AUTOMOTIVE LED
siste nell’assicurarsi che appartengano allo stesso grup-
po, ‘bin’. Tuttavia, anche all’interno di uno stesso bin
possono convivere quattro ‘sub bin’ o sotto gruppi che
all’esterno sembrano presentare le medesime caratteri-
stiche. Ciò significa che per assicurarsi una fornitura di
diodi bianchi con le stesse caratteristiche è necessario e
vantaggioso che i produttori e i clienti abbiano discussio-
ni aperte e costruttive.
Illuminazione esterna – la domanda
di optoelettronica è cresciuta
La parte esterna degli autoveicoli è prevalentemente
dominata dai colori rosso, giallo e bianco. Per quest’im-
piego la resistenza assoluta allo zolfo è oggi considerata
un prerequisito per la qualificazione dei LED e si può
risolvere con l’uso di una doratura sopra la placcatura
dei conduttori. Ma ci sono differenti materiali e diversi
metodi. La combinazione più comunemente utilizzata
nella placcatura degli zoccoli PLCC è costituita da una
base di rame con un rivestimento da 0,4 a 2,0 μm di ni-
ckel e poi una sottile doratura, che si può fare nelle mo-
dalità galvanica o chimica. Con la prima si può creare
uno spessore d’oro circa doppio rispetto alla seconda.
Come per l’illuminazione interna, i package PLCC
sono spesso utilizzati anche come alloggiamenti per
le luci e specialmente per quelle posteriori. Tuttavia,
i substrati in ceramica sono indispensabili per garanti-
re un’elevata luminosità ed elevate correnti di funzio-
namento. Per queste applicazioni esterne sono consi-
gliabili gli zoccoli EMC (Epoxy Molded Compound)
che offrono anche il miglior rapporto qualità/prezzo
insieme a un’ottima combinazione di elevati valori di
luminosità e affidabilità. In termini di luce rossa (luci
posteriori, luci centrali e luci di arresto) la domanda è
in aumento anche per i colori più scuri, con lunghezza
d’onda superiore a 626 nm o addirittura 633 nm al po-
sto dei tradizionali 618 nm utilizzati oggi. Purtroppo, le
lunghezze d’onda più alte sono anche associate a una
minore efficienza che in casi estremi può determinare
modifiche alla progettazione piuttosto sostanziali. Na-
turalmente, c’è sempre la possibilità di usare diodi di
emissione più efficienti, ad esempio con un’area attiva
più grande oppure composti da più LED affiancati, e in
effetti è consigliabile considerare tutte queste soluzioni
prima di intervenire sul layout.
Fig. 1
– La suddivisione di un gruppo, ‘bin’, in quattro sotto gruppi, ‘sub bin’,
(1-4) – “refined white binning”
Fig. 2
– La domanda di componenti optoelettronici è cresciuta fortemente soprattutto all’esterno degli autoveicoli