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EON
EWS
n
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- OTTOBRE 2017
sla, il trasporto in levitazio-
ne Hyperloo, il razzo-aereo
riusabile per trasporti velo-
cissimi ovunque nel globo
terracqueo, la produzione e
soprattutto
memorizzazio-
ne di energia solare di Solar
City, l’onirica colonizzazione
di Marte con Space X. La vi-
sion dei due personaggi è co-
munque molto diversa. Musk
progetta dall’inizio alla fine in-
novazioni proposte al grande
pubblico, eventualmente con-
dividendo i brevetti (come ha
fatto per Tesla, nel 2014); Holt
ha una passione per l’empo-
werment, per la formazione,
dando a tutti la possibilità di
entrare nel mondo d’oggi. Tra
Holt e Musk sussistono, con il
dovuto rispetto, anche alcune
coincidenze. Entrambi hanno
sviluppato la trasformazione
digitale dei cieli: gli aerei per
Holt, i razzi per Musk. Una
seconda sorprendente coinci-
denza è che al lancio dell’in-
ternet commerciale, datato
1992, entrambi hanno lavora-
to per sviluppare un motore di
ricerca commerciale.
L’incontro – svoltosi presso
LUISS
Enlabs
– ha portato
alla ribalta alcune start-up di
progettazione hardware in-
cubate presso le varie sedi
del BIC Lazio e negli stessi
LUISS Enlabs. In Italia non
esiste ancora un centro di
gravità per le startup hardwa-
re e farne incontrare da labs
diversi è stato un esperimen-
to interessante.
Vintage Computing
Una mostra, curata da
Vin-
tage Computer Club Italia
,
con originali e copie fedeli
dei primi computer digita-
li (dall’Altair all’Apple I, dal
Sol al Pet, dalla Perottina al
TRS-80, a cura di) ha fat-
to da scenario alla giornata
ospitata dal Tecnopolo Ti-
burtino, con le conferenze di
calcio tecnologica. Lo stadio
di Ferentino (FR) ha ospita-
to un confronto tra squadre i
cui giocatori indossavano un
Gps di precisione che rileva-
va posizione, spostamento
e velocità, con possibilità di
graficare i movimenti relativi
di più giocatori. Si tratta di
una configurazione da allena-
mento molto usata all’estero
anche in squadre di seconda
o terza serie, ma ancora po-
chissimo accettata in Italia.
L’evento è stato organizzato
dal BIC Lazio di Ferentino
insieme al Comune; il device
e il relativo servizio sono sta-
ti messi a disposizione dalla
Space Exe
, startup romana
incubata presso il
BIC Lazio
del Tecnopolo Tiburtino
.
Startup: Holt Vs. Musk!
Startupper è un termine del
tutto italiano. Lo startupper
più famoso del mondo è cer-
tamente Elon Musk, a vario
titolo ideatore e finanziatore
di tecnologie rivoluzionarie
quali le auto elettriche di Te-
R
ay Holt, designer del primo
microprocessore della sto-
ria, è recentemente venuto
in Italia. Nei preistorici anni
60 i caccia da guerra era-
no controllati da dispositivi
meccanici di vario genere e il
chipset MP944, che fu il cuo-
re dell’F14A Tomcat, ne fece
la trasformazione digitale,
sostituendo con sei chip una
cassetta di congegni. Holt ha
partecipato a cinque eventi (ri-
assunti su makersuniversity.
com) dedicati all’IoT, start-up,
makers, vintage e academy.
Holt precursore dell’IoT
L’interrogazione di sensori
e l’elaborazione dei dati re-
lativi è al centro di molti mi-
glioramenti della vita attuale,
dai cardiofrequenzimetri agli
holter, e anche dell’Internet
delle cose. Un buon modo
per mostrare queste connes-
sioni, e anche le potenziali-
tà del lavoro di Holt, è stata
organizzare una partita di
Ray Holt
e il primo microprocessore
Ray Holt, in Italia cinquant’anni anni dopo aver
progettato il primo microprocessore, ci accompagna
in un affascinate viaggio: dalla progettazione del
primo microprocessore alle attuali tecnologie digitali
L
EO
S
ORGE
I progettisti
hardware di
LUISS Enlabs
e BIC Lazio.
Al centro,
RAY HOLT
1969, la nascita del microprocessore
“State dicendo che devo progettare un computer digitale?” chiese spaventato
Holt, poco più che ventenne, al suo interlocutore. Siamo nel 1968. Lì iniziò l’av-
ventura di trasformare complesse equazioni e dati provenienti da sensori nel si-
stema di pilotaggio di un aereo da guerra. Il team comprendeva una trentina
di persone, con Holt affiancato dall’ingegnere senior Steve Geller. Holt impostò
l’architettura del sistema complessivo su sei chip operanti in parallelo, dei quali
due per la memoria. Le equazioni di controllo dell’aerodinamica dell’F-14 furono
sviluppate dal matematico Bill McCormick.
Il clock era di 375 kHz (molto simile a quello del futuro 4004) e il progetto dise-
gnato su carta copriva un’intera stanza. La pressione era enorme: le simulazioni
costavano 1.800 dollari l’ora e la Grumman
avrebbe perso 5.000 dollari per ogni giorno di
ritardo nella consegna.
Al momento di cercare una foundry per produrre
i chip arrivò una doccia fredda: nessuno voleva
realizzarli. Benché fossero chip costosi e con
buon margine sul singolo device, si trattava di
lotti da pochissime centinaia di pezzi. L’unica
soluzione fu di acquistare una foundry dove far
produrre i chip. La scadenza fu rispettata e i
primi sample arrivarono alla fine del 1969.
Il primo Tomcat F-14A, con la sua bella trasfor-
mazione digitale, decollò il 21 dicembre 1970.
RAY HOLT
, appoggia su un
F-14A il braccio con uno dei
chip di controllo
Il chipset
dell’MP944
era composto
da sei circuiti,
di cui due di
memoria
T
ECNOLOGIE