EON
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n
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-
aprile
2015
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fatto registrare dalle MCU del-
la concorrenza. In maniera del
tutto analoga, l’assorbimento
di corrente in “sleep mode” di
queste nuove MCU può es-
sere di appena 100 nA, un
valore fino a 38 volte migliore
rispetto a soluzioni alternati-
ve. Da questi numeri appare
chiaro che il vantaggio chiave
offerto dalle nostre MCU del-
la serie Apollo è rappresen-
tato dai consumi, che sono i
più bassi in assoluto rispetto
all’attuale offerta.
D:
In che modo state imple-
mentando queste strategie
(stipula di accordi/collabo-
razioni, nuove acquisizioni,
investimenti in attività di ri-
cerca e sviluppo, in risorse
umane ….)?
R:
Poiché la nostra
strategia è basata
sull’offerta di MCU
ca ra t t e r i zza t i da i
consumi più bassi,
continueremo a effet-
tuare importanti inve-
stimenti in attività di
ricerca e sviluppo finalizzati
a un ulteriore miglioramento
della nostra tecnologia che
prevede il funzionamento a
tensioni sotto-soglia.
Queste attività di ricerca e
sviluppo ci ha permesso di
sfruttare approcci realmen-
te innovativi. Per esempio, a
differenza di altre MCU “low
power” che utilizzano un core
ARM Cortex-M0+, abbiamo
adottato il core ARM Cortex-
M4F per due ragioni. La pri-
ma è che la tecnologia “sub-
threshold” ci ha permesso
di scegliere un core M4F al
posto di un core M0+ senza
incorrere in alcuna penalizza-
zione per quel che riguarda i
consumi.
Ciò è dimostrato dal fatto che
i valori dei consumi di potenza
delle MCU Apollo basate su
core M4F sono nettamente
inferiori rispetto a quelli delle
soluzioni basate sul core M0+
proposte da altri costruttori.
La seconda ragione è rela-
tiva al fatto che alcuni dei
principali comparti applicativi
di queste nuove MCU – di-
spositivi “indossabili” e IoT
– richiedono la presenza di
un gran numero di sensori
e l’elaborazione di algoritmi
complessi.
La disponibilità di un core
M4F rappresenta un indubbio
vantaggio, in quanto è pos-
sibile eseguire le istruzioni
più velocemente rispetto a
quanto consentito da una so-
luzione che utilizza un core
M0+. Abbiamo in tal modo
ottenuto la miglior
soluzione possibile:
consumi di potenza
inferiori rispetto alle
soluzioni basate su
core M0+ abbinati al-
le prestazioni tipiche
di un processore con
core M4F.
D:
Quali sono I settori appli-
cativi più promettenti?
R:
Riteniamo che i settori
dei dispositivi indossabili e
Internet of Things offrano
enormi possibilità di crescita
e sono sicuramente i merca-
ti di riferimento della serie di
MCU Apollo.
Poiché i vincoli in termini di
consumi per applicazioni di
questo tipo sono molto strin-
genti, esse possono consi-
derate come rappresentative
di qualsiasi tipo di impiego
per il quale i consumi rappre-
sentano un elemento critico.
L’abbinamento tra bassissimi
consumi ed elevata potenza
di elaborazione rappresenta
la soluzione ideale per queste
applicazioni. Ciò lo si può già
P
arola
alle
A
ziende
Ambiq Micro
Intervista a Mike Salas, VP Marketing
MCU
intuire dalle richieste di merca-
ti quali ad esempio quelli del
rilevamento “always on”, del
supporto dei cosiddetti “sensor
hub” (ovvero la combinazione
tra MCU low power e softwa-
re embedded che permette di
acquisire, integrare ed elabo-
rare dati provenienti da diversi
sensori) e della rilevazione del
contesto in tempo reale. Il core
M4F può gestire senza proble-
mi queste esigenze garanten-
do nel contempo i bassissimi
consumi richiesti da queste
applicazioni.
D:
Quali sono I principali
fattori che distinguono la
vostra azienda rispetto ai
concorrenti?
R:
Risolvendo i problemi le-
gati ai consumi di potenza
che interessano parecchie
applicazioni, le nostre MCU
aprono la strada a utilizzi
finora preclusi. In parecchi
casi, ad esempio, le MCU
Apollo permettono di au-
mentare drasticamente la
durata delle batterie (da ore
o settimane a mesi se non
addirittura anni). In alterna-
tiva, queste MCU permet-
tono di “liberare” un budget
di potenza da utilizzare per
aggiungere nuove funziona-
lità che in precedenza non
era possibile prevedere a
causa appunto dei vincoli in
termini di consumi. Al posto
di aumentare la durata della
batteria o aggiungere nuo-
ve funzionalità, l’utente può
decidere di ridurre le dimen-
sioni della batteria, in modo
da consentire al progettista
di realizzare prodotti dal look
più accattivante per il con-
sumatore. In sintesi, grazie
alle MCU della serie Apollo
è possibile dar forma con-
creta a idee in precedenza
irrealizzabili.
D:
Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previ-
sioni sul lungo termine?
R:
In un futuro non molto lon-
tano faranno la loro comparsa
sul mercato innovazioni ritenu-
te impossibili fino a non molto
tempo fa.
Un esempio potrebbe essere
un dispositivo per applicazioni
IoT “eterno”, in quanto sarà
possibile alimentarlo non più
tramite batteria, ma sfruttando
una sorgente per l’accumulo e
il riutilizzo dell’energia. Saran-
no inoltre disponibili prodotti
“indossabili” di nuova conce-
zione che utilizzano una batte-
ria praticamente invisibile.
La radicale riduzione dei con-
sumi dei dispositivi elettroni-
ci, in definitiva, favorirà una
nuova ondata di innovazione
in quanto le aziende non do-
vranno più preoccuparsi dei
consumi e focalizzare la lo-
ro attenzione su potenzialità
applicative il cui solo limite è
l’immaginazione.
Mike Salas