COMPONENTS
PASSIVE MAGNETIC
60
- ELETTRONICA OGGI 462 - MAGGIO 2017
I
requisiti attualmente previsti per gli induttori di po-
tenza sono nettamente in contrasto con i tradiziona-
li principi su cui si basano gli induttori stessi. Per
molto tempo, in presenza di correnti superiori a 1A, gli
induttori avvolti su ferriti di tipo SMD sono stati i com-
ponenti più comunemente adottati. A causa dell’ele-
vata saturazione e al comportamento fortemente non
lineare, unitamente alle dimensioni notevoli, di questi
componenti, gli esperti hanno iniziato a valutare nuove
tecnologie; queste ricerche hanno portato allo sviluppo
degli induttori di potenza compositi (Fig. 1). Questi in-
duttori, adatti per l’uso con correnti superiori a 100A,
garantiscono numerosi vantaggi quando utilizzati in ap-
plicazioni quali alimentatori e circuiti di filtraggio. Il par-
ticolare processo di fabbricazione, che utilizzano polve-
re di ferro pressata, ha permesso di realizzare induttori
che si avvicinano di molto modello ideale di induttore.
I vantaggi della polvere di ferro
La polvere di ferro è caratterizzata da un’elevata den-
sità di flusso magnetico di saturazione, con effetti favo-
revoli sulle perdite. Ciò consente di realizzare induttori
con un nucleo più sottile, il che comporta la possibilità
di utilizzare avvolgimenti di rame più spessi. La bassa
resistenza in corren-
te continua e le mini-
me perdite nel nucleo
comportano si tradu-
cono in una riduzione
del calore generato. Il
principale vantaggio
della polvere di ferro è
la stabilità di compor-
tamento in presenza di
fenomeni di saturazione, che impedisce una riduzione
dell’induttanza anche in presenza brevi picchi di cor-
rente. Poiché questo comportamento è indipendente
dalla temperatura ambiente e dagli effetti dell’invec-
chiamento, è possibile sviluppare progetti affidabili per
un’ampia gamma di applicazioni. Gli induttori di poten-
za compositi prevedono una schermatura magnetica
che garantisce miglioramenti in termini di compatibilità
elettromagnetica e una riduzione delle interferenze. Gli
induttori di potenza compositi standard sono disponibi-
li in package nei formati che vanno da 1212 (3x3 mm)
fino a 8787 (22x22 mm). In virtù della loro struttura, è
possibile gestire correnti di intensità superiori a 100A
sfruttando componenti molto compatti. Tramite l’uso di
diverse composizioni di polvere di ferro è possibile sod-
disfare anche specifiche esigenze dei clienti, come nel
caso di applicazioni dove sono previste alte temperatu-
re (fino a 180 °C) o gamme di frequenza elevate (fino a
5 MHz) per bobine utilizzate per l’accumulo di energia.
Questi induttori di potenza di tipo SMD sono utilizzati
principalmente come bobine di accumulo nei converti-
tori DC/DC e come bobine di filtraggio EMC in una plu-
ralità di applicazioni, soprattutto nei settori dell’elettro-
nica automobilistica e industriale. I circuiti di pilotaggio
dei LED sono disponi-
bili diverse topologie:
buck, boost, buck-bo-
ost o SEPIC. Tra le varie
applicazioni figurano
l’illuminazione interna
ed esterna nelle auto-
mobili, la segnaletica
stradale e ferroviaria,
l’illuminazione artistica
Induttori di potenza compositi:
maggiori prestazioni ed
efficienza in uno spazio ridotto
Jochen Neller
Technical support
Rutronik
Indipendentemente dal tipo di applicazione,
è in forte aumento la richiesta di induttori
in grado di garantire livelli di efficienza
sempre maggiori con ingombri sempre più
ridotti; gli induttori di potenza compositi possono
rappresentare una valida soluzione
Fig. 1 – Struttura di un induttore di potenza composito
(Fonte: Vishay)