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EON

ews

n

.

585

-

aprile

2015

25

fatto registrare dalle MCU del-

la concorrenza. In maniera del

tutto analoga, l’assorbimento

di corrente in “sleep mode” di

queste nuove MCU può es-

sere di appena 100 nA, un

valore fino a 38 volte migliore

rispetto a soluzioni alternati-

ve. Da questi numeri appare

chiaro che il vantaggio chiave

offerto dalle nostre MCU del-

la serie Apollo è rappresen-

tato dai consumi, che sono i

più bassi in assoluto rispetto

all’attuale offerta.

D:

In che modo state imple-

mentando queste strategie

(stipula di accordi/collabo-

razioni, nuove acquisizioni,

investimenti in attività di ri-

cerca e sviluppo, in risorse

umane ….)?

R:

Poiché la nostra

strategia è basata

sull’offerta di MCU

ca ra t t e r i zza t i da i

consumi più bassi,

continueremo a effet-

tuare importanti inve-

stimenti in attività di

ricerca e sviluppo finalizzati

a un ulteriore miglioramento

della nostra tecnologia che

prevede il funzionamento a

tensioni sotto-soglia.

Queste attività di ricerca e

sviluppo ci ha permesso di

sfruttare approcci realmen-

te innovativi. Per esempio, a

differenza di altre MCU “low

power” che utilizzano un core

ARM Cortex-M0+, abbiamo

adottato il core ARM Cortex-

M4F per due ragioni. La pri-

ma è che la tecnologia “sub-

threshold” ci ha permesso

di scegliere un core M4F al

posto di un core M0+ senza

incorrere in alcuna penalizza-

zione per quel che riguarda i

consumi.

Ciò è dimostrato dal fatto che

i valori dei consumi di potenza

delle MCU Apollo basate su

core M4F sono nettamente

inferiori rispetto a quelli delle

soluzioni basate sul core M0+

proposte da altri costruttori.

La seconda ragione è rela-

tiva al fatto che alcuni dei

principali comparti applicativi

di queste nuove MCU – di-

spositivi “indossabili” e IoT

– richiedono la presenza di

un gran numero di sensori

e l’elaborazione di algoritmi

complessi.

La disponibilità di un core

M4F rappresenta un indubbio

vantaggio, in quanto è pos-

sibile eseguire le istruzioni

più velocemente rispetto a

quanto consentito da una so-

luzione che utilizza un core

M0+. Abbiamo in tal modo

ottenuto la miglior

soluzione possibile:

consumi di potenza

inferiori rispetto alle

soluzioni basate su

core M0+ abbinati al-

le prestazioni tipiche

di un processore con

core M4F.

D:

Quali sono I settori appli-

cativi più promettenti?

R:

Riteniamo che i settori

dei dispositivi indossabili e

Internet of Things offrano

enormi possibilità di crescita

e sono sicuramente i merca-

ti di riferimento della serie di

MCU Apollo.

Poiché i vincoli in termini di

consumi per applicazioni di

questo tipo sono molto strin-

genti, esse possono consi-

derate come rappresentative

di qualsiasi tipo di impiego

per il quale i consumi rappre-

sentano un elemento critico.

L’abbinamento tra bassissimi

consumi ed elevata potenza

di elaborazione rappresenta

la soluzione ideale per queste

applicazioni. Ciò lo si può già

P

arola

alle

A

ziende

Ambiq Micro

Intervista a Mike Salas, VP Marketing

MCU

intuire dalle richieste di merca-

ti quali ad esempio quelli del

rilevamento “always on”, del

supporto dei cosiddetti “sensor

hub” (ovvero la combinazione

tra MCU low power e softwa-

re embedded che permette di

acquisire, integrare ed elabo-

rare dati provenienti da diversi

sensori) e della rilevazione del

contesto in tempo reale. Il core

M4F può gestire senza proble-

mi queste esigenze garanten-

do nel contempo i bassissimi

consumi richiesti da queste

applicazioni.

D:

Quali sono I principali

fattori che distinguono la

vostra azienda rispetto ai

concorrenti?

R:

Risolvendo i problemi le-

gati ai consumi di potenza

che interessano parecchie

applicazioni, le nostre MCU

aprono la strada a utilizzi

finora preclusi. In parecchi

casi, ad esempio, le MCU

Apollo permettono di au-

mentare drasticamente la

durata delle batterie (da ore

o settimane a mesi se non

addirittura anni). In alterna-

tiva, queste MCU permet-

tono di “liberare” un budget

di potenza da utilizzare per

aggiungere nuove funziona-

lità che in precedenza non

era possibile prevedere a

causa appunto dei vincoli in

termini di consumi. Al posto

di aumentare la durata della

batteria o aggiungere nuo-

ve funzionalità, l’utente può

decidere di ridurre le dimen-

sioni della batteria, in modo

da consentire al progettista

di realizzare prodotti dal look

più accattivante per il con-

sumatore. In sintesi, grazie

alle MCU della serie Apollo

è possibile dar forma con-

creta a idee in precedenza

irrealizzabili.

D:

Pur non avendo la sfera di

cristallo, quali sono le previ-

sioni sul lungo termine?

R:

In un futuro non molto lon-

tano faranno la loro comparsa

sul mercato innovazioni ritenu-

te impossibili fino a non molto

tempo fa.

Un esempio potrebbe essere

un dispositivo per applicazioni

IoT “eterno”, in quanto sarà

possibile alimentarlo non più

tramite batteria, ma sfruttando

una sorgente per l’accumulo e

il riutilizzo dell’energia. Saran-

no inoltre disponibili prodotti

“indossabili” di nuova conce-

zione che utilizzano una batte-

ria praticamente invisibile.

La radicale riduzione dei con-

sumi dei dispositivi elettroni-

ci, in definitiva, favorirà una

nuova ondata di innovazione

in quanto le aziende non do-

vranno più preoccuparsi dei

consumi e focalizzare la lo-

ro attenzione su potenzialità

applicative il cui solo limite è

l’immaginazione.

Mike Salas