il 22 e il 36%

nell’arco del prossimo decennio

per soddisfare i limiti imposti

dall’attuale legislazione. I grafici

riportati in figura 2 sono invece

relativi agli obiettivi prefissati in

termini di consumi di carburan-

te. Per raggiungerli, i costruttori

di automobili devono migliorare i

consumi in misura compresa tra

il 24 e il 49% nell’arco dei pros-

simi 10 anni. Nel momento in cui

le norme tendono a diventano

più severe, aumenta la neces-

sità di effettuare cicli di test in

grado di rappresentare nel modo

più fedele possibile le condizioni

reali di guida. Nel momento in

cui migliorano le metodologie di

test, diventa sempre più diffici-

le per le Case automobilistiche

centrare gli obiettivi imposti dal-

le normative. In considerazione

delle regole che diventano via

via più severe e delle pesanti

penalità per i veicoli non con-

formi, i produttori sono stimolati

a sviluppare nuove tecnologie

finalizzate alla riduzione delle

emissioni di CO

2

e migliorare i

consumi. Non può dunque sor-

prendere la rapidità con la quale

stanno adottando i sistemi “mild

hybrid” a 48V: grazie ad essi è

possibile ridurre le emissioni in

misura compresa tra il 10 e il

15% nei modelli più piccoli (ri-

duzione che può arrivare al 20-

25% nei modelli più grandi) a

fronte di un incremento di costo

relativamente contenuto.

Ridurre le emissioni

di CO

2

e i consumi

Come affermato in precedenza,

uno dei principali vantaggi che i

costruttori di auto possono con-

seguire con l’adozione di sistemi

a 48V è la riduzione delle emis-

sioni di CO

2

e il miglioramento

dei consumi di carburante. Un

ulteriore beneficio è legato alla

disponibilità di uno starter/gene-

ratore a 48V che contribuisce

a migliorare il funzionamento

del sistema start&stop rispetto

a un’implementazione standard

a 12V. I costruttori di automo-

bili possono anche conseguire

altri importanti vantaggi senza

penalizzare la manovrabilità del

veicolo: riduzione delle dimen-

sioni del motore e disponibilità

di un supercharger a 48V che

fornisce un “surplus” di potenza

per una migliore accelerazione.

Anche i veicoli turbo-compressi

con sistema a 12 V fanno uso

di motori di dimensioni ridotte

per migliorare l’efficienza , ma il

fenomeno del turbo-lag (ovvero

il ritardo nella risposta che si ve-

rifica tra quando viene premuto

l’acceleratore e quando è dispo-

nibile l’incremento di potenza),

intrinseco di un sistema azionato

meccanicamente, e la mancan-

za di “spinta” in corrispondenza

di un basso numero di giri del

motore non garantiscono una

fruizione soddisfacente per il

conducente. In definitiva si può

affermare che i produttori auto-

mobilistici sono favorevoli all’a-

dozione di sottosistemi di po-

tenza a 48 V e numerosi nuovi

modelli stanno facendo la loro

apparizione sul mercato. Le ra-

gioni alla base dell’aggiunta di

un nuovo bus di potenza sono

da ricercarsi nel miglioramento

dei consumi e nella riduzione

delle emissioni di CO

2

,ottenuti

mediante un’ibridizzazione “leg-

gera”, oltre a un miglioramento

della manovrabilità del veicolo.

Con l‘aggiunta di un sistema a

48 V i produttori di automobile

possono conseguire tutti i loro

obiettivi a fronte di un aumento

dei costi tutto sommato contenu-

to. Per questi motivi la diffusione

dei veicoli “mild hybrid” potrebbe

essere addirittura superiore ri-

spetto a quella dei veicoli com-

pletamente ibridi.

Sistemi “mild hybrid” a 48 V:

il futuro dell’auto è qui

E

D

K

OHLER

ED KOHLER

,

Strategic

Marketing

Manager,

Intersil,

a Renesaf

Company

Normative su emissioni e consumi

sempre più stringenti impongono ai

big player del comparto automotive

di correre ai ripari

Fig. 2

Obiettivi

imposti dalla

legislazione

relativa ai

consumi di

carburante

Fig. 1

La legislazione

in vigore

relativa alla

riduzione delle

emissioni

di CO

2

T

ECNOLOGIE