EON
ews
n
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-
novembre
2014
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rivenditore automatico, deve
tener presente che lo scopo
principale è generare introi-
ti attraverso l’uso regolare in
una zona facilmente raggiun-
gibile. Questo significa che se
l’interfaccia del touchscreen
non assolve il proprio compi-
to, disincentivando un cliente
abituale a causa di prestazioni
carenti oppure, nel peggiore
dei casi, impedendo di effet-
tuare qualsiasi acquisto cau-
sa mancato funzionamento, il
calo delle vendite e il danno
alla reputazione della ditta po-
trebbero essere molto seri. Di
conseguenza, è fondamentale
selezionare un touchscreen di
provata affidabilità. Nel valu-
tare la possibilità di incorpo-
rare controlli di natura tattile in
questi macchinari, i progettisti
devono considerare i fattori
descritti di seguito.
Innanzitutto, la particolare
soluzione touchscreen deve
garantire una lunga durata,
visto che i distributori sono
progettati per essere spesso
usati 24 ore su 24, 7 giorni
alla settimana. Per giunta, in
taluni casi sono posizionati
in ambienti molto diversi, ad
esempio all’aperto, dove sa-
ranno esposti al vento, alla
pioggia e a temperature estre-
me. Poiché queste macchi-
ne possono trovarsi in zone
scarsamente illuminate, il tou-
chscreen prescelto dovrebbe
essere resistente non solo ai
graffi accidentali ma anche
agli atti di vandalismo.
La tecnologia touchscreen
che viene adottata dovrebbe
essere in grado di supporta-
re display sia di piccolo sia
di grande formato. I display
touchscreen di piccole dimen-
sioni sono più facili da appli-
care anche ai distributori auto-
matici esistenti, semplificando
la conformità alle norme vi-
genti. Le interfacce touch più
grandi offrono la possibilità di
trasmettere pubblicità dinami-
che e accattivanti quando le
macchine non sono in uso,
incentivando i passanti a fare
acquisti.
Il touchscreen prescelto
dovrebbe prestarsi alla per-
sonalizzazione, ad esempio
con schermi a bordo stampato
e loghi, con aperture e slot
per lettori di schede e accetta-
tori di banconote, oppure pre-
vedere il supporto di superfici
curve.
Attualmente vi sono diverse
N
ella vendita al dettaglio, le
interfacce uomo-macchina ba-
sate sul touchscreen (HMI) e
le interfacce uomo-computer
(HCI) si stanno sempre più
diffondendo presso i punti
vendita, le casse e i terminali
self-service con riscontri mol-
to positivi da parte degli utenti.
I progressi nelle prestazioni
e nel design del touchscreen
stanno cominciando ad avere
un impatto notevole sul modo
in cui i clienti interagiscono
con queste apparecchiature
e l’abbinamento ad altre tec-
nologie complementari – fo-
tocamere, software di ricono-
scimento facciale, sistemi di
gestione dell’inventario, pa-
gamenti elettronici, comuni-
cazioni a bareve raggio (NFC
o Bluetooth) e GUI avanzate
– tenderà ad ampliare tali be-
nefici.
I primi distributori automatici
sono stati sviluppati alla fine
dell’’800 ed erano, ovviamen-
te, di tipo meccanico. L’avven-
to dell’elettronica ha permes-
so di aggiungere sempre più
funzionalità a queste apparec-
chiature – si pensi ai sofistica-
ti meccanismi di pagamento
(basati sull’identificazione del-
le radio frequenze) che hanno
eliminato la necessità di usare
contanti riducendo il rischio di
furti oppure alla connettività a
Internet, che fornisce informa-
zioni sulla necessità o meno
di rifornire un distributore au-
tomatico o sulla sua manu-
tenzione, riducendo in questo
modo sia i costi operativi sia il
numero di interventi sul cam-
po. Tuttavia è l’integrazione
con le interfacce touch che
potrebbe veramente rivoluzi-
onare l’industria dei distribu-
tori automatici.
Il limite dei tradizionali distri-
butori, ovvero quelli che fanno
uso di pulsanti, è il numero di
prodotti che possono erogare
ai clienti, il che può causare
grosse difficoltà quando oc-
corre cambiare la gamma di
prodotti. Con i distributori più
avanzati, con display a colori
ad alta risoluzione e touch-
screen incorporati, le modi-
fiche possono essere fatte
via software, senza nessun
intervento meccanico. Gli
utenti possono scorrere una
gamma di prodotti alternativi
molto più ampia, nuovi prodot-
ti possono essere aggiunti
oppure è consentito esporre
prodotti specifici durante de-
terminate ore del giorno per
attrarre con promozioni spe-
ciali l’attenzione di categorie
di utenti (pendolari durante
l’ora di punta oppure raga-
zzi durante la pausa pranzo),
come pure nascondere alla
vista i prodotti non disponibili.
Questa tecnologia permet-
te ai clienti di manipolare le
immagini virtuali dei prodotti,
nonché ottenere dati impor-
tanti su ingredienti e numero
di calorie – il che attualmente
è di particolare rilevanza negli
USA dato che i regolamenti
della FDA cominciano a esi-
gere che queste informazioni
siano esposte sui distributori
automatici (cosa quasi impos-
sibile nelle macchine conven-
zionali).
Pertanto, chiunque fosse
seriamente interessato a in-
stallare un touchscreen in un
P
arola
alle
A
ziende
Interfacce HMI Avanzate
per distributori automatici
La crescente familiarità
del grande pubblico con
l’interazione touchscreen tipica
di dispositivi quali smartphone
e tablet, ci porta a ritenere
che in altri aspetti della nostra
vita quotidiana ci si potrebbe
avvalere di comandi ugualmente
intuitivi e facili da usare
I
an
C
rosby
HMI
continua a pag. 24
Ian Crosby,
ZytronicFig. 1 – Rivendi-
tore automatico
Acure prodotto
da JR East Wa-
ter Business