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EON

ews

n

.

580

-

novembre

2014

23

rivenditore automatico, deve

tener presente che lo scopo

principale è generare introi-

ti attraverso l’uso regolare in

una zona facilmente raggiun-

gibile. Questo significa che se

l’interfaccia del touchscreen

non assolve il proprio compi-

to, disincentivando un cliente

abituale a causa di prestazioni

carenti oppure, nel peggiore

dei casi, impedendo di effet-

tuare qualsiasi acquisto cau-

sa mancato funzionamento, il

calo delle vendite e il danno

alla reputazione della ditta po-

trebbero essere molto seri. Di

conseguenza, è fondamentale

selezionare un touchscreen di

provata affidabilità. Nel valu-

tare la possibilità di incorpo-

rare controlli di natura tattile in

questi macchinari, i progettisti

devono considerare i fattori

descritti di seguito.

Innanzitutto, la particolare

soluzione touchscreen deve

garantire una lunga durata,

visto che i distributori sono

progettati per essere spesso

usati 24 ore su 24, 7 giorni

alla settimana. Per giunta, in

taluni casi sono posizionati

in ambienti molto diversi, ad

esempio all’aperto, dove sa-

ranno esposti al vento, alla

pioggia e a temperature estre-

me. Poiché queste macchi-

ne possono trovarsi in zone

scarsamente illuminate, il tou-

chscreen prescelto dovrebbe

essere resistente non solo ai

graffi accidentali ma anche

agli atti di vandalismo.

La tecnologia touchscreen

che viene adottata dovrebbe

essere in grado di supporta-

re display sia di piccolo sia

di grande formato. I display

touchscreen di piccole dimen-

sioni sono più facili da appli-

care anche ai distributori auto-

matici esistenti, semplificando

la conformità alle norme vi-

genti. Le interfacce touch più

grandi offrono la possibilità di

trasmettere pubblicità dinami-

che e accattivanti quando le

macchine non sono in uso,

incentivando i passanti a fare

acquisti.

Il touchscreen prescelto

dovrebbe prestarsi alla per-

sonalizzazione, ad esempio

con schermi a bordo stampato

e loghi, con aperture e slot

per lettori di schede e accetta-

tori di banconote, oppure pre-

vedere il supporto di superfici

curve.

Attualmente vi sono diverse

N

ella vendita al dettaglio, le

interfacce uomo-macchina ba-

sate sul touchscreen (HMI) e

le interfacce uomo-computer

(HCI) si stanno sempre più

diffondendo presso i punti

vendita, le casse e i terminali

self-service con riscontri mol-

to positivi da parte degli utenti.

I progressi nelle prestazioni

e nel design del touchscreen

stanno cominciando ad avere

un impatto notevole sul modo

in cui i clienti interagiscono

con queste apparecchiature

e l’abbinamento ad altre tec-

nologie complementari – fo-

tocamere, software di ricono-

scimento facciale, sistemi di

gestione dell’inventario, pa-

gamenti elettronici, comuni-

cazioni a bareve raggio (NFC

o Bluetooth) e GUI avanzate

– tenderà ad ampliare tali be-

nefici.

I primi distributori automatici

sono stati sviluppati alla fine

dell’’800 ed erano, ovviamen-

te, di tipo meccanico. L’avven-

to dell’elettronica ha permes-

so di aggiungere sempre più

funzionalità a queste apparec-

chiature – si pensi ai sofistica-

ti meccanismi di pagamento

(basati sull’identificazione del-

le radio frequenze) che hanno

eliminato la necessità di usare

contanti riducendo il rischio di

furti oppure alla connettività a

Internet, che fornisce informa-

zioni sulla necessità o meno

di rifornire un distributore au-

tomatico o sulla sua manu-

tenzione, riducendo in questo

modo sia i costi operativi sia il

numero di interventi sul cam-

po. Tuttavia è l’integrazione

con le interfacce touch che

potrebbe veramente rivoluzi-

onare l’industria dei distribu-

tori automatici.

Il limite dei tradizionali distri-

butori, ovvero quelli che fanno

uso di pulsanti, è il numero di

prodotti che possono erogare

ai clienti, il che può causare

grosse difficoltà quando oc-

corre cambiare la gamma di

prodotti. Con i distributori più

avanzati, con display a colori

ad alta risoluzione e touch-

screen incorporati, le modi-

fiche possono essere fatte

via software, senza nessun

intervento meccanico. Gli

utenti possono scorrere una

gamma di prodotti alternativi

molto più ampia, nuovi prodot-

ti possono essere aggiunti

oppure è consentito esporre

prodotti specifici durante de-

terminate ore del giorno per

attrarre con promozioni spe-

ciali l’attenzione di categorie

di utenti (pendolari durante

l’ora di punta oppure raga-

zzi durante la pausa pranzo),

come pure nascondere alla

vista i prodotti non disponibili.

Questa tecnologia permet-

te ai clienti di manipolare le

immagini virtuali dei prodotti,

nonché ottenere dati impor-

tanti su ingredienti e numero

di calorie – il che attualmente

è di particolare rilevanza negli

USA dato che i regolamenti

della FDA cominciano a esi-

gere che queste informazioni

siano esposte sui distributori

automatici (cosa quasi impos-

sibile nelle macchine conven-

zionali).

Pertanto, chiunque fosse

seriamente interessato a in-

stallare un touchscreen in un

P

arola

alle

A

ziende

Interfacce HMI Avanzate

per distributori automatici

La crescente familiarità

del grande pubblico con

l’interazione touchscreen tipica

di dispositivi quali smartphone

e tablet, ci porta a ritenere

che in altri aspetti della nostra

vita quotidiana ci si potrebbe

avvalere di comandi ugualmente

intuitivi e facili da usare

I

an

C

rosby

HMI

continua a pag. 24

Ian Crosby,

Zytronic

Fig. 1 – Rivendi-

tore automatico

Acure prodotto

da JR East Wa-

ter Business