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L

o scorso settembre, un

gruppo di ricercatori del

Fraunhofer Institute for

Photonic

MicroSystems

(

IPMS

) ha dimostrato un mo-

dulo Li-Fi, basato sulla pro-

pria piattaforma Gigadock,

in grado di scambiare dati

a 12,5 Gbps. La dimostra-

zione, che ha avuto luogo

durante la Conferenza Eu-

ropea sulle Comunicazioni

Ottiche (

ECOC 2016

), ha ri-

guardato principalmente una

soluzione di comunicazione

interscheda su distanze in-

feriori a 10 cm pensata per

le esigenze dell’Industria

4.0. I moduli ottici LoS (Line

of Sight) messi a punto da

IPMS sono full duplex e

comprendono un transceiver

ottico, un circuito di gestione

del protocollo e un’interfac-

cia Gigabit Ethernet per la

massima compatibilità con i

sistemi industriali.

Si

tratta

dell’ennesimo

esempio di applicazione

delle comunicazioni ottiche

in luce visibile (VLC, Visible

Light Communications) rac-

colte sotto il nome di Li-Fi. E

se finora la massima velocità

raggiunta in laboratorio da

questa tecnologia è stata

di 224 Gbps, soluzioni più

pragmatiche hanno dimo-

strato di poter ampliare la

portata fino a 10 m - a patto

di ridurre opportunamente le

pretese di throughput.

La tecnologia (e la termino-

logia) Li-Fi, che solo di re-

cente ha fatto il suo ingresso

sul mercato, è stata introdot-

ta nel 2011 da Harald Haas,

direttore del Dipartimento di

Comunicazioni Mobili dell’U-

niversità di Edimburgo. Uti-

lizzando lo spettro della luce

visibile, che è diecimila volte

più ampio di quello a radio

frequenza, i sistemi VLC non

soffrono delle limitazioni di

banda del Wi-Fi, non richie-

dono licenze di alcun tipo e

non interferiscono con gli al-

tri sistemi di comunicazione

radio. Una sorgente LED e

un fotorivelatore si occupano

di trasmettere e ricevere i se-

gnali luminosi che si sovrap-

pongono alla luce ambienta-

le in maniera impercettibile

all’occhio umano. L’azienda

scozzese

pureLiFi

, start-up

di Edimburgo fondata pro-

prio da Hass, propone di

utilizzare lo stesso cavo per

alimentazione e dati: sistemi

di questo tipo possono per-

tanto essere conveniente-

mente integrati nelle lumina-

rie domestiche, commerciali

e industriali senza necessità

di ricablaggio.

Anche quello che a prima vi-

sta potrebbe sembrare uno

svantaggio,

l’impossibilità

della luce di attraversare le

pareti, si traduce in un van-

taggio in termini di riserva-

tezza delle comunicazioni e

di segregazione dello spettro

utilizzato. Invece di condi-

videre la banda o interferi-

re con i dispositivi di uffici,

stanze o corsie adiacenti, le

comunicazioni Wi-Fi posso-

no sfruttare tutto lo spettro

luminoso ‘locale’ rendendo

così la norma i trasferimen-

ti dati alla massima velocità

consentita.

ByteLight, GE Lighting

e

Philips

sono solo alcune

delle aziende che già oggi

offrono soluzioni Li-Fi per

erogare informazioni conte-

stualizzate nelle corsie dei

supermercati. Parigi, forse

per tener fede alla sua fama

di Ville Lumière, sarà la pri-

ma capitale al mondo a fare

uso di comunicazioni VLC

sulle linee della metro cittadi-

na: le oltre 250 mila lampade

Li-Fi che l’azienda francese

Oledcomm

sta installando

forniranno informazioni di

contesto in maniera essen-

zialmente monodirezionale.

Sempre a Parigi, pureLiFi e

Lucibel

stanno collaboran-

do per creare il primo ufficio

al mondo con connettività

(bidirezionale) a Internet via

Li-Fi.

Global Market Insights

ha

pronosticato che nel 2023 il

mercato globale per questa

tecnologia avrà un valore di

75 miliardi dollari, mentre

una più recente ricerca di

mercato di

Grand View Re-

search

stima che mercato

congiunto VLC/Li-Fi arriverà

a 100 miliardi di dollari entro

il 2024.

Il futuro di Li-Fi appare quan-

tomeno luminoso.

EON

EWS

n

.

601

-

OTTOBRE

2016

3

M

ASSIMO

G

IUSSANI

T

ERZA

P

AGINA

Li-Fi promette di alleviare la sindrome di

congestione di banda che sembra affliggere

la tecnologia Wi-Fi

Lo spettro

in una stanza

(Fonte: Wikipedia)