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EON
ews
n.
577
-
luglio
/
agosto
2014
31
ra economica e, quindi, ci si
potrà al massimo attendere
una ridistribuzione dei volumi
grosso modo simili a quelli
presenti fra le archi-
tetture attuali, a sca-
pito di quelle meno
innovative, in uno
scenario comunque
piuttosto debole.
Sarà comunque cer-
tamente interessante
valutare l’evoluzione
a lungo termine di un
mercato in cui i “pre-
datori” (cioè le architetture in
crescita come quote di mer-
cato) e le “prede” (quelle inve-
ce impegnate a difendere una
rendita di posizione) hanno
ruoli spesso ribaltati nel giro
di qualche anno. Ad esempio
x86 è stato per molto tempo
un predatore delle architet-
ture RISC, ma si trova ora a
doversi difendere dall’attacco
dei processori utilizzati per i
dispositivi mobile che, come
ARM, una volta dotati di ca-
ratteristiche poco interessanti
per un utilizzo generale sono
oggi sempre più diffusi anche
per applicazioni generali.
D:
Quali sono le principa-
li strategie adottate dalla
vostra società sul breve/
medio periodo per soddi-
sfare al meglio le richieste
di questo mercato?
R:
ha al suo interno sia
unità di progettazione e pro-
duzione di componenti mi-
croelettronici sia dipartimenti
che impiegano questi com-
ponenti per produrre sistemi
completi, destinati all’utente
finale, come server, storage,
networking.
Questa peculiarità è ormai
piuttosto rara in un mercato
dove invece la maggior parte
dei fornitori tende ad appiat-
tirsi su di una sola tipologia
di microprocessore, differen-
ziandosi quindi principalmen-
te sul prezzo. In particolare
nei sistemi server
e storage, colloca-
ti nella fascia alta e
destinata all’uso in
ambienti “Enterpri-
se”, hanno invece
valore caratteristiche
come l’efficienza del-
le funzionalità di vir-
tualizzazione, le pre-
stazioni su workload
complessi, l’integrazione con
i software di amministrazio-
ne, di monitoring, provisio-
ning e così via.
E di fatto IBM è in grado di
controllare, per buona parte
dei suoi prodotti hardware,
l’intera filiera, dalla progetta-
zione alla produzione. Ed è
questo livello di integrazione
della catena cpu-chipset-mi-
crocodice-hypervisor-siste-
ma operativo-middleware che
le permette di offrire sistemi
innovativi, sfruttando una si-
nergia altrimenti impossibile
nel caso di uso di componenti
‘off the shelf’.
È evidente che però un pro-
cesso di questo tipo si può
sostenere solo se il volume,
il numero di processori, si
mantiene al di sopra di un
certo livello. In quest’ottica
nell’industria, come dimostra-
no, tra gli altri, Microsoft e Sony
che le hanno addirittura scelte
per le loro console di ultimissi-
ma generazione, Playstation 4
e Xbox One.
In sintesi sono state le singole
scelte che l’azienda ha preso
in questi anni a tracciare un
percorso differenziante che
ci mette oggi nelle condizioni
di offrire ai clienti un livello di
flessibilità e di differenziazio-
ne più elevato rispetto ai nostri
competitor. Parlo della proprie-
tà intellettuale (IP) accumulata
in questi anni nella produzione
di processori, prodotti grafici e
prodotti multimediali che ci per-
mette, oggi, di realizzare so-
luzioni su misura, per i diversi
clienti, che sfruttano proprietà
intellettuali specifiche, insieme
a una metodologia flessibile di
progettazione dei System-on-
a-Chip (SoC), e questo nei più
svariati segmenti, dal gaming
ai set-top box, alle smart TV, ai
PC, ai tablet, fino ai server.
D:
Pur non avendo la sfera di
cristallo, quali sono le previ-
sioni sul lungo termine?
R:
Certamente ci sarà un’e-
norme espansione delle so-
luzioni Cloud e di quello che
oggi viene chiamato l’Internet
delle cose (IoT). Questo porte-
rà a una vera esplosione della
quantità di dati nell’universo
digitale, con un evidente au-
mento del consumo energetico
mondiale nel corso dei pros-
simi anni. Ciò che mi preme
di più sottolineare, è che l’in-
novazione in termini di perfor-
mance non potrà più prescin-
dere da un elevato livello di
efficienza energetica. E se è
nel presente che si gettano le
basi per il futuro, AMD ha ben
chiaro il suo percorso: proprio
l’efficienza energetica è stata
infatti uno dei temi affrontati
durante la recente China Inter-
national Software and Informa-
tion Service Fair, dove AMD ha
annunciato il proprio impegno
a ridurre di ben 25 volte i con-
sumi delle sue soluzioni APU
entro il 2020.
P
arola
alle
A
ziende
IBM Italia
Intervista a Giorgio Richelli, platform technical
sales, systems and technology group
CPU
D:
Qual è la sua opinione
riguardante l’andamento del
mercato (rallentamento, cre-
scita, forte incremento…)?
R:
È difficile racchiudere il
mondo dei microprocessori
in un singolo mercato. Ne esi-
stono infatti diversi, segmen-
tati in base all’uso a cui sono
destinate le CPU, uso che ne
indirizza, ovviamente, le ca-
ratteristiche architetturali.
Palmari, tablet, personal
computer, server, laptop, di-
spositivi embedded impiega-
no infatti CPU con architettu-
re diverse e obiettivi, a volte,
contrastanti. Basti pensare,
ad esempio, all’interesse mol-
to elevato che può avere la
presenza di unità funzionali
dedicate alla riproduzione di
stream video nei tablet rispet-
to a quello praticamente nullo
per la stessa capacità in un
server, oppure all’importanza
di consumi ridotti in un dispo-
sitivo portatile, dove la dura-
ta delle batterie è assai più
importante delle prestazioni
assolute.
Di fatto, ciascuna tipologia di
sistemi impone alcune quali-
tà alle sue componenti ed è
il successo, o meno, del pro-
dotto completo a decretare
il mercato, e i volumi, per le
CPU impiegate. Cioè, in sin-
tesi, i microprocessori tendo-
no a essere sempre più con-
siderati una commodity.
In questo momento, in parti-
colare, l’unico mercato real-
mente in crescita è quello dei
dispositivi portatili, che con-
sentano l’accesso a Internet
in ogni situazione e, quindi,
che sono dotati di processori
caratterizzati da performance
ragionevoli ma soprattutto da
bassi consumi, buone carat-
teristiche multimediali e inte-
grazione in un modello SOC
(‘system on a chip’).
All’opposto, invece, è la fascia
alta dei server a presentare
una minore dinamicità, an-
che a causa della congiuntu-
continua a pag. 32
A
cura
della
redazione
Giorgio
Richelli
I microprocessori
tendono a essere
sempre più
considerati una
commodity
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