EON
EWS
n
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- OTTOBRE 2017
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campo dedicati e Industrial
Ethernet. Questa incompati-
bilità di comunicazione tra il
mondo dei computer enter-
prise e i dispositivi di controllo
industriale sul campo richiede
la costruzione di un ‘ponte’ di
collegamento, ossia l’integra-
zione di uno strato tecnolo-
gico di compatibilità, definito
come parte del framework
Industria 4.0. Adzan, in parti-
colare, ritiene che al momen-
to, tale gateway possa esse-
re, almeno in parte, formato
dall’implementazione dell’ar-
chitettura OPC UA (OPC Uni-
fied Architecture).
Allo stesso tempo, aggiunge
l’esperto, estendere la comu-
nicazione a livello di prodotti
e dispositivi distribuiti nell’am-
biente richiede l’introduzione
di tecnologie di comunica-
zione a bassa potenza e, tra
queste, RFID (radio-frequency
identification) è di certo una
tecnologia fondamentale per
arrivare a ottenere prodotti e
macchine in grado di ‘parla-
re’ e trasmettere informazio-
ni. Senza dimenticare che,
aggiunge ancora il manager,
l’efficienza dei processi pro-
duttivi dipende anche dalle
tecnologie di rilevamento e
dalla precisione dei sensori
industriali, che ad esempio
permettono di evitare collisioni
tra le attrezzature, e manten-
gono l’accuratezza necessaria
anche quando nell’ambiente
industriale sono presenti pol-
vere, umidità o altri fattori di
disturbo e deterioramento.
Non per ultimo, per Adzan,
viene il ruolo dell’elabora-
zione embedded: perché se
comunicazione, sensoristica
e controllo industriale forma-
no la fondazione della ‘smart
factory’, a livello locale l’intel-
ligenza vive attraverso i micro-
processori e microcontrollori
embedded. Qui, i dati di prodot-
to e processo vengono estratti
e spediti, via connessioni wired
o wireless, al cloud industriale
per l’analisi a livello di big data.
scipline renderanno possibili
attività che attualmente sem-
brerebbero essere di pertinen-
za esclusiva dell’intelligenza
umana, ma che in realtà con-
sentiranno alle aziende che
le adotteranno di ottenere un
grande vantaggio competitivo
verso chi, invece, rimarrà an-
corato alle vecchie tecnologie.
Ma, ribadisco, tutto questo
sarà possibile solo e soltanto
se le industrie attiveranno ora
un vero piano di adozione di
architetture IoT, includendo
sia l’hardware, quindi sensori
e ‘edge computer’, sia il sof-
tware.”
Dati di produzione: le
imprese ne analizzano
meno del 5%
Il tratto distintivo di Industria
4.0 è la possibilità di rendere
intelligenti i sistemi e i pro-
cessi dell’azienda per poterli
controllare in modo più effi-
cace, aumentare l’efficienza
e la produttività degli impianti,
favorire la collaborazione con
gli altri attori della catena del
valore. “Questa trasforma-
zione passa attraverso l’ado-
zione di tecnologie avanzate
per l’automazione delle linee
produttive – commenta Julia
Arneri Borghese, director of
sales operations and engine-
ering marketing in
Paradox
Engineering
– ma anche
dalla creazione di reti intelli-
genti che possano collegare i
sistemi fra loro e raccogliere
in modo accurato i dati pro-
venienti dai singoli strumenti
o dispositivi per monitorare in
tempo reale il funzionamento
di un macchinario, pianifica-
re meglio il suo utilizzo, pre-
venirne i fermi.” Il problema,
però, è proprio l’analisi dei
dati. “Attualmente meno del
5% dei dati generati dagli im-
pianti industriali – ad esempio
relativi a parametri quali la
temperatura, la pressione, le
emissioni, le vibrazioni – vie-
ne acquisito e analizzato dalle
imprese, eppure rappresenta
una miniera preziosa di infor-
mazioni che potrebbero aiu-
tare a prendere decisioni in
tempi più rapidi e con meno
errori, sia rispetto alla produ-
zione in senso stretto, sia ri-
spetto ai consumi energetici,
idrici e all’impiego di materie
prime. Uno degli aspetti più
interessanti di Industria 4.0 è
quindi l’opportunità di miglio-
rare la gestione dell’impresa,
partendo dal patrimonio di dati
che sono già disponibili, ma in
molti casi poco sfruttati. Dalle
reti Internet of Things ai siste-
mi di machine learning, esisto-
no oggi tecnologie e soluzioni
mature da cui le aziende pos-
sono trarre grande vantaggio”.
Connettere mondo
IT e OT
Per ottenere una vista tra-
sparente dell’intero sistema
di manufacturing, scrive Miro
Adzan, general manager,
factory automation & control
di
TI
, in un blog della società
sul tema Industria 4.0, tutti i
dati devono essere disponibili
attraverso tecnologie di co-
municazione industriale che
condividono un formato co-
mune. Occorre, in sostanza,
mettere in comunicazione i
sistemi di information techno-
logy (IT) – che usano il proto-
collo Internet (IP) e protocolli
di alto livello per l’accesso
sicuro al web – con il mondo
OT (operational technology)
dei dispositivi esistenti negli
impianti industriali che, inve-
ce, tipicamente, usa bus di
JULIA ARNERI BORGHESE
,
director of sales operations and
engineering marketing in Paradox
Engineering
MIRO ADZAN
,
general manager,
factory automation
& Control di TI
Everyware Cloud, una piattaforma per la Internet of Things
Nel settore Industria 4.0, la soluzione di
Eurotech
si chiama Everyware Cloud, e si posiziona nel mer-
cato come un’architettura IoT aperta, flessibile e integrata. “Aperta – commenta Giuseppe Surace di
Eurotech – perché si basa su
standard e architetture aper-
te, evitando ai nostri clienti
un rapporto di tipo ‘vendor
lock-in’; flessibile in quanto
ogni elemento della nostra
architettura, sia hardware
sia software, può essere col-
legato a componenti di terze
parti; integrata, in quanto
permette la connessione
tra l’ambito della ‘operatio-
nal Technology’ (OT), dove i
dati sono generati e raccolti,
e quello della information
technology (IT), dove i dati
sono resi fruibili per prendere
le decisioni di business”.
A
TTUALITÀ