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È

made in Europe il primo mi-

croprocessore Open Source: i

dettagli implementativi di Pulpi-

no, il sistema a microprocessore

con licenza Solderpad messo a

punto dai ricercatori dell’Univer-

sità di Bologna e del Politecnico

di Zurigo (ETH) sono ora dispo-

nibili sul repository github

https:// github.com/pulp-platform/pul- pino

. Pulpino deve il suo nome

all’architettura Parallel Ultra-Low

Power del più ampio e comples-

so progetto PULP, nato dalla

collaborazione del laboratorio

Energy Efficient Embedded

Systems (EEES) dell’Università

di Bologna con l’Integrated Sy-

stems Laboratory (IIS) del Poli-

tecnico di Zurigo. Inquadrabile

nella terza generazione dell’O-

pen Source, il progetto PULP si

prefigge di rendere accessibile a

quanti più utilizzatori possibile la

realizzazione di microcontrollori

ad elevate prestazioni e bassi

consumi. L’obbiettivo dichiarato

è quello di passare dalle attuali

architetture a basso consumo

(con fabbisogni di potenza com-

presi tra 1 e 10 mW) in grado di

erogare 1-25 MOPS (milioni di

operazioni al secondo), a siste-

mi molto più preformanti che con

lo stesso livello di potenza sono

in grado di elaborare fino a 2000

MOPS. Pulpino rappresenta il

primo passo verso la divulga-

zione Open Source del più com-

plesso sistema PULP: invece di

trasferire nel pubblico dominio

la moltitudine di blocchi IP, le

infrastrutture software (openMP,

openVX) e tutti gli strumenti di

sviluppo personalizzati di PULP,

gli sviluppatori hanno optato per

una soluzione più spedita rap-

presentata da un sottoinsieme

minimale, con un solo core e

una architettura semplificata. Il

punto di forza di Pulpino è la sua

licenza ‘liberale’ che, secondo i

propositori, non pone limiti a chi

ne vuole fare uso: l’hardware è

effettivamente libero nel senso

che non richiede registrazioni,

può essere modificato, adattato,

incorporato in progetti e prodotti

senza altri vincoli se non quello

di citarne la fonte. Pulpino per-

mette in pratica di realizzare la

piattaforma di elaborazione ti-

pica di un microcontrollore, con

un singolo core a 32 bit e senza

i lussi rappresentati da cache,

gerarchia di memoria o DMA.

Il processore è compatibile con

il set di istruzioni Open Source

RISC-V che, rispetto all’alter-

nativa OpenRISC, offre mag-

giori possibilità di ampliamento.

Come la maggior parte dei mi-

crocontrollori odierni è dotato

di molteplici interfacce verso il

mondo esterno che compren-

dono I2S, I2C, SPI e Uart. È

inoltre possibile accedere alle

componenti interne tramite uno

slave SPI o un’interfaccia Jtag.

La memoria ROM integrata per-

mette di effettuare il boot del si-

stema e caricare il programma

da una Flash esterna via SPI.

La chiave per il contenimento

dei consumi è rappresentata

dal timer interno e dal modulo

di gestione degli eventi che ren-

dono possibile mettere il core in

ibernazione fino a quando non

si verifica un determinato even-

to o un interrupt. La potenza

dissipata con un’alimentazio-

ne di 1,2V durante il normale

funzionamento alla frequenza

di 400 Mhz è di 32,8 mW. Con

questo profilo di potenza diven-

ta possibile realizzare sistemi

anche complessi in grado di es-

sere alimentati a batterie con l’e-

ventuale integrazione da parte

di sistemi di

energy harvesting

.

La prima implementazione har-

dware di Pulpino, il circuito Asic

battezzato Imperio, è stata re-

alizzata lo scorso gennaio da

UMC con un processo Cmos da

65 nm. La documentazione for-

nita contiene le informazioni ne-

cessarie alla simulazione RTL

e alla realizzazione sotto forma

di Asic o Fpga. Sono infatti stati

rilasciati l’intero sorgente RTL

comprendente il core RI5CY e

tutti i blocchi IP, il build flow per

la creazione delle FPGA, l’in-

frastruttura per la simulazione

e il building del software e un

port verso FreeRTOS. I bassi

consumi e le prestazioni sfog-

giate dai processori del proget-

to PULP ne fanno i candidati

ideali per l’impiego in dispositivi

indossabili e nei sensori per

l’Internet delle Cose. La licenza

aperta ed esente da royalty che

caratterizza Pulpino lo rende

particolarmente appetibile a

tutte quelle piccole e medie im-

prese che non si possono per-

mettere i costi di sviluppo di un

sistema ASIC.

EON

ews

n

.

596

-

aprile

2016

3

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assimo

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iussani

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Il primo processore Open Source è frutto della collaborazione

tra l’Università di Bologna e il Politecnico di Zurigo (ETH)

Il core è

Open Source