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MOUSER ELECTRONICS

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- ELETTRONICA OGGI 468 - MARZO 2018

TECNOLOGIE A CONFRONTO

applicazioni consumer e aziendali è ubicato su

scrivanie, nelle abitazioni o negli uffici, può ac-

cedere senza problemi all’elettricità, alle con-

nessioni Wi-Fi e alle reti cellulari e non pre-

senta particolari difficoltà di manutenzione, nel

caso dei dispositivi IoT la situazione è molto

diversa. Per un parchimetro “intelligente” situa-

to in un garage sotterraneo, ad esempio, vi po-

trebbero essere problemi di scarsa ricezione

e di difficoltà di reperimento di una sorgente

di alimentazione. Un sensore di pressione po-

trebbe essere montato su una tubatura nel

deserto. Un dispositivo per il tracciamento de-

gli asset, invece, potrebbe essere inserito nella

parte inferiore di un container e risultare inac-

cessibile per parecchi mesi. Un altro aspetto

da tenere presente è la necessità di installare

un gran numero di dispositivi IoT. A differenza

di quel che succede per i computer, che sono

strumenti per la produttività personale e soli-

tamente in numero di uno per persona, l’effi-

cienza delle applicazioni IoT spesso è funzione

del numero dei dispositivi installati. Sia che si

tratti di parcometri, beacon (trasmettitori ra-

dio), sensori per l’irrigazione o asset tracker, le

installazioni IoT richiedono decine, centinaia,

se non migliaia di dispositivi discreti.

Le caratteristiche appena delineate – alimen-

tazione a batteria, installazioni mobili o in po-

sizioni di difficile accessibilità e dispiegamen-

to su larga scala – pongono problematiche

uniche e apparentemente contradditorie per

quanto concerne la connettività IoT. Il proto-

collo di comunicazione utilizzato deve essere

di tipo wireless, garantire buone caratteris-

tiche in termini di distanza di comunicazione

e penetrazione ma nel contempo essere car-

atterizzato da consumi molti ridotti, per ass-

icurare una maggiore durata della batteria e

interventi minimi di manutenzione.

Nel caso di Wi-Fi, il protocollo wireless tra-

dizionalmente utilizzato nelle applicazioni con-

sumer e aziendali, distanza di comunicazione e

penetrazione sono discreti, ma i consumi sono

troppo elevati per dispositivi alimentati a batte-

ria. Bluetooth, dal canto suo, è caratterizzato da

bassi consumi ma il suo range è limitato nelle

applicazioni reali, con conseguenze negative

sulle applicazioni IoT, a eccezione di quelle che

prevedono installazioni su piccola scala. Da qui

l’esigenza di un’alternativa e la tecnologia cel-

lulare appare la soluzione più promettente.

Cellulari e dispositivi IoT: le analogie

Sotto certi aspetti, i telefoni mobili condivido-

no molte caratteristiche con i dispositivi IoT.

Si tratta infatti di apparecchi mobili, alimentati

a batteria e connessi a Internet che integrano

un gran numero di sensori e fanno da

tramite fra il mondo fisico e il cloud.

Appare dunque logico desumere che

il protocollo ideale per IoT debba in-

tegrare alcuni elementi caratteristici

della tecnologia cellulare.

Il vantaggio più significativo del col-

legamento in rete dei cellulari è la

disponibilità di un protocollo di co-

municazione estremamente semplice

da configurare (set-up) e utilizzare da

parte dell’utente finale. Come già ac-

cennato in precedenza, le reti Wi-Fi

richiedono la presenza di un router

per il collegamento a Internet e i dis-

positivi client devono di conseguen-

za essere programmati per collegarsi

alla rete Wi-Fi. Anche le reti Bluetooth

richiedono l’adozione di una procedu-

ra simile. Nel caso delle reti cellulari,

invece, l’utente deve semplicemente

installare una scheda SIM nel proprio

dispositivo, il quale si configura e si

connette alla rete disponibile in modo