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COMM

RETI LPWAN

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- ELETTRONICA OGGI 468 - MARZO 2018

occorre scegliere fra varie possi-

bili tecnologie di comunicazione,

che tengano conto non solo della

distanza di interconnessione, ma

anche delle potenze in gioco, che

nel caso di sensori autoalimen-

tati debbono essere necessaria-

mente molto contenute.

Il ruolo delle reti WAN

Nel caso di reti wireless a corto

raggio, la scelta cade normal-

mente sul classico WiFi, mentre

per distanze maggiori le alternative comprendono

varie soluzioni, che comprendono ad esempio le tec-

nologie radio di tipo 2G, 3G e 4G. Queste, però, risul-

tano sovradimensionate per le reti di sensori, i quali

trasmettono dati solo a intervalli regolari, o addirittura

saltuariamente (anche solo alcuni messaggi per ogni

ora), e soprattutto impongono un assorbimento di po-

tenza che non può essere gestito ad esempio dalle reti

di sensori autoalimentati.

Ed è proprio a questo proposito che è sorta la

LoRa

Alliance

(vedi logo in Fig. 1), formata da un gruppo di

aziende (oggi oltre 170) impegnate nelle telecomunica-

zioni e nell’implementazione di reti dati di tipo wireless.

LoRa è un’organizzazione no-profit ed open-member-

ship, presentata ufficialmente nel 2015 al Mobile World

Congress in Barcellona. La tecnologia LoRa è stata svi-

luppata originariamente da

Semtech

in collaborazione

con

IBM

, ma ora viene gestita da tutti i membri dell’as-

sociazione, compresi alcuni chip-maker.

LoRa sta per Long Range, e le specifiche della rete

LoRa fanno sì che essa possa rientrare nel novero del-

le reti WAN (Wide Area Network) a basso consumo di

potenza (LPWAN), progettata per il networking M2M,

ovvero machine-to-machine. Grazie al ridotto consu-

mo, all’ampia copertura e al minor costo rispetto a una

rete mobile (meno di 5$/nodo), le reti LoRa risultano

ideali non solo per le comunicazioni M2M, ma soprat-

tutto per i sempre più estesi impieghi di IoT a basso

consumo, garantendo una durata della batteria che

può raggiungere anche i 10 anni, con potenze assorbi-

te di soli 10-25 mW.

Reti a basso consumo per IoT ed M2M

Proprio per le caratteristiche specifiche degli impieghi

a cui sono orientate le reti LPWAN, il loro transfer-rate è

limitato, in linea con i consumi dei

dispositivi connessi. Le LPWAN

quali le LoRa Network consen-

tono infatti la connettività entro

reti di dispositivi che si accon-

tentano di una ridotta ampiezza

di banda, garantendo un basso

costo e un’elevata efficienza ope-

rativa. Inoltre, queste reti sono in

grado di supportare un numero

di dispositivi molto elevato su di

un’area molto estesa, ciò che le

classiche reti mobili non possono

garantire.

Per le comunicazioni fra dispo-

sitivi in aree ridotte, sono invece

sicuramente più adatte le tradizionali Bluetooth (cor-

tissimo raggio), ZigBee (corto raggio) e WiFi (medio

raggio), in grado di soddisfare le esigenze di applica-

zioni IoT a livello consumer.

Le reti LPWAN risultano invece adatte tipicamente alle

applicazioni di IoT a livello cittadino, rurale, industriale,

ambientale e forestale, con una copertura che va dai

10 km in ambito cittadino fino ai 50 km in ambiente

rurale.

Si stima che per il 2020 i dispositivi interconnessi di

tipo IoT saranno oltre 40 miliardi, e in questo ambito

collaboreranno tutte le tecnologie di interconnessione,

ciascuna nel proprio range specifico e affiancando le

attuali reti mobili. In questo panorama, la LoRa Allian-

ce si pone l’obiettivo di standardizzare le reti LPWAN a

basso consumo e ampia copertura.

Le gamme di frequenza utilizzate dalle LPWAN copro-

no valori finora non utilizzati da altre reti wireless, e of-

frono non solo un’ampia copertura, ma una maggiore

penetrazione nelle strutture degli edifici, un problema

non facilmente risolvibile con le reti mobili.

Lo standard LoRa

Le caratteristiche salienti della rete LoRa si possono

riassumere così: range dai 2-5 km in ambiente urbano

ad alta densità ai 15 km in area suburbana fino ai 30-

50 km e oltre in ambiente rurale. Le gamme di frequen-

za utilizzano la banda ISM (Industrial, Scientific and

Medical) a 868 MHz e a 915 MHz (lasciate libere dalle

trasmissioni TV), invece dei 2.4 GHz utilizzate ad esem-

pio dalle reti WiFi, Bluetooth e così via. A queste fre-

quenze i segnali sono in grado di superare facilmente

molti ostacoli naturali, viaggiare a elevata distanza e ri-

chiedere poca potenza di trasmissione, fattore questo

fondamentale per la maggior parte degli impieghi IoT.

Fig. 3 – Uno starter kit LoRa di Semtech