EON
ews
n.
577
-
luglio
/
agosto
2014
4
H
i
-
tech
&
finanza
investe 300 milio-
ni di dollari nel wi-fi del futuro
per mobile device. E per rea-
lizzare i suoi progetti conquista
l’azienda israeliana
uno sviluppatore di chipset wi-
reless da 60 GHz basati sullo
standard IEEE 802.11ad, noto
anche come WiGig. L’operazio-
ne permette alla società sta-
tunitense di diventare il primo
operatore al mondo del settore
e accrescere le competenze
maturate in Qualcomm Athe-
ros con cui, tra l’altro la start up
israeliana ha già avuto modo di
lavorare. “Per noi questa ope-
razione è più di un’ acquisizio-
ne. È un vero invito al resto del
settore a prepararsi rapida-
mente per il WI-fi a 60Ghz – ha
spiegato Tal Tamir, amministra-
tore delegato e fondatore di
Wilocity, diventato ora vicepre-
sidente con delega alle gestio-
ne del prodotto per Qualcomm
Atheros. Qualcomm spera che
questa acquisizione aiuterà
il gruppo a sfruttare al meglio
l’esponenziale incremento nel
traffico mobile atteso sui pros-
simi anni. L’obiettivo del gruppo
americano è di offrire nel 2015
una gamma di piattaforme ba-
sate sul processore Snapdra-
gon 810, il primo prodotto a 20
nm dell’azienda. La piattafor-
ma multi-band dovrebbe com-
binare soluzioni Atheros WiFi
e WiGig operando a 2.5 GHz,
5 GHz e 60 GHz e generando
così significativi miglioramenti
nella performance wireless,
garantendo velocità teoriche di
trasferimento fino a 7 Gbit/s.
“WiGig giocherà un ruolo di
primo piano nella strategia di
Qualcomm Atheros diretta ai
consumatori, incrementando
le potenzialità di smartphone,
tablet e più in generale dei
mobile device a supporto delle
nuove applicazioni” ha spiega-
to il presidente di Qualcomm
Atheros, Amir Faintuch, ricor-
dando come lo streaming di
video 4K e l’incremento della
condivisione di file multimediali
fra utenti richiederà performan-
ce hardware sempre migliori.
Argomenti che naturalmente
non sono sfuggiti al mercato e
agli analisti. “I fondamentali di
Qualcomm restano interessan-
ti con la progressiva crescita
del 4G-LTE sui dispositivi mo-
bili dei Paesi maturi, la rapida
transizione dal 2G al 3G/4G in
Cina e gli aumenti nel fatturato
da licenze di altre aree emer-
genti – ha spiegato un report di
– Ci aspettiamo che la società
guadagni a breve quote di mer-
cato in Cina. La previsione è
basata sul fatto che la società
ha deciso di lanciare il suo pri-
mo chipset per smartphone a
buon mercato, specificamente
studiato per il mercato cinese,
nella seconda metà del 2014”.
Non solo, il giudizio sull’azien-
da americana è anche positivo
perché Qualcomm è riuscita a
fornire chipset e modem per il
primo smartphone del merca-
to dotato di connettività LTE-A
(Long-Term Evolution Advan-
ced di categoria 6). Innova-
zione che potrebbe dare al
gruppo un ulteriore vantaggio
competitivo.
Febbre di fusioni
e acquisizioni anche in Europa
Qualcomm
punta al WiGig
Qualcomm compra
Wilocity, esperto di
chip Wi-fi a 60Ghz,
tecnologia che
promette velocità
di trasferimento
quadruple rispetto
alle attuali
E
lena
K
irienko
F
ederico
F
ilocca
N
ell’industria dei semicon-
duttori, la febbre dell’M&A,
cioè delle operazioni di
Merger&Acquisition (letteral-
mente fusioni e acquisizioni),
iniziata negli Stati Uniti sta
iniziando a travolgere anche
l’Europa. Nell’ultimo anno, a
livello mondiale, il valore di
queste operazioni annuncia-
te dalle società di chip
ha superato la soglia
dei dieci miliardi di dol-
lari. Tra le più importan-
ti, l’acquisizione della
statunitense
da parte della
connazionale
del valore di
circa due miliardi e,
sempre negli Stati Uniti,
quella di
da parte di
del
valore di 1,5 miliardi. Sull’altra
sponda dell’Atlantico, a muo-
vere le acque ci ha pensato
nelle scorse settimane il nuo-
vo presidente del supervisory
board di
Maurizio Tamagnini. Il mana-
ger del colosso italo-francese
ha dichiarato che parte del
miliardo di euro derivante
dall’emissione dell’obbligazio-
ne convertibile in azioni verrà
utilizzato per effettuare acqui-
sizioni. Ma nell’attesa di vede-
re le prime mosse di STMicro-
electronics, l’austriaca
e
la tedesca
hanno iniziato le dan-
ze nell’inevitabile processo di
consolidamento nel settore
dei semiconduttori in Europa,
confermando le indiscrezioni
della stampa finanziaria inter-
nazionale su una possibile fu-
sione alla pari tra le due socie-
tà. Fusione che darebbe vita
a un colosso dei chip con una
capitalizzazione di Borsa di
circa 5 miliardi di euro. I vertici
delle due aziende hanno infatti
dichiarato di avere avviato dei
colloqui preliminari che po-
trebbero presto sfociare in un
accordo, anche grazie alla non
sovrapponibilità del portafoglio
prodotti. AMS è specializza-
ta nella realizzazione di chip
analogici che gestiscono lu-
minosità e colori degli schermi
impiegati nei dispositivi mobi-
li, come smartphone e tablet,
nel settore industriale e negli
apparecchi medicali, mentre
Dialog è focalizzata in quei se-
miconduttori che gestiscono il
consumo di energia. Un’altra
differenza tra le due realtà è
il diverso modello di business
adottato: AMS ha propri im-
pianti di fabbricazione dei chip
mentre Dialog affida la realiz-
zazione fisica dei propri pro-
dotti a società terze. Entrambe
le società hanno
come
cliente comune. Il colosso di
Cupertino rappresenta circa
l’80% del fatturato di Dialog,
che, grazie alla fusione con
AMS, potrebbe ridurre la sua
dipendenza al di sotto della
soglia del 60 per cento. Le di-
mensioni di queste due socie-
tà, prese singolarmente, e le
brillanti prospettive di crescita
dei rispettivi fatturati, sono
poi tali che entrambe potreb-
bero essere potenzialmente
la preda ideale per un grosso
produttore di chip. Nell’attesa
che l’accordo finale venga si-
glato, analisti e investitori sono
convinti che le quotazioni delle
due società in Borsa non po-
tranno che salire.
Nell’attesa che
STMicroelectronics
inizi lo shopping, Dialog
Semiconductor e AMS hanno
avviato i colloqui per una
fusione alla pari. Analisti e
investitori sono ottimisti sulle
prospettive dei due titoli in
Borsa
Maurizio
Tamagnini,
presidente del
supervisory
board di
STMicro-
electronics