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- ELETTRONICA OGGI 465 - OTTOBRE 2017
Dopo tre anni dove sono stati spesi centinaia di miliardi di dollari in fusioni e acquisi-
zioni, la fase di consolidamento che ha investito il mondo dei chip sembra giunta agli
sgoccioli. La ragione, abbastanza semplice, è che i target appetibili rimasti sono pochi.
La maggior parte delle operazioni che sono state condotte nell’ultimo periodo aveva-
no principalmente due obiettivi: fare sinergie e ridurre i costi. In un certo senso si è
trattato di mosse inevitabili, visto che negli ultimi tempi il tasso di crescita del mercato
dei chip non è stato particolarmente esaltante. Per quest’anno invece, le previsioni
sono decisamente più ottimistiche. Secondo gli ultimi dati forniti da Semiconductor
Intelligence, il settore dovrebbe crescere quest’anno in misura pari al 18,5%, un dato
più ottimistico ma sostanzialmente in linea con quelli degli ultimi forecast aggiornati
di Wsts (+16,8%) e IC Insights (+16%).
Il primo risultato di queste operazioni di consolidamento, in ogni caso, è un aumento
dei prezzi per i prodotti più maturi. Si tratta di un segnale incoraggiante in quanto è la
prima volta dopo molti anni che i prezzi dei semiconduttori (e non solo delle memo-
rie) salgono. Per quanto concerne le memorie, sembra sciolto il punto interrogativo
riguardante il lucroso business delle memorie, flash NAND di Toshiba: la cordata
composta dal fondo di private equity americano Bain Capital Apple e Dell ha vinto la
gara per acquisire la divisione di microchip, offrendo 18 miliardi di dollari.
Secondo quanto ha scritto il Wall Street Journal, manca ancora un accordo finale e
permangono alcuni ostacoli, anche se pare che il gruppo giapponese abbia interrot-
to i negoziati con le altre due cordate in corsa, una guidata da Foxconn e l’altra da
Western Digital. Una notazione: il numero di produttori di memorie ha subito un vero
e proprio tracollo; dai 32 produttori di Dram di qualche decennio fa si è passati ai
tre costruttori “superstiti”: Samsung, SK Hynix e Micron. In termini di fusioni e acqui-
sizioni, un altro fronte “caldo” è quello relativo alle trattative tra Nxp e Qualcomm.
Quest’ultima, il più grosso produttore su scala mondiale di chip per telefonia mobile,
ha offerto una cifra pari a circa 38 miliardi di dollari per acquisire Nxp. Secondo gli
analisti, la trattativa dovrebbe andare in porto, visto la complementarità dell’offerta
delle due aziende.
Filippo Fossati
Industriadei chip: lafasedi consolidamentoè (quasi)finita
EDITORIAL