EON
EWS
n
.
608
-
MAGGIO
2017
19
S
TMicroelectronics
ha este-
so di un altro anno il manda-
to dell’AD Carlo Bozotti. Allo
stesso tempo il francese Jean-
Marc Chery è stato nominato
deputy Ceo con effetto dal 1°
luglio.
La decisione riconosce l’im-
portanza di dare continuità
all’esecuzione della strategia
di ST, che sta apportando ri-
sultati positivi sotto la guida
di Bozotti, come risulta anche
dai risultati finanziari dell’ul-
timo trimestre, che hanno re-
gistrato crescita a doppia cifra
rispetto all’anno precedente.
I ricavi netti del primo trimestre
sono stati pari a 1,82 miliardi
di dollari, il margine lordo è
stato del 37,6% e l’utile netto
di 108 milioni di dollari, o 0,12
dollari per azione. “Lo slancio
positivo che ha caratterizzato
i trimestri scorsi è prosegui-
to anche nei primi mesi del
2017,” commenta Carlo Bo-
zotti, president & chief execu-
tive officer di STMicroelectro-
nics. “Nel primo trimestre, sia
i ricavi sia il margine lordo si
sono collocati al di sopra del
punto intermedio della nostra
guidance. I ricavi sono au-
mentati del 12,9% anno su
anno, con una crescita sin-
cronizzata e ben equilibrata
a livello di gruppi di prodotto,
regioni e canali di vendita. Sia
il reddito operativo sia l’utile
netto hanno mostrato un mi-
glioramento significativo anno
su anno, crescendo nel primo
trimestre rispettivamente a
129 milioni di dollari e 108 mi-
lioni di dollari. Il free cash flow,
in un trimestre caratterizzato
da un aumento della spesa in
conto capitale a supporto dei
nostri piani di crescita, è rad-
doppiato a 62 milioni di dollari
anno su anno.
“Il nostro obiettivo per il 2017
è accrescere i ricavi ed espan-
dere i margini in modo soste-
nibile attraverso la focalizza-
zione strategica su Internet of
Things e smart driving. I risul-
tati conseguiti nel primo trime-
stre ci collocano sulla giusta
traiettoria.”
STMicroelectronics costituirà
anche una nuova organizza-
zione; i membri dell’Executi-
ve team di ST saranno: Orio
Bellezza, president, global
technology and manufactu-
ring, Marco Cassis, president,
global sales and marketing,
Claude Dardanne, president,
microcontrollers and digital
ICs group, Carlo Ferro, chief
financial officer and president,
finance, legal, infrastructure
and services, Marco Monti,
president, automotive and
discrete group, Georges Pe-
nalver, chief strategy officer
and president, strategy, com-
munication, human resources
and quality, Benedetto Vigna,
president, analog, Mems and
sensors group.
L
e aziende elettroniche cinesi stan-
no cambiando: non più solo aziende
che si occupano di assemblaggio o
attività per conto terzi, ma imprese
strutturate in grado di occuparsi di
tutte le fasi del design, produzione,
vendite e marketing. Un’industria,
peraltro, sempre meno dipenden-
te dalle multinazionali straniere.
Lo stesso vale per le aziende che
si occupano di semiconduttori. Ci
sono infatti buone probabilità che
nei prossimi anni la Cina possa di-
ventare il più grande produttore di
semiconduttori, in grado di regge-
re la competizione con i più grandi
player a livello globale. Lo dicono gli
analisti di
Semiconductor Intelli-
gence
, che hanno considerato l’an-
damento del mercato cinese negli
ultimi cinque anni. La Cina è stata
a lungo il più grande mercato per
l’industria dei chip, rappresentando
oltre il 50% del mercato globale, ma
è ormai sulla buona strada per di-
ventare il più grande produttore di
semiconduttori.
Cambiamento in atto
Le importazioni della Cina di circuiti
integrati sono aumentate del 47%,
da 157 miliardi di dollari nel 2010 a
231 nel 2013. Tuttavia, dal 2013 in
poi le importazioni sono state piatte.
Sempre nel periodo 2010-2013, le
esportazioni sono i triplicate: da 29
miliardi nel 2010 a 88 miliardi nel
2013. Negli ultimi tre anni, però, le
esportazioni sono scese di nuovo a
61 miliardi di dollari, per poi oscillare
senza mai superare il range dai 62-
70 miliardi di dollari. L’industria cine-
se dei semiconduttori è praticamen-
te esplosa negli ultimi sei anni: da
21 miliardi di dollari è arrivata a ge-
nerare 65 miliardi di dollari nel 2016.
Il segmento in più rapida crescita è
risultato essere quello relativo al de-
sign di chip, che è aumentato ben
cinque volte, da 5 miliardi nel 2010
a 25 miliardi nel 2016. Ciò significa
che la Cina è sempre più interes-
sata a soddisfare le sue esigenze
internamente, diventando meno di-
pendente dalle aziende non cinesi.
La crescita della produzione interna
si riflette dalla spiccata tendenza a
spendere molto di più in apparecchi
per la produzione di wafer. Secon-
do i dati di
SEMI&SEAJ
, gli acquisti
cinesi di questo tipo di attrezzature
sono cresciuti del 180% negli ulti-
mi dieci anni, mentre, nello stesso
periodo, hanno visto un declino del
50% in Giappone e del 39% sia in
Nord America sia in Europa. La
Sud Corea ha registrato un +10%
e Taiwan +67%.
SEMI
si aspetta
che la Cina sarà il più grande mer-
cato di apparecchi per le fabbriche
di wafer entro il 2019. Secondi Tien
Wu, Coo di
ASE Group
, le fabless
cinesi attive nella progettazione di
circuiti integrati saranno il 40% del
totale delle entrate globali. Secon-
do
Digitimes
, le foundry cinesi di
wafer rappresenteranno il 25% del
mercato globale e i produttori di di-
spositivi integrati (IDM) il 20%.
L’evoluzione
della Cina
STMicroelectronics:
uno slancio positivo
La Cina è stata a lungo il principale acquirente
di semiconduttori ma nei prossimi cinque anni
potrebbe diventare il più grande produttore di chip
Crescono utili e ricavi di
STMicroelectronics. Carlo
Bozotti confermato alla guida
della società, mentre è stato
nominato il nuovo deputy Ceo
Jean-Marc Chery
A
NTONELLA
P
ELLEGRINI
A
NTONELLA
P
ELLEGRINI
CARLO BOZOTTI
,
president & Ceo di
STMicroelectronics
A
TTUALITÀ