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XIV

Lighting

LIGHTING 16 -

MARZO 2018

L’unica differenza fra i diodi di silicio e i LED è che nelle

giunzioni di questi ultimi gli elettroni si ricombinano con

le lacune emettendo fotoni ma, per far ciò, il silicio non va

bene e quindi la tensione di conduzione dipende dai se-

miconduttori introdotti per ottenere i diversi colori. Molto

generalmente, occorrono circa 1,5V per il GaAs che emette

nell’infrarosso, circa 1,7-2V per AlGaAs o GaAsP, che emet-

tono nel rosso/arancione, 2-2,9V per GaAsP, AlGaInP e

GaP, che emettono nel giallo ma alzando la tensione fino

a 3,5V emettono nel verde, 2,5-3,7 per GaN, InGaN e SiC

che emettono nel blu e nel violetto e infine 3,5-4,1V per

l’InGaN, che emette nel vicino ultravioletto. Dal punto di

vista circuitale, un LED si può rappresentare sia con una

piccola resistenza in serie sia con una grande resistenza in

parallelo, perché la differenza fra i due circuiti equivalenti

è minima e perciò si può comandare il LED ugualmente

bene in tensione o in corrente. Oggi, tuttavia, i costruttori

tendono a fabbricare in uno stesso substrato più giunzioni

per migliorare la resa cromatica dell’emissione luminosa

e in tal caso la polarizzazione diventa un po’ più custom

e va gestita con un buon driver. Oltre a ciò, il driver è ne-

cessario per stabilizzare il LED dal punto di vista termico

per due motivi: innanzitutto, i LED dissipano un calore

non trascurabile, che va attenuato con una regolazione in

corrente quanto più precisa possibile; in secondo luogo, la

tensione di conduzione del diodo dipende in modo non

trascurabile dalla temperatura ambientale e può sfarfalla-

re l’emissione luminosa, ragion per cui ci vuole una rego-

lazione per compensare in qualche modo le fluttuazioni

termiche ambientali. Dopo queste fondamentali funzioni,

un driver è oggi chiamato anche a svolgere mansioni più

specifiche in funzione delle applicazioni. Essendo ormai

i LED on/off superati dai LED dimmerabili, è essenziale

offrire la possibilità di graduare l’emissione luminosa o re-

golando la corrente di conduzione o modulandola con un

PWM. La prima soluzione è più semplice ma c’è il rischio

di cambiare colore, il che non avviene con la Pulse Width

Driver

per LED

Fra i circuiti integrati di maggior successo, i driver per il comando e la regolazione

dell’emissione luminosa dei LED consentono anche di graduarne l’intensità e preservarne

le prestazioni dagli inconvenienti elettrici e termici

Lucio Pellizzari

Fig. 2

– I driver per LED Allegro MicroSystems A6217 con convertitore dc/

dc buck e uscita in corrente di 3 o 1,5A e A6274/A6284 con regolatore

lineare e uscita di 360/720 mA

Fig. 1

–Corrente e tensione di conduzione per alcune giunzioni tipiche dei

LED e rispettivi colori di emissione