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LIGHTING 13 - MARZO 2017
LIGHT SOURCE
il tipo di LED, sostituendolo con uno caratterizzato da
una maggiore intensità luminosa. In questo caso, occor-
re assicurarsi che l’angolo calcolato sia ancora valido.
Diffusori: alcune informazioni utili
In questo articolo sono stati riportati esempi che preve-
devano l’uso di un solo LED. In realtà, la sorgente lumi-
nosa potrebbe essere una matrice di LED. Una matrice
può essere necessaria per una serie di ragioni: una di
queste è che un singolo LED potrebbe non fornire l’illu-
minazione sufficiente per il DUT, da qui il ricorso a più
LED. Un altro motivo potrebbe essere che la distanza
calcolata tra DUT e LED non è funzionale.
I fasci luminosi sovrapposti creati dai diversi LED pos-
sono rappresentare un problema per il DUT, in quanto
potrebbe tradursi nella comparsa di “macchie lumino-
se”. Un modo per contrasta-
re questo effetto (se si rivela
un problema reale durante la
prova) è utilizzare un diffuso-
re. Esistono numerosi tipi di
diffusori disponibili, ma tutti
comporteranno un certo livel-
lo di perdita nella trasmissio-
ne della luce.
Quando si utilizza un diffuso-
re, entrambe le distanze - tra
il LED e il diffusore e tra il
diffusore e il DUT - devono
essere calcolate. La distanza
tra il diffusore e il DUT è cal-
colata utilizzando l’angolo di
diffusione del diffusore desiderato (anziché l’angolo de-
siderato del LED).
Molti fornitori di componenti ottici mettono a disposizio-
ne kit di montaggio insieme ai diffusori. Questi in genere
includono un supporto a vite che facilita la sperimenta-
zione di diversi tipi di diffusore e angoli di diffusione.
Inoltre, possono essere realizzati con facilità distanziatori
per regolare la distanza tra LED, diffusore e DUT.
Un esempio reale
Si prenda il caso di un progetto che prevedeva il test di
una matrice lineare di fotodiodi facente parte di un sen-
sore a triangolazione. Questo tipo di matrice può essere
utilizzato anche negli scanner e nel riconoscimento dei
contorni nelle stampanti. ams offre diversi prodotti stan-
dard per queste applicazioni, come TSL140 e TSL141,
Fig. 5 – Risultati
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