EON
EWS
n
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607
-
APRILE
2017
4
I
l presidente degli Stati Uniti
Donald Trump ha deciso di so-
stenere lo sviluppo dell’industria
dei semiconduttori in patria. E
TSMC
(Taiwan Semiconduc-
tor Manufacturing Company),
gruppo di Taiwan che produce
semiconduttori per device come
l’iPhone, sta infatti valutando un
investimento negli Stati Uniti
per costruire una fabbrica per
processi produttivi a 3 nm. L’a-
zienda, che vuole evitare di es-
sere tagliata fuori dal mercato
statunitense, ha confermato il
progetto, spiegando che però
non sarà presa una decisio-
ne definitiva prima del primo
semestre 2018. Il presidente
Trump, come da suo program-
ma politico, ha infatti già minac-
ciato aumenti di tasse e dazi sui
prodotti costruiti fuori dai confini
americani. Questo ha già spinto
gruppi come
Foxconn
a consi-
derare l’investimento di oltre 7$
miliardi nella creazione di una
nuova fabbrica americana. Un
progetto che potrebbe avere un
impatto molto positivo in termini
di know-how e posti di lavoro
creati localmente.
Il governo della Repubblica Po-
polare Cinese, dal canto suo,
continua la sua strategia di so-
stegno e sviluppo dell’industria
nazionale dei chip. Tra gli obiet-
tivi dichiarati, quello di sostitui-
re i 200 miliardi di dollari annui
di importazioni dall’estero con
chip fabbricati localmente da
aziende cinesi. Così, il gruppo
pubblico
Tsinghua Unigroup
,
diventato il più grande produt-
tore di chip in Cina in seguito
alle acquisizioni di Spreadtrum
Comm. e RDA Microelectronics
nel 2013, ha per ambizione di di-
ventare il terzo chip maker mon-
diale nel 2020, grazie a un inve-
stimento complessivo previsto
di 47$ miliardi. I suoi precedenti
tentativi di crescere tramite ac-
quisizioni all’estero sono stati
meno fortunati. In particolare la
sua offerta di 23$ miliardi per
il controllo dell’americana
Mi-
cron Techno-
logy
venne
ritirata perché
non
gradita
al Committee
on Foreign In-
vestment, sem-
pre più attento
a proteggere il
know-how e il
primato dell’in-
dustria ameri-
cana in settori strategici come
l’elettronica per la difesa ed i
supercomputer.
Così Tsinghua Unigroup ha de-
ciso di investire ben 30$ miliardi
per la realizzazione di una sua
fabbrica a Nanjing per produrre
memorie flash NAND e DRAM.
È inoltre prevista una spesa di
4,35$ miliardi per costruire una
vera e propria città a Nanjing
(IC International city) per attrar-
re ingegneri stranieri con case
e scuole internazionali per le
loro famiglie. Una mossa che
potrà scuotere ancora una volta
il mercato delle memorie, molto
sensibile alla legge della do-
manda e dell’offerta e che rin-
forzerà la posizione della Cina
sul mercato mondiale.
N
ella stessa settimana in cui la
rivale
Samsung
ha lanciato sul
mercato mondiale i suoi nuovi
smartphone di punta, i modelli
Galaxy S8 e S8+, i titoli
Apple
hanno toccato a Wall Street il
nuovomassimo assoluto a 144,5
dollari per azione. Nel periodo
gennaio-marzo dell’anno in cor-
so le azioni del gruppo fondato
da Steve Jobs hanno registra-
to una performance di quasi il
25%, con la capitalizzazione di
Borsa arrivata a superare la ci-
fra record di 750 miliardi di dol-
lari. La forza di Apple ha anche
consentito all’indice del settore
tecnologico statunitense per ec-
cellenza, il Nasdaq Composite,
di registrare nuovi record storici,
arrivando così a ridosso della
soglia non soltanto psicologica
dei 6mila punti. Gli
investitori non sem-
brano, quindi, affat-
to preoccupati della
concorrenza sempre
più agguerrita portata
avanti dalla coreana
Samsung, che con i
nuovi prodotti punta a
riconquistare definiti-
vamente la fiducia dei
clienti messa a dura
prova dagli incidenti
causati dalla batteria del Note 7
(ritirato dal mercato nell’autunno
del 2016), ma anche dalla ci-
nese
Huawei
che, con gli ultimi
innovativi smartphone, continua
a guadagnare quote di merca-
to anche nei segmenti di fascia
alta. A trainare le quotazioni del
colosso di Cupertino anche le
raccomandazioni, in grandissi-
ma parte positive, degli analisti
che coprono il titolo. Nel detta-
glio, dei 50 esperti interpellati da
Bloomberg ben 39 suggeriscono
di comprare le azioni del produt-
tore degli iPhone, 10 ritengono
che alle quotazioni attuali è da
mantenere nei portafogli dei
clienti mentre solo un analista
suggerisce di venderle. Senza
dimenticare che la media dei
prezzi obiettivo fissati dagli stessi
esperti per Apple, pari a 151,5
dollari, suggerisce che la corsa
non è ancora finita: si stima un
ulteriore potenziale apprezza-
mento delle quotazioni di oltre il
5% rispetto alle quotazioni attua-
li. L’ottimismo degli analisti deriva
anche dalle buone notizie prove-
nienti da mercati importanti e in
forte crescita come quelli di Cina
e India. In particolare,
in quest’ultimo Paese
il gruppo guidato da
Tim Cook sta avvian-
do l’assemblaggio de-
gli iPhone nella città di
Bangalore. Una mos-
sa che consentirà ad
Apple di ridurre i costi
di circa il 16% che cor-
rispondono ai dazi pa-
gati per l’importazione
di beni assemblati/co-
struiti fuori dall’India. Minori oneri
che potranno essere trasferiti, in
modo totale o parziale, ai con-
sumatori indiani, aiutando così
lo stesso gruppo californiano ad
aumentare la propria presenza
nel mercato degli smartphone a
maggiore crescita nel mondo.
I massimi di Apple
spingono l’indice Nasdaq
verso nuovi record
Guerra strategica di chip
tra le superpotenze
Da inizio 2017 i titoli del colosso di Cupertino hanno
aumentato il loro valore di quasi il 25%, consentendo
all’indice tecnologico per eccellenza di arrivare non
lontano dalla soglia dei 6mila punti. La concorrenza
sempre più agguerrita di Samsung e Huawei non
spaventa soprattutto in mercati come Cina e India dove
il gruppo guidato da Tim Cook continua a crescere
America e Cina spingono per lo sviluppo della
rispettiva industria next gen di fabbricazione di chip,
settore considerato come altamente strategico
E
LENA
K
IRIENKO
F
EDERICO
F
ILOCCA
TIM COOK
,
Ceo di Apple
H
I
-
TECH
&
FINANZA