EON
EWS
n
.
605
-
FEBBRAIO
2017
23
D:
Qual è la sua opinione
riguardo l’andamento del
mercato (rallentamento,
crescita, forte incremen-
to…)?
R:
Abbiamo dichiarato
pubblicamente e in più oc-
casioni, attraverso le pa-
role del nostro Ceo e altri
rappresentanti della socie-
tà, come risulti evidente
che il ritmo di crescita del
mercato dei semicondut-
tori sia rallentato negli ul-
timi dieci anni. Su questo
c’è un consenso generale,
dato che è la vera ragione
per l’attuale, intensa, cor-
sa al consolidamento della
nostra industria.
D:
Quali sono le principa-
li strategie adottate dalla
vostra società sul breve/
medio periodo per soddi-
sfare al meglio le richie-
ste di questo mercato?
R:
Noi crediamo che il no-
stro modello finanziario sia
uno degli unici sostenibi-
li oggi nel mercato. Solo i
player più forti, quelli con
il mix di prodotto più for-
te e un solido modello fi-
nanziario, sono in grado di
sopravvivere e prosperare
nel lungo termine in queste
condizioni di mercato.
D:
In che modo state
imp l ement ando que -
ste strategie (stipula di
accordi/collaborazioni,
nuove acquisizioni, in-
vestimento in attività di
ricerca e sviluppo, in ri-
sorse umane…)?
R:
Stiamo sicuramente
mettendo a frutto in questi
giorni il nostro forte flusso
di cassa. Stiamo acquisen-
do organicamente socie-
tà, in modo di ampliare il
Microchip Technology
Intervista a Lucio Di Jasio, EMEA business development manager
A
CURA
DELLA
REDAZIONE
respiro della nostra offerta
di soluzioni embedded, ma
lo facciamo senza ecces-
si e con un occhio attento
ai rendimenti dei nostri in-
vestimenti. Abbiamo com-
pletato sette (7) importanti
acquisizioni degli ultimi an-
ni e l’ultima (Atmel) è stata
sicuramente la maggiore
sino ad ora. Se guardate
all’espansione della nostra
offerta di prodotti, vi ren-
derete conto che dietro c’è
una chiara strategia. Mi-
crochip Technology è ora
pronta a essere una vera
e propria powerhouse em-
bedded, che copre tutte le
esigenze della progettazio-
ne embedded, dall’analo-
gico al digitale, dal cablato
al wireless, da 8 a 32 bit,
compresi timing e memorie
e tutte le cose che ci sono
nel mezzo.
D:
Quali sono i settori
applicativi più promet-
tenti?
R:
La risposta di tendenza
sarebbe quella di dirvi che
si tratta dell’IoT, ma non sia-
mo quel “tipo di azienda”,
nel senso che cerchiamo di
rimanere con i piedi ben sal-
di per terra. Anche se stia-
mo sicuramente spenden-
do cifre significative in R&D
per sviluppare prodotti per il
prossimo grande salto, cer-
chiamo di farlo senza per-
dere il contatto con la realtà
o abbandonare le altre linee
di prodotti/mercati. Per es-
sere più precisi, tecnologie
wireless come il Bluetooth
per breve distanza e LoRa
per distanze (molto) lunghe
e bassa potenza stanno por-
tando tante nuove e interes-
santi opportunità. Soluzioni
di controllo motore e di po-
tenza avanzate al limite tra
analogico e digitale, richie-
dono sempre più “intelligen-
za” e ci stiamo spingendo in
questa direzione per vedere
come possiamo permettere
meglio ai nostri clienti di in-
novare e crescere.
D:
Quali sono i principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R:
Direi che l’elemento prin-
cipale che differenzia Mi-
crochip Technology da tutti
gli altri player è la nostra
coerenza di intenti. Mi rife-
risco a volte a questo come
alla nostra “ossessione” e
lo dico nell’accezione più
positiva del termine. Siamo
impegnati per il successo
dei nostri clienti, e sappia-
mo che, oggi più che mai,
dipendono da noi le loro
possibilità di innovare. Ma
l’innovazione è rischiosa,
ed è qualcosa che non pos-
siamo imporre – costringen-
do i clienti a ri-progettare i
loro prodotti mandando in
obsolescenza i nostri pro-
dotti legacy. Non possiamo
neppure fornire innovazione
per loro – se lo facessimo
finiremmo per commoditiz-
zare i loro prodotti. Invece,
noi facilitiamo l’innovazione
fornendo un flusso conti-
nuo di nuovi, grandi, pro-
dotti, ma allo stesso tempo
fornendo loro la tranquillità
che ciò che scelgono oggi
– o che hanno usato ne-
gli ultimi 20 anni e che fun-
ziona ancora – continuerà
a essere disponibile fino
a quando vorranno. Noi la
chiamiamo “obsolescenza
customer-driven”. Questo è
forse più evidente nel no-
stro continuo impegno per
gli 8-bit. Nonostante i forti
investimenti in architettu-
re a 32-bit (MCU e MPU),
noi continueremo a inno-
vare le architetture PIC e
AVR – introducendo nuove
funzioni e permettendo ai
nostri clienti di implemen-
tare tecniche funzionali di
sviluppo grazie alle Core
Independent Peripherals e
Event System – pur man-
tenendo un portafoglio di
prodotti che si estende su
oltre 1.000 modelli e più di
25 anni.
D:
Pur non avendo la sfe-
ra di cristallo, quali so-
no le previsioni sul lungo
termine?
R:
Guardando al futuro c’è
una sola certezza: il sem-
pre maggiore predominio
del software. Ma ancora
una volta, noi abbiamo un
approccio più sfumato che,
pur ammettendo questa
prevalenza, cerca di trova-
re un ragionevole equilibrio
tra hardware e software.
Riteniamo, per esempio,
che l’evoluzione di tool sof-
tware per lo sviluppo rapi-
do sia di vitale importanza
per la nostra industria. Allo
stesso tempo vogliamo che
questi tool ottimizzino l’uti-
lizzo delle risorse hardwa-
re disponibili, in modo che i
progetti embedded possano
raggiungere le velocità di
risposta e prestazioni simili
a quelle ottenibili solo con
hardware personalizzato.
Tuttavia, questi strumenti
devono offrire la flessibilità
e la facilità d’uso necessa-
rie per supportare i sempre
più ridotti budget di ricerca
e sviluppo dei nostri clienti,
aiutandoli a trasformare le
loro idee in prodotti e rag-
giungere il mercato nel più
breve tempo possibile.
LUCIO DI JASIO
P
AROLA
ALLE
AZIENDE
MCU