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EON
ews
n.
563
-
aprile
2013
4
economia rallenta e il mondo
dei chip segue. Finora si pen-
sava che i nuovi mercati avreb-
bero più che compensato il calo
dei Paesi maturi. E invece uno
studio della società di ricerche
conferma il rallentamen-
to del business dei chip: il giro
d’affari 2012 del settore scende
del 2,6% rispetto a un anno fa
e totalizza un fatturato appena
inferiore ai 300 miliardi di dollari
contro i 307,7 miliardi dell’anno
prima. Ma l’aspetto più interes-
sante è che, in questro scenario,
a far meglio sono i piccoli pro-
duttori capaci di essere flessibili
e dinamici proponendo prodotti
su segmenti di nicchia. I big del
settore, in testa nelle prime 25
posizioni, vedono infatti calare
le vendite del 2,8%, percentua-
le lievemente superiore a quella
di mercato.
,
ad esempio,
pur mantenendo la propria po-
sizione di leader indiscusso di
mercato con una quota pari al
16,4% (il 16,5 nel 2011), fa i con-
ti con una flessione del fatturato
del 3,1% legata a doppio filo con
il rallentamento del mercato dei
pc.
,
che con
il 3,7% del mercato globale dei
chip si piazza in quarta posizio-
ne, ha accusato un ribasso del
giro d’affari del 5,5%.
,
che scivola al quinto posto in
classifica con una quota del
3,5%, perde addirittura il 9,8%
delle vendite.
,
che se-
gue da lontano Intel coprendo il
9,5% della domanda di chip, pur
soffrendo per la frenata di Dram
e Nand, riesce però a realizza-
re una crescita del giro d’affari
del 3,1 per cento. Ma chi riesce
a realizzare la migliore perfor-
mance fra i grandi del settore è
senza dubbio
con
un aumento delle vendite del
31,8% a 13,2 miliardi. Un balzo
da gigante possibile grazie alle
competenze nel settore delle
comunicazioni mobili. Positivo,
infine, anche il bilancio di fine
anno per
che vede
crescere le vendite del 9,6 per
cento, mentre vanno pesante-
mente giù
(-12,7%) e
(-14,1%). Insomma, numeri alla
mano, Gartner segnala dei cam-
biamenti nell’industria dei chip
che già in passato ha affrontato
pesanti ristrutturazioni e riorga-
nizzazioni. Il settore, si sa, richie-
de pesanti investimenti per stare
al passo con i tempi, ma anche
la gestione delle scorte, in un
mercato difficile come quello at-
tuale, richiede strategie efficaci
per non pesare eccessivamen-
te. Ad ogni modo per l’anno in
corso gli esperti non sembrano
preoccupati e prevedono una
nuova crescita: tra i più ottimisti,
e
per i quali la domanda di chip
crescerà nel 2013 del 12-14%
grazie alla maggiore richiesta di
mobile device soprattutto nei Pa-
esi emergenti e in Cina.
T
rimestrale a due velocità per
, segno che
la cura da cavallo avviata poco
più di un anno fa da Thorstein
Heins sta portando i primi risul-
tati. Heins, salito al timone del
gruppo canadese che produce
il famoso
al posto
dei fondatori Michael Lazaridis
e Jim Balsillie, ha dato una sfor-
biciata ai costi per circa un mi-
liardo di dollari, anche tagliando
cinquemila dipendenti scesi co-
sì a quota 12.700 e chiudendo
ben sei stabilimenti produttivi su
dieci. Inoltre, il nuovo presidente
e amministratore delegato del-
la società ha rivisto in profon-
dità la strategia aziendale per
contrastare adeguatamente
la concorrenza della coreana
, supportata da
Go-
con il sistema operativo
Android, e della statunitense
. Non è un caso che Re-
search in Motion ha così chiuso
il Q4 dell’esercizio 2012/2013
con un utile netto di 98 milioni
rispetto alla perdita di 125 milio-
ni registrata nello stesso trime-
stre di un anno prima mentre il
fatturato è sceso del 35,9% su
base annua, scivolando a 2,68
miliardi dai 4,18 miliardi rilevati
nello stesso periodo dell’eserci-
zio precedente. Inoltre, il grup-
po canadese ha annunciato di
poter contare su una liquidità
di 2,9 miliardi, in netta crescita
rispetto ai 2,1 miliardi della fine
dell’anno contabile precedente
grazie a un’inattesa capacità di
generare cassa. Il ritorno all’u-
tile, se ha colto di sorpresa gli
analisti delle principali banche
d’affari che si aspettavano una
perdita trimestrale superiore ai
130 milioni, non significa che
il gruppo guidato da Heins sia
uscito dal tunnel della crisi in cui
si è cacciato negli ultimi anni.
Basti pensare che negli ultimi
tre mesi gli abbonati ai servizi
BlackBerry si è ridotto
di 3 milioni di unità ri-
spetto al trimestre pre-
cedente, raggiungendo
quota 76 milioni, e che
il recente debutto del
suo nuovo smartphone,
il BlackBerry Z10, non
sembra aver suscitato
grande interesse negli
Stati Uniti, primo mer-
cato per il gruppo ca-
nadese. E proprio sul
successo del nuovo dispositivo
mobile, che rappresenta il pri-
mo telefono con schermo touch
screen di Research in Motion, e
del nuovissimo sistema opera-
tivo si gioca il futuro del gruppo
guidato da Heins. Nel perio-
do compreso tra l’1/12/2012 e
il 2/3/2013, sono stati venduti
circa un milione di Z10 e il ma-
nagement di Research in Mo-
tion ha sottolineato che il ben
55% degli acquirenti del nuovo
smartphone proviene da altre
piattaforme. È evidente che i
prossimi due trimestri saranno
decisivi per capire se la società
che produce il BlackBerry potrà
tornare ai fasti di un passato re-
cente oppure riprenderanno con
insistenza le voci di una possibi-
le vendita a qualche altro gran-
de gruppo hi-tech. Nel frattem-
po, Wall Street sembra scom-
mettere su un possibile rapida
uscita dal tunnel della crisi dato
che le quotazioni del titolo sono
più che raddoppiate dal minimo
raggiunto lo scorso 24 settem-
bre 2012 a quota 6,22 dollari.
H
i
-
tech
&
finanza
BlackBerry
intravede
la luce in fondo al tunnel
Un difficile 2012
ridisegna
il mercato dei chipvendor
La pesante ristrutturazione
portata avanti dal nuovo
numero uno del gruppo
canadese ha consentito il
ritorno all’utile nell’ultimo
trimestre. Decisivo il nuovo
smartphone Z10 nella guerra
contro Apple e Samsung
Il business globale si
assottiglia del 2,6%
nel 2012, ma ci sono
alcuni segmenti che
tengono e i player che
sanno aprofittarne
sono vincenti. Primi
fra tutti Qualcomm
e Broadcom. Per gli
analisti di Gartner non
si tratta comunque di
una situazione grave
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