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anhattan, 3 aprile 1973: tra
gli sguardi incuriositi dei pas-
santi in Lexington Avenue, un
uomo passeggia soddisfatto
tenendo in mano una specie
di ingombrante walkie-talkie
dal peso di un chilo e mez-
zo. È Martin Cooper, diretto-
re della divisione Communi-
cation System di
,
che ha appena chiamato il
suo principale ‘concorrente’
Joel Engel ai laboratori Bell
di
.
“Joel”, gli comunica
raggiante, “ti sto chiamando
da un vero telefono portatile.
Un telefono cellulare porta-
tile”. Qualunque sia stata la
risposta di Engel, fu questa
chiamata a decretare l’inizio
dell’era della telefonia por-
tatile.
Parole in libertà
Quella di Cooper non fu la
prima telefonata fatta da un
sistema di telefonia mobile.
Per quella bisogna tornare
indietro al 17 giugno 1946 e
spostarsi a Saint Louis, nel
Missouri. L’apparecchio era
però tutt’altro che portatile:
realizzato dal colosso delle
comunicazioni AT&T (‘Ma
Bell’ per gli americani) pe-
sava circa 50 chilogrammi e
aveva una sua ragion d’esse-
re solo a bordo di un autovei-
colo. L’idea di appoggiarsi a
celle esagonali per le comu-
nicazioni mobili ebbe origine
ai laboratori
nel 1947,
ma l’era della telefonia por-
tatile era ancora lontana: per
i primi sviluppi significativi fu
necessario attendere la fine
degli anni sessanta. Fu in
quegli anni che, sotto la gui-
da di John Francis Mitchell
(già responsabile dello svi-
luppo del primo cercaper-
sone a transistor), Motorola
investì ingenti risorse nello
sviluppo e nella realizzazione
di sistemi di comunicazione
personali e nella costituzio-
ne di un ingente portfolio di
brevetti.
La ricerca che ha permesso
di realizzare il prototipo uti-
lizzato da Cooper nel 1973
è proseguita per altri dieci
anni prima che Motorola po-
tesse giungere alla fase di
commercializzazione. Con
il DynaTAC 8000x, vendu-
to nel 1983 al modico prez-
zo di 4000 dollari, Motorola
era riuscita a ridurre il peso
da 1,5 kg a meno di 800 g.
La prima vera telefonata tra
due telefoni portatili Dyna-
TAC connessi a reti cellulari
commerciali ha avuto luogo
poco meno di trent’anni fa, il
13 ottobre del 1983, tra l’im-
prenditore David Meilahn e
Bob Barnett, ex presidente di
Ameritech Mobile Communi-
cations.
Generazioni
La prima generazione di reti
cellulari ha visto la luce verso
la fine degli anni settanta sot-
to l’acronimo Amps (Advan-
ced Mobile Phone System):
a commutazione di circuito e
orientata alle comunicazio-
ni vocali, era una tecnologia
essenzialmente analogica.
Negli anni novanta si è af-
fermata la seconda genera-
zione, in tecnologia digitale e
basata sullo standard GSM.
La successiva evoluzione
delle reti Gprs ed Edge ha
visto l’affiancamento delle
trasmissioni dati a commuta-
zione di pacchetto. Nel 1993
ha fatto la sua comparsa an-
che quello che si può ritene-
re il progenitore dei moderni
smartphone: Simon di
IBM
,
un telefono cellulare dotato
delle funzioni di fax, cerca-
persone e PDA, con tanto di
schermo tattile, stilo e tastie-
ra Qwerty. La trasmissione
dati su reti a commutazioni
di pacchetto è via via diven-
tata sempre più importante
e ha motivato l’introduzione
delle tecnologie cellulari di
terza generazione che han-
no ufficialmente visto la lu-
ce nel 2001 con lo standard
Wcdma, parte della famiglia
Umts. La successiva evolu-
zione ha riguardato le velo-
cità di fruizione dei contenuti
digitali come sottolineato dal-
le prime due lettere dell’a-
cronimo Hspa (High Speed
Packet Access).
Oggi si parla di reti di quarta
generazione e la parola d’or-
dine è Long Term Evolution
(LTE): la commutazione di
pacchetto ha sostituito defi-
nitivamente quella di circuito
e anche le comunicazioni vo-
cali transitano ora su reti IP.
Con l’avvento di smartphone
e tablet, il desiderio di co-
municare liberi da vincoli che
ha motivato la diffusione dei
telefoni cellulari si è mutato
in una richiesta di connettivi-
tà dati wireless che pare non
conoscere limiti: dal 1990 al
2011 gli abbonamenti alle
reti cellulari sono passati da
12,4 milioni a oltre 6 miliar-
di. E la vera rivoluzione delle
comunicazioni mobili, quella
dell’Internet delle Cose, è ap-
pena iniziata.
EON
ews
n.
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aprile
2013
3
M
assimo
G
iussani
T
erza
P
agina
Quarant’anni fa Martin
Cooper, direttore della
divisione Communication
Systems di Motorola,
effettuava la prima chiamata
da un prototipo di telefono
cellulare portatile
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40 anni
di telefonia cellulare
Il prototipo del
primo telefono
cellulare
portatile
DynaTac
(Fonte:
Motorola)
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